Coronavirus: le proposte al Governo delle associazioni dei Commercialisti

Francesco Oliva - Commercialisti ed esperti contabili

Coronavirus, le associazioni dei Commercialisti comunicano al Governo le loro proposte. Le richieste congiunte sono state inviate al Presidente Conte ed al Ministro dell'Economia Gualtieri il 10 marzo 2020. Dalla sospensione per sei mesi delle scadenze fiscali all'estensione a tutta Italia delle misure a sostegno delle imprese: ecco la ricetta per superare l'emergenza.

Coronavirus: le proposte al Governo delle associazioni dei Commercialisti

Coronavirus, dopo i provvedimenti sempre più restrittivi del dpcm del 9 marzo le associazioni di categoria degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili inviano le loro proposte al Governo.

La lettera congiunta inviata il 10 marzo 2020 al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri contiene un elenco di misure per permettere ai professionisti di superare l’emergenza.

Tra le richieste c’è la sospensione per sei mesi degli adempimenti fiscali all’estensione a tutta Italia delle misure a sostegno delle imprese.

Le sigle sindacali chiedono inoltre la disapplicazione ISA generalizzata per l’anno 2020 e il rinvio dei termini per il 2019 ai fini ISA e la sospensione delle limitazioni alle compensazioni previste dal Decreto fiscale 2020.

Coronavirus, le proposte al Governo delle associazioni dei Commercialisti: la lettera congiunta del 10 marzo 2020

Per far fronte all’emergenza coronavirus le associazioni di categoria degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili comunicano al Governo una serie di misure per supportare i professionisti.

La lettera congiunta del 10 marzo 2020 ha come destinatari il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri.

Associazioni Commercialisti - Proposte al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro dell’Economia del 10 marzo 2020
Emergenza sanitaria: proposte congiunte delle associazioni di categoria dei Commercialisti

Le proposte condivise sono firmate dai seguenti rappresentanti delle associazioni di settore:

  • Maria Pia Nucera - Presidente ADC;
  • Andrea Ferrari - Presidente AIDC;
  • Marco Cuchel - Presidente ANC;
  • Amelia Luca - Presidente ANDOC;
  • Antonella La Porta - Presidente FIDDOC;
  • Stefano Sfrappa - Presidente SIC;
  • Giuseppe Diretto - Presidente UNAGRACO;
  • Deborah Righetti - Vicepresidente UNGDCEC;
  • Domenico Posca - Presidente UNICO.

Nell’elenco delle proposte si legge, tra le altre, la sospensione degli adempimenti fiscali per sei mesi, oltre che previdenziali e assistenziali, compresi i relativi versamenti (anche per imposte regionali o comunali) su tutto il territorio nazionale.

Si chiede inoltre l’estensione a tutta Italia dei provvedimenti legislativi emanati a sostegno dell’economia e delle imprese anche alle attività libero-professionali.

Viene inoltre suggerita la disapplicazione ISA generalizzata per l’anno 2020 e il rinvio dei termini per l’annualità 2019 ai fini ISA.

Tra le numerose richieste c’è anche la sospensione delle limitazioni delle compensazioni introdotti con Decreto fiscale 2020, e conseguente facoltà di utilizzo dei crediti anche antecedentemente alla presentazione della dichiarazione.

Coronavirus, la lettera al Governo delle associazioni dei Commercialisti: l’elenco delle proposte condivise

Le richieste delle associazioni di categoria degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili per limitare le conseguenze negative sul piano economico dell’emergenza coronavirus sono molte e riguardano diversi aspetti.

L’elenco delle proposte condivise delle sigle sindacali dei professionisti è riportato di seguito:

