Cedolare secca, poche chance per gli affitti commerciali in Legge di Bilancio 2024

Cedolare secca, scarse possibilità di estensione per gli affitti commerciali dal prossimo anno e, per il momento, non si intravedono ipotesi di interventi in Legge di Bilancio 2024.

Parte delle misure nel cantiere della riforma fiscale, la cedolare secca per negozi e uffici è nei piani del Governo ma il tutto andrà attuato tenuto conto delle risorse a disposizione.

Non è una novità che la Legge di Bilancio 2024 sarà in buona parte blindata proprio alla luce della scarsa dotazione economica disponibile, già impegnata per le misure di riduzione del cuneo fiscale per lavoratrici e lavoratori.

Sulla cedolare secca quindi non si intravedono estensioni, mentre resta al momento confermata la stretta per quel che riguarda gli affitti brevi.

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Cedolare secca, poche chance per gli affitti commerciali in Legge di Bilancio 2024

È la legge delega sulla riforma fiscale a prevedere, all’articolo 5, l’estensione della cedolare secca agli affitti commerciali e, in particolare, alle locazioni di immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo in caso di conduttore che sia esercente attività d’impresa, arte o professioni.

La misura consentirebbe quindi anche per gli affitti di negozi o uffici di accedere alla cedolare secca pari al 21 per cento in luogo della tassazione con le ordinarie aliquote IRPEF.

Non si intravede però la possibilità che la cedolare secca arrivi all’estensione già dal 2024 e nella Legge di Bilancio non sono previste novità in tal senso.

Se da un lato c’è quindi la volontà del Governo, dall’altro è necessario fare i conti con le risorse a disposizione. Come dichiarato dal Viceministro dell’Economia Maurizio Leo nel corso del programma Stasera Italia del 6 novembre:

“uno dei nostri obiettivi è anche di introdurre una cedolare secca per gli affitti commerciali, è chiaro però che dovremmo introdurla compatibilmente con le risorse che dobbiamo trovare.”

Resta quindi l’incognita su quando sarà effettivamente possibile parlare di una riedizione della cedolare secca per gli affitti commerciali, già introdotta nel corso del 2019 per le locazioni di immobili di categoria catastale C\1 in caso di superficie non superiore a 600 mq, escluse pertinenze.

Niente estensione della cedolare secca, mentre resta la stretta per gli affitti brevi dal 1° gennaio 2024

Se da un lato bisognerà quindi attendere per una possibile estensione della cedolare secca anche alle locazioni commerciali, dall’altro resta invece confermata la stretta in arrivo per gli affitti brevi.

Per i contratti di durata non superiore a 30 giorni, in caso di affitto di più di un appartamento all’anno per brevi periodi, la cedolare secca è destinata a salire dal 21 al 26 per cento a partire dal 1° gennaio 2024.

La novità è contenuta nel testo del disegno di Legge di Bilancio 2024 in fase di esame in Senato, ma è in cantiere la possibilità che dall’aumento della tassazione per gli affitti brevi venga in ogni caso esclusa la prima casa.

Per il momento quindi la tassazione agevolata sugli affitti sarà oggetto di modifiche “a sfavore” del contribuente, mentre sarà necessario attendere che arrivino tempi migliori - sul fronte della disponibilità di risorse economiche - per una sua estensione.

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