Decreto Sostegno, le proposte dell’INT: semplificazione ed equa determinazione dei contributi

Tommaso Gavi - Fisco

Decreto Sostegno, l'INT ribadisce la necessità di modificare i criteri per l'attribuzione dei contributi a fondo perduto alle imprese. Nel comunicato stampa del 2 marzo 2021 il presidente Riccardo Alemanno mette in evidenza la necessità di semplificazione degli adempimenti.

Decreto Sostegno, le proposte dell'INT: semplificazione ed equa determinazione dei contributi

Decreto Sostegno, l’Istituto Nazionale Tributaristi punta sulla semplificazione e su una determinazione equa dei contributi a fondo perduto per le imprese e professionisti.

A renderlo noto è il comunicato stampa del 2 marzo 2021.

Il Presidente Riccardo Alemanno ribadisce quanto già suggerito al neo Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco.

L’INT apprezza il superamento dei codici ATECO e chiede di utilizzare come parametro, per il calcolo della perdita di fatturato, il confronto tra il 2019 e il 2020.

Decreto Sostegno, le proposte dell’INT: semplificazione ed equa determinazione dei contributi

Continua lo studio sul decreto Sostegno, la misura emergenziale del governo che dovrebbe essere approvata entro la fine della settimana corrente.

L’emanazione, di quello che precedentemente veniva soprannominato decreto Ristori 5, era prevista per la fine del mese di gennaio 2021 ma la crisi di governo ne ha riscritto il calendario.

Ad un passo dalla sua approvazione, Istituto Nazionale tributaristi rende note le proprie proposte relative al provvedimento emergenziale.

Le osservazioni erano già state presentate dal Presidente Riccardo Alemanno al neo Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco.

Vengono ribadite nel comunicato stampa del 2 marzo 2021, anche al vice ministro Laura Castelli ed al Sottosegretario Maria Cecilia Guerra.

L’INT mostra apprezzamento per il superamento dell’utilizzo dei codici ATECO. A parere dell’Istituto il parametro di individuazione “ha comportato discriminazioni nell’identificazione dei soggetti beneficiari dei contributi.”

Viene inoltre ribadita la necessità di superare anche i criteri per l’individuazione della riduzione del fatturato: a parere dell’Istituto Nazionale Tributaristi è necessario mettere a confronto le annualità 2020 e 2019 nella loro completezza.

Come messo in evidenza nel comunicato:

L’INT comprende le difficoltà di copertura finanziaria di tale intervento, ma ha anche evidenziato che in questo drammatico momento storico, è necessario anteporre l’equità e la salvaguardia delle attività produttive alle ragioni di bilancio.

Decreto Sostegno: le dichiarazioni del Presidente Alemanno

Un’altra parola chiave collegata con l’approvazione del decreto Sostegno è semplificazione.

Questo è infatti un altro aspetto fondamentale da considerare nella misura allo studio del governo.

La semplificazione degli adempimenti è considerata, inoltre, uno dei punti fondamentali di una Riforma fiscale, così come suggerito dall’INT.

Le proposte sono accompagnate dall’apprezzamento per alcune delle misure già allo studio dell’esecutivo.

A riguardo il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno dichiara:

“Apprezzo anche la volontà di superare i problemi connessi alle iscrizioni a ruolo che hanno generato cartelle per le somme non versate dai soggetti obbligati alle scadenze originarie.”

Le misure di sostegno puntuale alle imprese devono trovare una più ampia applicazione in una riforma complessiva.

In merito, il Presidente Alemanno sottolinea quanto segue:

“Il rinvio delle rate scadute relative alla c.d. pace fiscale deve trovare una soluzione che tenga presente le inevitabili difficoltà finanziarie in cui versano i contribuenti che vi hanno aderito, ma la risoluzione di queste problematiche deve essere accompagnata da una riforma del sistema fiscale, una semplificazione che vada a beneficio di tutti, soprattutto di chi con grande sacrificio ha sempre rispettato le scadenze dei versamenti erariali e contributivi, ad esempio iniziando dalla sburocratizzazione delle compensazioni dei legittimi crediti con i debiti verso la P.A., compensazioni oggi gravate da orpelli burocratici e costi aggiuntivi.”

Tali interventi prenderebbero sempre più equo il rapporto tra fisco e contribuente.

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