  • ove non specificatamente previsto di seguito, allargamento a tutto il territorio delle misure introdotte dal D.L. n. 9 del 2 marzo 2020;
  • sospensione per sei mesi degli adempimenti fiscali, oltre che previdenziali e assistenziali, ivi compresi i relativi versamenti (anche per imposte regionali o comunali) su tutto il territorio nazionale;
  • estensione a tutto il territorio nazionale dei provvedimenti legislativi emanati a sostegno dell’economia e delle imprese anche alle attività libero-professionali;
  • sospensione per sei mesi degli atti impositivi, in materia previdenziale e tributaria, con rinvio di ogni termine sostanziale, di pagamento o di impugnazione nonché processuale, ivi comprese tutte le altre scadenze di contenzioso o contraddittorio con gli uffici, quali, tra gli altri, la presentazione dell’istanza di reclamo-mediazione o accertamento con adesione o ancora di autotutela;
  • sospensione di tutte le procedure cautelari in corso da parte dell’Agenzia delle entrate e riscossione, nonché degli enti pubblici per la riscossione diretta dei propri tributi, delle società in house e dei concessionari sino a 15 giorni successivi alla dichiarazione di termine dello stato di cui al DPCM del 10 marzo 2020;
  • sospensione degli adempimenti e rinvio di tutti i termini connessi a procedure concorsuali ed esecutive;
  • disapplicazione ISA generalizzata per l’anno 2020 e rinvio dei termini per l’annualità 2019 ai fini ISA (stante le difficoltà di reperimento dati relativi al periodo d’imposta 2019 a fronte dell’emergenza sanitaria in corso);
  • sospensione delle limitazioni delle compensazioni introdotti con Decreto fiscale 2020, e conseguente facoltà di utilizzo dei crediti anche antecedentemente alla presentazione della dichiarazione;
  • introduzione di un credito d’imposta pari al 100% della spesa documentata per introduzione ed implementazione di forme di smart working e telelavoro, inclusa la formazione, così da preparare gli italiani a future situazioni di emergenza ovvero, alternativamente, allargamento territoriale dell’ambito di applicazione dei servizi e delle soluzioni innovative collegate all’iniziativa di solidarietà digitale del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione;
  • previsione dell’applicazione di ammortizzatori sociali generalizzati per dipendenti di imprese e di lavoratori autonomi e di professionisti;
  • allargamento dell’adozione di misure di sostegno a favore dellezone economiche speciali (ZES), previste dal Decreto Legge 91/2017, anche ai territori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria, ove dove adottare agevolazioni di vario genere come, a titolo di esempio, una riduzione delle aliquote Irap applicate per il periodo di imposta 2019 o dei tributi locali come Imu e tassa rifiuti, o dove introdurre specifici crediti di imposta per sostenere il mantenimento della forza lavoro attualmente impiegata dalle Pmi locali;
  • sospensione, fino a 12 mesi, del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere, per famiglie, lavoratori autonomi ed imprese di qualsiasi dimensione (ivi incluse le operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario, erogati dalle banche, nonché dagli intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni, e dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A., comprensivi dei relativi interessi), nonché la sospensione dei pagamenti dei canoni per contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto beni strumentali all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale, agricola o professionale, con raccomandazione che la stessa sospensione non abbia ripercussioni sulla centrale rischi;
  • rinvio a 180 giorni del termine per l’approvazione dei bilanci d’esercizio chiusi al 31/12/2019 e pari slittamento per approvazione dei bilanci per gli enti pubblici e enti locali;
  • proroga dei termini previsti per le misure di allerta volte ad innescare i meccanismi di prevenzione della crisi d’impresa;
  • estensione dell’art. 16 del D.L. 2 marzo 2020, n. 9 anche a tutti i professionisti del territorio nazionale iscritti alle casse di previdenza autonome dei rispettivi Ordini professionali;
  • previsione di contributi a fondo perduto per tutti i titolari di partita iva compreso professionisti a sostegno delle attività a causa del forzato blocco economico generalizzato;
  • per tutte le attività d’impresa e di lavoro autonomo, il riconoscimento per il periodo d’imposta 2020 di una deduzione dal reddito assoggettato ad IRPEF o ad IRES, nonché dalla base imponibile IRAP. La deduzione sarà commisurata ad una percentuale (ad esempio 20%) da applicarsi all’importo documentato della riduzione del fatturato, o dei corrispettivi, maturata nel periodo interessato dalle misure di contenimento e per i 6 mesi successivi alla revoca delle stesse. Per tutte le altre attività d’impresa e di lavoro autonomo, non collocate nelle zone soggette alle misure di contenimento e di gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID2019, si riconosce per il periodo d’imposta 2020 una deduzione dal reddito assoggettato ad IRPEF o ad IRES, nonché dalla base imponibile IRAP, pari al 2 % dei corrispettivi dichiarati nell’ultimo esercizio, precedente a quello in corso;
  • moratoria all’applicazione della nuova disciplina di cui all’art. 17/bis del D.Lgs.241/97 in materia di appalti e subappalti.

Coronavirus, la lettera al Governo delle associazioni dei Commercialisti: l’elenco completo delle proposte condivise

Oltre all’elenco delle proposte appena riportato, per contrastare le conseguenze del coronavirus e facilitare il lavoro dei professionisti in difficoltà a causa dell’emergenza, le associazioni formulano un’ulteriore lista di richieste per semplificare le procedure di adempimento.

Al Governo viene inoltre inviata la seguente lista di richieste:

  • utilizzo della delega unica telematica, per il disbrigo di tutte le pratiche di natura tributaria da parte del professionista;
  • ovvero in subordine, gestione delle deleghe con AdE in modalità remota;
  • registrazione di tutti gli atti in modalità remota (modalità ad oggi consentita solo per le locazioni RLI telematico) ovvero ampliamento da parte dell’AdE delle attività veicolabili tramite CIVIS ed incentivazione dei collegamenti telefonici;
  • introduzione di un aiuto alla crescita ed alla competitività con interventi di medio periodo (5 anni), attraverso contributi in conto interessi parametrato al fatturato (max 5%) o al Patrimonio Netto (50%), con libertà di utilizzo, a condizione che sussista la continuità aziendale ed il tutto sia asseverato da un commercialista iscritto all’albo;
  • previsione della deduzione di borse di studio erogate da imprese e professionisti a favore di borse di ricerca anche in materie non inerenti all’attività di impresa o professionale;
  • procedure semplificate e straordinarie di liquidazione dei debiti in particolare della PA, possibilmente diminuendo il tempo medio di pagamento, portandolo a 40 gg (oggi 70 gg) in favore delle imprese e i lavoratori autonomi con sede legale o operativa nelle zone soggette a disposizioni restrittive.

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