I quattro pilastri della riforma fiscale 2023

Prende forma la nuova riforma fiscale su cui sta lavorando il Governo. La legge delega sarà in Consiglio dei Ministri entro i primi di marzo e si baserà su 4 pilastri. Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, durante il forum commercialisti di Italia Oggi ha spiegato gli obiettivi dell'Esecutivo

I quattro pilastri della riforma fiscale 2023

La legge delega della riforma fiscale si baserà su 4 pilastri.

A delinearli è stato Maurizio Leo, il viceministro all’Economia, durante il 6° Forum dei commercialisti ed esperti contabili che si sta tenendo a Milano.

Il testo sarà presentato in Consiglio dei Ministri entro la prima decade di marzo, assicura il numero due di via XX Settembre, e sarà strutturato in quattro parti.

Per prima cosa la revisione del diritto, così da armonizzare la normativa attuale con quella dell’Unione Europea e con quelle internazionali, così come con lo Statuto dei contribuenti. Poi, la riforma dei tributi, dall’IRPEF alle accise, e dei provvedimenti, con la semplificazione del calendario degli adempimenti.

Infine, saranno revisionati i Testi Unici in modo da arrivare alla stesura di un nuovo Codice tributario.

Riforma fiscale 2023: dalla revisione dei tributi a quella dei provvedimenti, i pilastri della legge delega

Il viceministro all’Economia con delega al Fisco, Maurizio Leo, è intervenuto il 23 gennaio al 6° Forum dei commercialisti ed esperti contabili a Milano.

Il tema è quello della riforma fiscale, il Governo sta lavorando al testo della nuova legge delega che come dichiarato da Leo dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione non oltre il 10 marzo 2023.

Stiamo lavorando alacremente su questa delega, l’obiettivo è fare veramente una delega fiscale così puntuale e articolata che rappresenterà una svolta per il nostro sistema Paese

ha sottolineato il viceministro.

Sicuramente si terrà qualcosa dalla precedente riforma fiscale del Governo Draghi.

Le novità fiscali in arrivo nel 2023

La legge delega sarà strutturata in quattro pilastri fondamentali, con la revisione dei principi generali di diritto interno e internazionale, delle imposte, dei procedimenti e dei Testi Unici per arrivare ad un Codice tributario.

La prima parte riguarderà, dunque, la revisione dei principi generali, per armonizzare il diritto attuale a quello dell’Unione Europea e a quelli internazionali.

Nello specifico, ci sarà anche una razionalizzazione degli interpelli, cioè le richieste di chiarimenti che i contribuenti presentano all’Amministrazione finanziaria per delle valutazioni preventive.

La seconda parte, invece, sarà relativa ai tributi e alla revisione delle imposte. In particolar modo la revisione dell’IRPEF. A questo proposito il viceministro Leo ha parlato di un “addolcimento della curva delle aliquote” per passare ad un meccanismo a 3 aliquote.

La terza parte della riforma, poi, riguarderà i procedimenti. Le novità riguarderanno soprattutto quattro tipi di procedimenti:

  • le dichiarazioni, con una semplificazione del calendario degli adempimenti e del meccanismo dei versamenti;
  • gli accertamenti, con l’introduzione, ad esempio, di un concordato preventivo biennale per le imprese di minori dimensioni;
  • la riscossione;
  • il contenzioso tributario.

Infine, l’ultima parte della riforma sarà relativa alla revisione dei Testi Unici in modo tale da arrivare alla stesura di un Codice Tributario.

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