Contributi lavoratori domestici eredi: ok alla deduzione nella dichiarazione dei redditi

Tommaso Gavi - Modello 730

Nel caso in cui il contribuente sia deceduto, gli eredi possono portare in deduzione con la dichiarazione dei redditi 2023 le spese relative ai contributi versati per l'ultimo trimestre per i lavoratori domestici. Le somme possono essere dedotte a patto che siano state sostenute dagli stessi eredi

Contributi lavoratori domestici eredi: ok alla deduzione nella dichiarazione dei redditi

Nel caso di versamento dei contributi per i lavoratori domestici da parte dell’erede del contribuente deceduto, le somme possono essere indicate nella dichiarazione dei redditi?

Il dubbio da parte dei contribuenti riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare dell’ultimo trimestre.

In linea generale i contributi per colf e badanti trovano spazio nella dichiarazione dei redditi.

Nel caso in cui gli eredi abbiano sostenuto la spesa nel trimestre in cui è avvenuta la morte del datore di lavoro, gli stessi hanno diritto alla deduzione.

Contributi lavoratori domestici eredi: ok alla deduzione nella dichiarazione dei redditi

Anche gli eredi hanno diritto a portare in deduzione i contributi versati per i lavoratori domestici, per l’ultimo trimestre di vita del defunto?

L’interrogativo è stato posto da una contribuente a FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate.

La risposta è positiva, gli eredi possono beneficiare della deduzione, come previsto dall’articolo 10 del TUIR, che permette di ridurre la base imponibile su cui è calcolata l’imposta.

Le somme sono infatti deducibili dal reddito complessivo, per la parte rimasta a carico del datore di lavoro.

Il limite massimo della deduzione è di 1.549,37 euro. Possono beneficiare dell’agevolazione per i contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare anche gli eredi, a patto che abbiano sostenuto le spese.

Gli stessi dovranno indicare i contributi di colf e badanti nella dichiarazione dei redditi 2023.

Gli importi da inserire sono quelli relativi al trimestre in cui è avvenuto il decesso del datore di lavoro.

La deducibilità riguarda le somme effettivamente versate, applicando il principio di cassa, senza tener conto della competenza dei trimestri.

Contributi lavoratori domestici eredi: ok alla deduzione nella dichiarazione dei redditi

Oltre alla deduzione, per i contributi versati per colf e badanti è prevista la possibilità di portare in detrazione le somme nel modello 730/2023.

In questo caso il contribuente può ottenere uno sconto sull’IRPEF del 19 per cento.

La detrazione spetta anche per le spese per gli addetti all’assistenza personale per persone non autosufficienti, comprese le rette per le case di riposo.

L’importo massimo è di 2.100 euro per contribuenti, a patto che il reddito complessivo non sia superiore a 40.000 euro.

Tra i requisiti da rispettare c’è quello della necessità di assistenza continuativa verso soggetti che non sono in grado di assumere alimenti, svolgere funzioni fisiologiche, provvedere in autonomia all’igiene personale, indossare i propri indumenti e deambulare.

Nel modello 730/2023 possono essere inseriti esclusivamente gli importi relativi a spese sostenute nell’anno di imposta 2022.

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