Bonus al 75 per cento per infissi e bagni, si lavora a correttivi sui limiti previsti nel 2024

Bonus al 75 per cento per infissi e per il rifacimento dei bagni, possibili novità in arrivo dagli emendamenti al decreto legge n. 212/2023. Dal mantenimento delle agevolazioni per i soggetti con disabilità alla salvaguardia per i lavori già programmati prima della stretta, si lavora per allentare la stretta prevista dal 2024

Bonus al 75 per cento per infissi e bagni, si lavora a correttivi sui limiti previsti nel 2024

Bonus del 75 per cento per infissi e bagni, possibile riapertura per l’accesso all’agevolazione anche nel 2024.

Le novità emergono nel corso dell’iter di conversione del decreto legge n. 212/2023, attualmente al vaglio della Commissione Finanze della Camera.

Dopo la stretta introdotta dal decreto Salva Spese, che per i lavori avviati dopo il 30 dicembre introduce nuovi limiti per l’accesso al bonus barriere architettoniche, uno degli emendamenti al vaglio del Ministero dell’Economia prevede tutele aggiuntive per i soggetti con disabilità.

L’ipotesi in campo è di mantenere anche per il 2024 l’agevolazione per la sostituzione di infissi e bagni, ma non solo.

Possibili correttivi anche in merito alla “salvaguardia” per i lavori avviati prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto, con l’ipotesi di eliminare il vincolo di versamento di acconti e di prevedere la possibilità di messa a punto esclusivamente di una dichiarazione sostitutiva circa l’avvio degli interventi agevolati.

Bonus al 75 per cento per infissi e bagni, si lavora a correttivi sui limiti previsti nel 2024

Il decreto legge n. 212/2023 ha ristretto notevolmente le maglie del bonus barriere architettoniche del 75 per cento, confermato fino al 2025 ma con nuove condizioni d’accesso a decorrere dai lavori avviati nel 2024.

La detrazione fiscale resta fruibile esclusivamente per i lavori di rimozione delle barriere architettoniche verticali, quali scale, rampe o ad esempio ascensori, mentre viene meno la possibilità di accesso per le spese relative ad interventi di adeguamento di bagni e infissi.

Diverse tuttavia le sollecitazioni al Governo e al MEF per una riapertura dell’agevolazione, con il fine di incentivare nello specifico i lavori effettuati a beneficio di soggetti con disabilità.

Per questi è in campo un emendamento che punta a consentire la fruizione del bonus del 75 per cento anche per bagni e infissi. Una possibilità che secondo le anticipazioni del Sole24Ore sarebbe all’attenzione dell’Esecutivo, ma per la cui ufficialità sarà inevitabilmente necessario attendere.

Da definire i requisiti specifici per la fruizione del bonus potenziato anche per la sostituzione di infissi e per il rifacimento dei servizi, dalla condizione di disabilità a quelle relative ai criteri dei lavori.

Bonus barriere architettoniche del 75 per cento, via agli acconti: si va verso una dichiarazione sostitutiva

Lavori in corso anche per la norma di salvaguardia prevista per gli interventi avviati prima della stretta prevista dal decreto Salva spese.

Attualmente, l’articolo 3 del decreto legge n. 212/2023 prevede che i nuovi limiti per l’accesso al bonus del 75 per cento non si applichino per gli interventi per i quali prima del 30 dicembre risulti:

  • presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
  • per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, se sono già iniziati i lavori oppure è già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori ed è stato versato un acconto sul prezzo.

Gli emendamenti all’esame della Commissione Finanze della Camera puntano ad eliminare il vincolo del versamento di un acconto sul prezzo degli interventi, prevedendo esclusivamente la messa a punto di una dichiarazione sostitutiva circa il perfezionamento dell’accordo vincolante.

Una condizione più morbida che consentirebbe di aprire le porte del vecchio bonus del 75 per cento ad un numero più elevato di contribuenti. Novità per le quali si resta in ogni caso in attesa del voto alle proposte di modifica presentate.

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