Superbonus e bonus edilizi: per chi tornerà la cessione del credito?

Tommaso Gavi - Irpef

Per chi tornerà la cessione del credito per il superbonus e i bonus edilizi? Diverse le misure a modifica del testo della legge di conversione del decreto 11 del 2023: dal ripristino per gli enti del terzo settore a quello per i lavori già iniziati in edilizia libera, passando per gli interventi in comuni colpiti da sisma

Superbonus e bonus edilizi: per chi tornerà la cessione del credito?

Continua la discussione sulle modifiche al decreto numero 11 del 16 febbraio 2023, il cosiddetto “decreto Blocca cessioni.”

Il provvedimento del Governo ha previsto lo stop per alla cessione del credito e allo sconto in fattura per tutti i soggetti che non avessero presentato una CILA o una CILAS, comunicazione di inizio lavori asseverata (superbonus), entro la data del 16 febbraio scorso.

Il meccanismo previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio potrebbe essere ripristinato per diversi soggetti: dal superbonus per gli interventi nei comuni colpiti da eventi sismici, all’edilizia libera, passando per gli enti del Terzo settore (IACP e cooperative).

Gli emendamenti al testo hanno ottenuto il parere favorevole del Governo ma devono essere approvati prima dalla Commissione Finanze della Camera e poi dalle aule della stessa Camera e del Senato.

Superbonus e bonus edilizi: per chi tornerà la cessione del credito?

Continua la discussione sugli interventi migliorativi da adottare nella legge di conversione del decreto numero 11 del 16 febbraio 2023.

L’esame degli emendamenti al testo da parte della Commissione Finanze della Camera sta entrando nel vivo, anche se la votazione dovrebbe avvenire nella giornata di lunedì prossimo, il 27 marzo.

Il Governo ha proposto le proprie riformulazioni, accorpando diversi emendamenti su aspetti rilevanti del superbonus e delle agevolazioni edilizie.

Tra questi c’è quello della cessione del credito, nodo centrale su cui è intervenuto il provvedimento dell’Esecutivo.

In attesa di misure che rendano organico il quadro relativo alle agevolazioni edilizie, il meccanismo previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio dovrebbe essere ripristinato per una serie di categorie di interventi e di soggetti.

Saranno esclusi dallo stop alla cessione gli enti del Terzo settore, IACP (istituti autonomi case popolari, e le cooperative.

Per tali soggetti i limiti di spesa previsti, anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dovranno essere rispettati dall’inizio dei lavori fino alla fine dell’ultimo periodo di fruizione della detrazione.

Rientra nella possibilità di fruizione indiretta dell’agevolazione anche l’edilizia libera. Come anticipato tale possibilità verrà prevista esclusivamente per i lavori già iniziati alla data del 16 febbraio.

Tra le parti dovrà essere stato stipulato un accordo di fornitura di beni e servizi e dovrà essere stato versato un acconto tramite bonifico. In assenza del versamento sarà possibile rilasciare una dichiarazione sostitutiva, da parte di entrambe le parti.

Infine il blocco delle cessioni verrà disapplicato anche nei casi di eventi sismici. Potranno continuare ad utilizzare la cessione del credito tutti i soggetti interessati da interventi di superbonus per immobili situati in comuni colpiti da terremoti. Anche in questo caso la cessione del credito è fondamentale per permettere il proseguimento dei lavori.

Bonus edilizi e cessione del credito: quando arriva l’ufficialità

Molte delle richieste di ripristino per i soggetti e per le diverse tipologie di interventi edilizi sono state avanzate già nel corso delle audizioni di esperti e associazioni di categoria, che si sono svolte presso la Commissione Finanze della Camera in vista dell’avvio dell’iter parlamentare di conversione del decreto 11/2023.

Sui diversi aspetti è arrivato il sostegno dalla quasi tutte le parti politiche. Molti sono stati gli emendamenti presentati in Commissione Finanze della Camera, in vista della votazione del testo della legge di conversione.

Per ultime sono arrivate le riformulazioni da parte del Governo, che hanno accorpato le diverse richieste presentate da più parti.

In tali riformulazioni rientrano le misure che hanno come destinatari i soggetti per i quali tornerà la cessione del credito.

La discussione e la votazione dovrebbero entrare nel vivo lunedì prossimo, il 27 marzo.

Dopo l’approvazione da parte della Commissione Finanze della Camera il percorso è tutt’altro che concluso.

Per l’ufficialità si dovrà infatti attendere il termine dell’iter parlamentare di conversione.

Il testo della legge di conversione deve infatti essere approvato da entrambe le aule, prima quella della Camera e poi quella del Senato.

L’approvazione dovrà arrivare entro il 17 aprile 2023, anche se c’è tutto l’interesse ad anticipare la conclusione dell’iter, visto che molte delle misure riguardano anche scadenze imminenti e questioni che richiedono di essere affrontate con urgenza.

Tra le prime si ricorda il termine per le unifamiliari del 31 marzo 2023, che dovrebbe essere rinviato al 30 settembre prossimo. Tra le seconde c’è la situazione dei crediti incagliati, le somme bloccate nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese.

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