Pensione anticipata: come funziona il bonus Maroni, l’incentivo per chi rimanda l’uscita dal lavoro

Francesco Rodorigo - Pensioni

Tutto pronto per la riproposizione del bonus Maroni, l’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Chi decide di rimandare la pensione anticipata per restare al lavoro riceverà un contributo in busta paga. Il decreto attuativo con le disposizioni è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale

Pensione anticipata: come funziona il bonus Maroni, l'incentivo per chi rimanda l'uscita dal lavoro

Il bonus Maroni è dedicato a tutti i lavoratori che maturano i requisiti per andare in pensione con la nuova Quota 103.

Il decreto attuativo della misura, che era atteso per fine gennaio, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 maggio.

L’incentivo, previsto dalla Legge di Bilancio 2023, garantisce un aumento dello stipendio nel caso in cui si decida di restare al lavoro, rimandando l’uscita.

In particolare, il datore di lavoro non verserà la contribuzione dovuta dal lavoratore all’ente previdenziale e l’importo confluirà direttamente nella busta paga.

La parte operativa sarà gestita dall’INPS.

Pensione anticipata: come funziona il bonus Maroni, l’incentivo per chi rimanda l’uscita dal lavoro

Il decreto attuativo che prevede la riproposizione del bonus Maroni, l’incentivo dedicato ai lavoratori pronti alla pensione che decidono di posticipare l’uscita, approda finalmente in Gazzetta Ufficiale.

Il testo firmato dalla Ministra del Lavoro e dal Ministro dell’Economia è stato adottato lo scorso 21 marzo, con quasi due mesi di ritardo sulla tabella di marcia, ed è stato pubblicato sulla Gazzetta del 12 maggio.

Si tratta del bonus riproposto dalla Legge di Bilancio 2023 in favore dei lavoratori dipendenti che maturano i requisiti per la pensione anticipata, la nuova Quota 103:

  • 62 anni d’età;
  • 41 anni di contributi.

Il bonus non è una novità, in quanto è stato introdotto inizialmente nel 2004 dalla Legge n. 243 con l’obiettivo di per contenere la spesa previdenziale.

Per i lavoratori che decidono di posticipare l’uscita dal lavoro, è previsto un incentivo che garantisce loro uno stipendio maggiore. Chi continuerà a svolgere la propria l’attività, usufruendo del bonus, dunque, riceverà un aumento di stipendio di circa il 10 per cento.

Si tratta della quota di contribuzione IVS a carico del lavoratore che l’azienda versa all’ente di previdenza. Questa somma, infatti, sarà corrisposta interamente al lavoratore e sarà imponibile ai fini fiscali ma non a fini contributivi.

Quando, poi, il lavoratore andrà in pensione, riceverà l’importo del trattamento maturato alla data della prima scadenza utile per il pensionamento.

Per i datori di lavoro non ci sono cambiamenti, in quanto continueranno a pagare lo stipendio dello stesso importo. Il dipendente, invece, guadagnerà di più poiché riceverà l’intera somma destinata alla contribuzione.

Pensione anticipata: domanda all’INPS per usufruire del bonus Maroni

La facoltà di usufruire del bonus Maroni riguarda esclusivamente i contributi dovuti in relazione ai periodi di lavoro effettuati in seguito alla maturazione dei requisiti per l’accesso a Quota 103.

Questa possibilità è applicabile per tutti i rapporti di lavoro sia in essere sia successivi, può essere esercitata una sola volta in qualunque momento, a partire dalla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata, e può essere revocata.

Il datore di lavoro non ha più obblighi contributivi a partire dalla prima data utile per il trattamento pensionistico del lavoratore. Se si opta per il bonus solo successivamente, l’obbligo di versamento viene meno a partire dal primo giorno del mese successivo.

I contributi non saranno più versati al lavoratore nel momento in cui questo accede ad una pensione diretta, ad esclusione dell’assegno ordinario di invalidità, oppure matura il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia prevista dalla gestione di appartenenza.

Come si legge nel testo del decreto, per usufruire del bonus Maroni, il lavoratore deve effettuare l’apposita comunicazione all’INPS.

L’Istituto entro 30 giorni certifica al lavoratore la maturazione dei requisiti per Quota 103 e lo comunica al datore di lavoro. Nel caso di variazione del datore di lavoro la scelta di avvalersi dell’incentivo viene applicata automaticamente.

L’INPS fornirà tutti i dettagli e le istruzioni operative tramite apposite comunicazioni.

Decreto 21 marzo 2023 - Gazzetta Ufficiale n. 110 del 12 maggio 2023
Incentivi al posticipo del pensionamento

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