Bonus edilizi, stima rivista a 110 miliardi di euro

Tommaso Gavi - Irpef

La stima rivista dei bonus edilizi raggiunge i 110 miliardi di euro, con uno scostamento di 37,75 miliardi di euro rispetto alle stime iniziali. Lo rende noto il direttore del Dipartimento delle Finanze del MEF, Giovanni Spalletta, nel corso dell'audizione presso la Commissione Finanze del Senato

Bonus edilizi, stima rivista a 110 miliardi di euro

La stima dei bonus edilizi è stata rivista a 110 miliardi di euro.

A renderlo noto è il direttore del Dipartimento delle Finanze del MEF, Giovanni Spalletta, nell’intervento del 2 febbraio 2023 presso la Commissione finanze del Senato.

Lo scostamento complessivo è di 37,75 miliardi di euro, rispetto alle previsioni iniziali.

Stando ai dati diffusi dall’ENEA, gli investimenti ammessi a detrazione per il superbonus sfiorano i 62,5 miliardi di euro.

Resta aperta la questione dello sblocco della cessione del credito, in salita dopo la pubblicazione delle nuove regole di Eurostat.

Bonus edilizi: stima rivista a 110 miliardi di euro, con uno scostamento di 37 miliardi

Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti di imposta, presso la sesta Commissione Finanza e Tesoro del Senato, sono state fornite le stime aggiornate sui bonus edilizi.

A fornire un quadro è stato il direttore del Dipartimento delle Finanze, Giovanni Spalletta, lo scorso 2 febbraio.

Il direttore del Dipartimento delle Finanze ha chiarito quanto di seguito riportato:

“Il monitoraggio dei dati di consuntivo resi disponibili dall’ENEA ha evidenziato che i contribuenti hanno beneficiato delle agevolazioni in misura molto superiore alle attese, con conseguenti maggiori oneri rispetto alle risorse impegnate dalla legislazione vigente in occasione dell’introduzione dell’agevolazione.”

Giovanni Spalletta ha poi fornito i dati rivisti sulla base dell’effettivo utilizzo dell’agevolazione.

Citando l’aggiornamento delle previsioni tendenziali incluse nella Nadef, il direttore del Dipartimento delle Finanze ha sottolineato quanto segue:

“la stima del Superbonus e degli altri bonus edilizi è stata quindi aumentata a circa 110 miliardi di euro con uno scostamento complessivo di 37,75 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali sull’intero orizzonte temporale.”

Il valore delle agevolazioni richieste ha reso sempre più complesso anche il quadro della cessione del credito, il cui nodo cruciale è caratterizzato dai crediti incagliati nei cassetti fiscali di imprese, contribuenti e banche.

La situazione potrebbe essere resa ancora più complessa dalle nuove regole dell’Eurostat sulla classificazione e sulla contabilizzazione delle somme.

Tra le possibili soluzioni per sbloccare il meccanismo introdotto dall’articolo 121 del decreto Rilancio potrebbe essere adottata la proposta avanzata qualche mese fa da ABI e ANCE sull’utilizzo in compensazione da parte delle banche dei crediti d’imposta attraverso il modello F24 con una quota dell’1 per cento delle somme a debito.

Crediti d’imposta: serve un riordino strutturale degli strumenti

Nel corso dell’audizione presso la Commissione Finanze del Senato è stata messa in evidenza la necessità di un intervento strutturale sui crediti d’imposta e sulle agevolazioni.

Il direttore del dipartimento delle finanze del MEF, Giovanni Spalletta, ha infatti evidenziato quanto di seguito riportato:

“Secondo noi c’è la necessità che il riordino degli strumenti agevolativi assuma un carattere sistemico, non più episodico, e sia collegato a interventi di riforma che si inseriscono nel quadro di riforma strutturale, già avviate in coerenza con il PNRR.”

Se da un lato i crediti d’imposta sono spesso utilizzati perché strumenti agevoli di incentivazione, dall’altro la verifica ex post delle condizioni per ottenere il beneficio ha spesso fatto emergere contestazioni per fruizioni indebite, anche per errori in buona fede.

Inoltre gli strumenti hanno un impatto sulle spese fiscali sul sistema tributario. Nella finestra temporale tra il 2017 e il 2021 sono state registrate, mediamente minori entrate per il 6 per cento del PIL.

Modifiche di carattere sistemico potrebbero arrivare proprio con la legge delega sulla riforma fiscale, che potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro i primi giorni di marzo.

Tra i pilastri di tale riforma, come anticipato dal vice ministro all’Economia Maurizio Leo al Forum dei commercialisti ed esperti contabili 2023, ci sono:

  • la revisione del diritto, per armonizzare la normativa attuale con quella dell’Unione Europea e con quelle internazionali, così come con lo Statuto dei contribuenti;
  • la riforma dei tributi, dall’IRPEF alle accise;
  • la semplificazione del calendario degli adempimenti;
  • la stesura di un nuovo Codice tributario.

Nell’ambito di tali interventi potrebbero essere riveste anche le agevolazioni fiscali che utilizzano lo strumento del credito d’imposta.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network