Beni strumentali 4.0, il credito d’imposta spetta anche per il comodato d’uso

Tommaso Gavi - Incentivi alle imprese

Beni strumentali 4.0, il credito d'imposta spetta anche per i beni in comodato d'uso. Lo chiarisce l'Agenzia delle Entrate nella risposta all'interpello numero 718 del 15 ottobre 2021. Deve essere dimostrata l'utilità funzionale dei beni, che devono essere inerenti alla propria attività.

Beni strumentali 4.0, il credito d'imposta spetta anche per il comodato d'uso

Beni strumentali 4.0, si ha diritto al credito d’imposta anche per beni concessi con contratto di comodato d’uso.

Lo spiega l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 718 del 15 ottobre 2021.

Per beneficiare dell’agevolazione i beni devono rientrare nell’ambito di un’attività strettamente funzionale alle esigenze dell’azienda, a condizione che si dimostri l’utilità della stipula dei contratti.

I beni strumentali devono essere inerenti alla propria attività.

Beni strumentali 4.0, il credito d’imposta spetta anche per il comodato d’uso

I beni strumentali 4.0 sono l’oggetto della risposta all’interpello numero 718 del 15 ottobre 2021.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello numero 718 del 15 ottobre 2021
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi «4.0» - Articolo 1, comma 189, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 - Comodato d’uso a terzi dei beni oggetto dell’investimento.

Con il documento di prassi l’Agenzia delle Entrate si sofferma sul caso di concessione in comodato d’uso a terzi dei beni oggetto di investimento.

Lo spunto per i chiarimenti sull’agevolazione arriva, come di consueto, dal quesito dell’istante.

La società produce e vende articoli in plastica e, per migliorare i processi e garantire una maggiore flessibilità operativa e produttiva, ha effettuato investimenti in nuovi strumenti di stampaggio.

Tali beni sono intercambiabili e dotati di sensori che permettono il controllo in tempo reale dei processi e l’interconnessione da remoto.

L’istante fa inoltre sapere che tali beni sono stati concessi in comodato d’uso e che rientrano tra i beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, previsti dell’allegato A della Legge di Bilancio 2017.

Nello specifico per tali beni sarebbe riconosciuto il credito d’imposta previsto dalla Legge di Bilancio 2020, in quanto rientrerebbero nella categoria dei:

“dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti”.

Nel descrivere i beni oggetto della richiesta di chiarimenti l’istante precisa inoltre che tali beni permetto l’interconnessione tramite internet e, di conseguenza, l’ottimizzazione del processo produttivo.

La società fa sapere che acquisirà una perizia tecnica asseverata da un tecnico abilitato per attestare la rispondenza alle caratteristiche dell’allegato A, citato in precedenza.

Nel fornire chiarimenti all’istante, l’Agenzia delle Entrate richiama le principali norme del quadro normativo di riferimento e i relativi documenti di prassi.

Le prime disposizioni richiamate sono quelle previste all’articolo 1, commi da 184 a 197, della legge di bilancio 2020, che rimodula la disciplina degli incentivi fiscali previsti dal "Piano Nazionale Impresa 4.0".

La norma prevede, al posto della maggiorazione del costo ammortizzabile prevista dalle precedenti discipline del super e iper ammortamento, un credito d’imposta alle imprese per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020.

L’agevolazione spetta per investimenti in beni strumentali nuovi per strutture produttive situate all’interno del territorio dello Stato.

L’agevolazione può essere fruita anche per gli investimenti effettuati entro il 30 giugno 2021, a patto che entro il 31 dicembre dell’anno precedente l’ordine sia accettato dal venditore e sia stato versato un acconto di almeno il 20 per cento del costo di acquisizione.

Gli investimenti relativi a beni ricompresi nell’allegato A alla legge di bilancio 2017, spetta un credito d’imposta:

  • del 40 per cento del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • del 20 per cento per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili di 10 milioni di euro.

Beni strumentali 4.0, i requisiti richiesti per ottenere il credito d’imposta

Per quanto riguarda il caso in esame, l’Agenzia delle Entrate sottolinea l’analogia tra la disciplina per super e iper ammortamento e il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali.

L’analogia riguarda sia i requisiti soggettivi e oggettivi, sia la ratio legis dell’agevolazione.

Di conseguenza restano valide le indicazioni fornite dalla circolare numero 4 del 2017 in merito alla concessione in comodato d’uso a terzi dei beni che rientrano nelle categorie previste per l’agevolazione.

Nel caso in questione il comodante può beneficiare della maggiorazione a patto che i beni strumentali rientrino dell’ambito della propria attività.

Verificata tale ipotesi il soggetto ha diritto alla deduzione delle quote di ammortamento.

Nel richiamare la precedente circolare, nel documento di prassi viene sottolineato che:

“il bene - anche se fisicamente non collocato nel luogo di ordinario svolgimento dell’attività e anche se non utilizzato in maniera diretta - può considerarsi parte integrante del complesso di beni organizzati dall’imprenditore ai fini del raggiungimento delle finalità dell’impresa qualora favorisca il consolidamento e lo sviluppo dei rapporti commerciali con il comodatario e la diffusione sul mercato dei prodotti commercializzati”

Il bene può essere infatti riconosciuto come un mezzo per il raggiungimento del fine della società comodante che, secondo i chiarimenti della risoluzione numero 196 del 16 maggio 2008, è la produzione dei ricavi.

Nel documento viene inoltre specificato che:

“i beni dovranno essere utilizzati dal comodatario nell’ambito di un’attività strettamente funzionale all’esigenza di produzione del comodante e gli stessi dovranno in ogni caso cedere le proprie utilità anche all’impresa proprietaria/comodante.”

In conclusione, una volta dimostrata l’utilità (nel senso indicato dalla risoluzione numero 196 del 2008) dalla stipula dei contratti di comodato d’uso con i fornitori, l’istante avrà diritto al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi.

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