Bonus Maroni per i lavoratori con i requisiti di accesso a quota 103: importo ridotto in caso di esonero

Rosy D’Elia - Pensioni

Le lavoratrici e i lavoratori che hanno i requisiti per accedere alla pensione con quota 103 possono richiedere il bonus Maroni, una rinuncia dell'accredito contributivo con riconoscimento dell'importo in busta paga. Ma, come si legge nella circolare INPS numero 82 del 2023, in caso di esonero contributivo la cifra si riduce

Bonus Maroni per i lavoratori con i requisiti di accesso a quota 103: importo ridotto in caso di esonero

Con la Legge di Bilancio 2023 è stato introdotto il cosiddetto bonus Maroni, un incentivo al posticipo del pensionamento per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con i requisiti minimi per l’accesso alla pensione anticipata flessibile, ovvero tramite quota 103.

Presentando un’apposita domanda all’INPS, che deve dare il suo via libera entro 30 giorni, si rinuncia all’accredito contributivo per ottenere l’importo sotto forma di incremento in busta paga.

Ma, come chiarisce l’Istituto nella circolare numero 82 del 2023, in presenza di un esonero l’importo spettante si riduce. È il caso, ad esempio, del taglio del cuneo fiscale e contributivo in vigore fino alla fine dell’anno per le retribuzioni fino a 35.000 euro.

Bonus Maroni per i lavoratori con i requisiti di accesso a quota 103: nuove istruzioni dall’INPS

In base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023, chi ha raggiunto 62 anni di età e 41 di contributi può accedere alla pensione anticipata tramite quota 103, ma può anche scegliere di continuare a lavorare e di richiedere il cosiddetto bonus Maroni.

Chi ha diritto a beneficiare dell’incentivo al posticipo del pensionamento deve presentare un’apposita domanda all’INPS in base alle istruzioni fornite con il messaggio 2426 del 28 giugno scorso.

In caso di via libera da parte dell’Istituto, il datore di lavoro viene sollevato dall’obbligo di versamento contributivo della quota IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico del lavoratore o della lavoratrice per erogare la stessa cifra in busta paga insieme alla retribuzione.

La quota a carico del datore di lavoro, invece, continua ad essere regolarmente versata:

“La posizione assicurativa del lavoratore dipendente, pertanto, continua a essere alimentata in relazione alla quota IVS a carico del datore di lavoro”.

Sottolinea l’Istituto.

Bonus Maroni per chi non usufruisce di quota 103: importo ridotto in caso di esonero

Sull’importo del bonus Maroni effettivamente erogato, però, l’INPS fornisce importanti chiarimenti con la circolare del 22 settembre che fa il punto sulle istruzioni per l’applicazione: dalla domanda ai flussi Uniemens.

INPS - Circolare numero 82 del 22 settembre 2023
Articolo 1, commi 286 e 287, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”. Incentivo al posticipo del pensionamento per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile. Istruzioni operative e contabili

In caso di esonero contributivo che tocca la quota dovuta dal lavoratore o dalla lavoratrici la cifra effettivamente spettante si riduce.

Facciamo un esempio pratico: per coloro che hanno diritto al taglio del cuneo fiscale, che spetta da luglio a dicembre in misura pari al 6 per cento per le retribuzioni fino a 35.000 euro e in misura pari al 7 per cento per quelle fino a 25.000 euro, il valore dell’incentivo viene ridotto dall’applicazione dell’esonero contributivo.

“Qualora per il rapporto di lavoro stia trovando applicazione l’esonero parziale dei contributi IVS a carico del lavoratore, disciplinato dall’articolo 1, comma 281, della legge n. 197/2022 e dall’articolo 39 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85, l’incentivo al posticipo del pensionamento è erogato al netto dell’esonero applicato, così determinando un abbattimento dell’accredito contributivo pari alla sola quota residua rispetto alla quota parte di contribuzione del lavoratore esonerata ad altro titolo”.

Nella generalità dei casi l’accredito contributivo è pari al 9,19 per cento: con l’esonero previsto dalla Legge di Bilancio 2023 e potenziato dal Decreto Lavoro, si riduce fino al 2,19 per cento.

Seguendo la stessa logica nei casi in cui, per il rapporto di lavoro sia già previsto un abbattimento totale della quota di contribuzione a carico del lavoratore non è possibile beneficiare del bonus Maroni.

Al contrario nulla cambia quando eventuali esoneri contributivi interessano il datore di lavoro.

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