Bonus ristrutturazione: via libera a detrazione, cessione e sconto in fattura nel caso di diversi fornitori

Tommaso Gavi - Imposte

Si possono scegliere la detrazione, la cessione del credito e lo sconto in fattura nel caso di importi corrisposti a diversi fornitori per gli interventi relativi al bonus ristrutturazione? L'Agenzia delle Entrate fornisce risposta positiva nel corso di Telefisco 2023

Bonus ristrutturazione: via libera a detrazione, cessione e sconto in fattura nel caso di diversi fornitori

Si possono scegliere sia la detrazione, sia la cessione del credito, sia lo sconto in fattura nel caso in cui i fornitori siano diversi?

Il quesito relativo agli interventi che rientrano nel bonus ristrutturazioni ha trovato risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate nel corso di Telefisco 2023, l’evento de Il Sole 24 Ore del 26 gennaio 2023, giunto alla 32esima edizione.

Deve essere rispettato il massimale di spesa agevolabile per ciascun intervento effettuato.

Bonus ristrutturazione: via libera a detrazione, cessione e sconto in fattura nel caso di diversi fornitori

Il quesito posto all’Agenzia delle Entrate, la cui risposta è stata fornita nel corso di Telefisco 2023, riguarda le spese relative ad interventi che rientrano nel bonus ristrutturazioni, sulla base dell’articolo 16-bis del TUIR.

Il contribuente ha sostenuto diversi interventi:

  • di muratura;
  • idraulici;
  • elettrici;
  • di falegnameria.

Nello specifico per gli interventi della prima categoria l’impresa ha concesso l’utilizzo dello sconto in fattura, il soggetto ha quindi pagato il 50 per cento della spesa.

Gli altri tre tipi di interventi sono invece stati pagati integralmente dal contribuente.

Il soggetto chiede se può optare per la cessione del credito o per la fruizione diretta dell’agevolazione attraverso la detrazione per le spese sostenute per i diversi fornitori.

L’Agenzia delle Entrate richiama innanzitutto il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dell’8 agosto 2020, che fornisce chiarimenti sulle modalità per l’esercizio delle opzioni previste dall’articolo 121 del decreto Rilancio in alternativa all’utilizzo diretto della detrazione.

Al punto 3.3 del documento di prassi viene chiarito quanto di seguito riportato:

“L’importo della detrazione spettante è calcolato tenendo conto delle spese complessivamente sostenute nel periodo d’imposta, comprensive dell’importo non corrisposto al fornitore per effetto dello sconto praticato. In presenza di diversi fornitori per il medesimo intervento, la detrazione spettante è commisurata all’importo complessivo delle spese sostenute nel periodo d’imposta nei confronti di ciascuno di essi.”

Come chiarito al punto 3.1 del medesimo documento di prassi, anche l’importo dello sconto in fattura è determinato attraverso quanto indicato nel punto 3.3 e non può essere superiore al corrispettivo dovuto.

Il contribuente può quindi beneficiare della detrazione nella dichiarazione dei redditi per le spese sostenute per alcuni dei fornitori.

Per altri fornitori può invece scegliere la strada dello sconto in fattura o della cessione del credito.

In ogni caso deve essere rispettato il massimale di spesa agevolabile, relativo all’intervento effettuato.

Bonus ristrutturazione e bonus edilizi: strada in salita per la cessione dei crediti

Sebbene venga confermata la possibilità di beneficiare dell’agevolazione attraverso la cessione del credito, soprattutto per i bonus edilizi diversi dal superbonus la strada è tutta in salita.

Da diverso tempo, ormai, il Governo è alla ricerca di una soluzione per sbloccare i crediti incagliati e permettere alle banche e agli intermediari finanziari di ottenere maggiore capienza fiscale.

I crediti fermi nei cassetti fiscali di contribuenti, imprese e banche, nel mese di dicembre 2022, ammontava a 99 miliardi di euro.

Di questi circa 52 miliardi sono legati a spese che rientrano nel superbonus, mentre i rimanenti riguardano gli altri bonus edilizi. Il valore dei crediti del bonus facciate ammonta a quasi 25 miliardi di euro.

Per risolvere la questione sono state avanzate diverse proposte, dall’ampliamento della compensazione con F24 all’allungamento delle rate per la fruizione della detrazione, passando per l’acquisto da parte degli enti locali.

Al momento la soluzione è tutt’altro che vicina e sono necessari interventi in materia da parte del Governo.

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