Smart working di 8 giorni al mese e anche ai dirigenti: nuovo regolamento al Ministero dell’Interno

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

Smart working: tra le novità del testo adottato dal Viminale ci sono l'aumento a 8 delle giornate in lavoro agile per i dipendenti e l'ammissione a tale modalità di prestazione anche per i dirigenti. Soddisfazione è stata espressa dalla Fp Cgil, osservazioni critiche dalla Flp Interno per la mancata previsione del lavoro da remoto in modo continuativo per i lavoratori fragili.

Smart working di 8 giorni al mese e anche ai dirigenti: nuovo regolamento al Ministero dell'Interno

Più smart working per i dipendenti del Ministero dell’Interno.

A prevederlo è il nuovo Regolamento del lavoro agile, parzialmente concordato con le organizzazioni sindacali e a loro comunicato il 29 marzo scorso.

Il testo entrato in vigore il 1° aprile, in vista della fine dello stato di emergenza sanitaria, prevede novità su diversi fronti.

Tra queste spiccano l’aumento da 6 a 8 dei giorni al mese (da 18 a 24 a trimestre) per i dipendenti a cui viene concesso lo smart working e la possibilità di lavorare in modalità agile anche per il personale dirigenziale. Viene prevista anche l’eliminazione dell’esclusione dallo smart working per chi abbia ricevuto un provvedimento disciplinare.

Ma vediamo nel dettaglio tutti cambiamenti relativi al lavoro agile per i dipendenti del Viminale.

Smart working di 8 giorni al mese e anche ai dirigenti: nuovo regolamento al Ministero dell’Interno

Il nuovo regolamento si inquadra nella cornice delineata dalla Linee Guida in materia di lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni sottoscritte dal Dipartimento delle Funzione Pubblica e dalle organizzazioni di categoria a fine 2021 e ovviamente nei contratti collettivi di lavoro.

Il testo è entrato in vigore a partire dal 1° aprile con la fine dello stato di emergenza dettato dalla necessità di contenere la pandemia da coronavirus.

In base a quanto stabilito dalla normativa di grado superiore l’accordo per lo smart working avviene su base volontaria ed è regolato da un accordo individuale tra dipendente e amministrazione che può avere la durata di un anno.

Ma andiamo ad elencare le novità più rilevanti intervenute nel nuovo regolamento 2022 del lavoro agile per i dipendenti del Viminale.

Innanzitutto, tra le novità va registrato che la possibilità di lavorare in modalità agile viene concessa anche al personale dell’Area I, ovvero a quello dirigenziale, laddove ne sussistano le condizioni.

Ricordiamo, infatti, che il Ministero dell’Interno per le responsabilità che ricopre nel settore dell’ordine pubblico non sempre si presta al lavoro da remoto. In ogni caso, comunque, per poter accogliere la richiesta di smart working, l’ufficio al quale è assegnato il lavoratore richiedente deve aver definito un piano di smaltimento del lavoro arretrato, laddove se ne sia accumulato.

Ai dipendenti che se lo vedranno riconosciuto, vengono accordati 8 giorni di lavoro in smart working al mese come richiesto dalla parte sindacale, anziché 6 come proponeva in precedenza il Ministero.

Su base trimestrale i giorni divengono 24 invece di 18.

Inoltre, i dipendenti che abbiano ricevuto sanzioni disciplinari o che non posseggano la Certificazione verde Covid-19 non vengono più esclusi dal lavoro agile. Peraltro, il rifiuto di concedere il lavoro da remoto deve essere motivato e comunicato al dipendente nelle stesse forme con le quali è stata avanzata la richiesta.

Il Ministero si è anche impegnato a effettuare ogni anno una verifica delle attività che si possono svolgere in modalità agile e a informarne di conseguenza le organizzazioni sindacali e le Rsu.

Ministero dell’Interno - Regolamento 2022 sullo smart working
Scarica il testo completo del regolamento del Viminale sul lavoro agile post emergenza

Smart working al Ministero dell’Interno, le reazioni sindacali tra soddisfazione e critiche

Il nuovo regolamento è stato accolto diversamente dalle diverse organizzazioni sindacali.

La Fp Cgil lo ha definito “un passo avanti verso una maggiore apertura e disponibilità all’utilizzo del lavoro agile, quale nuova modalità lavorativa, aprendosi al confronto con le Organizzazioni sindacali”, ma c’è chi ne rimarca alcune mancanze piuttosto rilevanti.

Tra queste ultime c’è la Flp Interno che in particolare ha sottolineato come il lavoratore in modalità agile non possa svolgere lavoro straordinario e non si veda erogato il buono pasto.

Infine, l’organizzazione sindacale valuta come particolarmente grave la mancata previsione dello smart working in modo continuativo per i lavoratori fragili, avvenuta in realtà per la mancata proroga che inizialmente era prevista nel Decreto Legge Covid.

La Flp aveva però richiesto che fosse consentito a questi dipendenti, che non fossero adibiti a mansioni differenti, di lavorare continuativamente da remoto fino al 30 giugno 2022: richiesta che tuttavia il Ministero non ha accolto.

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