Rottamazione quinquies, l'adesione comporta alcuni vantaggi nell'immediato. La presentazione della domanda entro il 30 aprile 2026 fermerà l'ordinaria attività AdER. Cosa succede nel dettaglio
La rottamazione quinquies avrà effetti immediati: chi presenterà domanda di adesione entro il 30 aprile 2026 potrà accedere a una serie di vantaggi.
Non solo lo stralcio di sanzioni e interessi e la possibilità di saldare il debito a rate fino a 9 anni, ma anche lo stop all’ordinaria attività dell’Agenzia delle Entrate Riscossione: aderire alla rottamazione conviene su più fronti e, tra le altre cose, sbloccherà il rilascio del DURC.
Già solo la manifestazione della volontà di rimettersi in regola con il Fisco consente di “pulire la propria fedina fiscale”, ma resta centrale rispettare le scadenze e gli obblighi di versamento. Un focus su quanto messo nero su bianco dall’articolo 23 del DdL di Bilancio 2026.
Rottamazione quinquies, i vantaggi dell’adesione
La forma della rottamazione quinquies non è ancora definitiva. Sull’articolo 23 del disegno di Legge di Bilancio 2026 sono all’esame diverse proposte di modifica, che tuttavia non dovrebbero cambiare in maniera sostanziale i contorni della nuova pace fiscale.
Così è ad esempio guardando agli effetti dell’adesione: chi presenterà domanda entro la scadenza del 30 aprile 2026 potrà toccare con mano nell’immediato l’impatto della definizione agevolata, che va oltre la possibilità di pagare la quota capitale del debito al netto di sanzioni e interessi e in un massimo di 54 rate bimestrali.
La sola adesione alla rottamazione quinquies consente infatti al contribuente di rimettersi in regola. La manifestazione della volontà di fare pace fiscale cambia la visione del rapporto con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, che allenterà la morsa.
Nel dettaglio, per le cartelle incluse nella rottamazione quinquies la presentazione della domanda di rottamazione sospende in primis gli obblighi di pagamento delle rateizzazioni ordinarie in corso.
Un vantaggio ancor più tangibile consiste nello stop a fermi amministrativi ed ipoteche. Resteranno in ogni caso validi quelli già iscritti alla data di presentazione: in questo caso la domanda non avrà effetti retroattivi.
Sempre sul fronte delle attività ordinarie di recupero coattivo, l’Agenzia delle Entrate Riscossione non potrà avviare nuovi pignoramenti e, a differenza di quanto sopra, si sospenderanno le procedure esecutive già avviate (salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo).
Rottamazione quinquies, l’adesione pulisce la “fedina fiscale”: nessuno stop a pagamenti e rimborsi
Dopo la presentazione della domanda di rottamazione delle cartelle, torna in regola anche la “fedina fiscale” del contribuente.
L’istanza permette di eliminare lo stato di inadempienza ai fini dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e dei rimborsi fiscali.
In particolare, viene meno la norma prevista dall’articolo 28-ter del DPR n. 602/1973 che disciplina il meccanismo di compensazione tra rimborsi e debiti.
In caso di pendenze superiori a 500 euro, prima dei pagamenti l’Agenzia delle Entrate è tenuta a verificare se il beneficiario è inadempiente per debiti risultanti da cartelle di pagamento notificate.
In caso affermativo, scatta una proposta di compensazione, con il fine di utilizzare il credito spettante per pagare il debito maturato. Il contribuente ha sessanta giorni per accettare o meno. In caso di rifiuto o silenzio, i rimborsi restano congelati fini al 31 dicembre dell’anno successivo.
Questa procedura sarà quindi sospesa per le cartelle per le quali il contribuente presenterà domanda di rottamazione quinquies.
Stesso scenario per la norma, contenuta all’articolo 48-bis, che blocca i pagamenti della PA di importo superiore a 5.000 euro (2.500 euro in caso di somme dovute a titolo di stipendio, salario e altre indennità relative al rapporto di lavoro) in caso di debiti in capo al contribuente di pari importo o superiore. La disposizione punta a creare un meccanismo di segnalazione tra Enti, con il fine di informare l’AdER della presenza di un credito utile per l’avvio di procedure esecutive (ad esempio pignoramenti).
Il “filtro” obbligatorio applicato dalla PA verrà meno per chi sceglierà la via della rottamazione quinquies, che diventa quindi una strada utile per tornare in regola agli occhi del Fisco.
La rottamazione quinquies sblocca il DURC
Ad ultimo, la richiesta di adesione alla rottamazione quinquies produrrà vantaggi anche sul fronte della documentazione della regolarità fiscale e contributiva delle partite IVA.
Per chi farà domanda si applicherà la disposizione di cui all’articolo 54 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, che legittima il rilascio del DURC.
Manifestare la volontà di rimettersi in regola diventa quindi un lasciapassare, ma a patto di rispettare tutte le scadenze. La norma prevede infatti che in caso di mancato ovvero insufficiente o tardivo versamento dell’unica rata o di una delle rate dovute, tutti i DURC rilasciati sono annullati dagli Enti preposti, con effetti retroattivi.
I vantaggi vengono meno per chi non paga
L’analisi dei vantaggi della rottamazione quinquies non si può che affiancare a uno sguardo anche in merito agli obblighi di rispettare gli impegni presi.
Chi sceglierà di aderire alla nuova pace fiscale nel 2026 dovrà tener ben presenti le scadenze: sarà fondamentale non saltare i pagamenti, per evitare di incorrere nella decadenza dal piano agevolato di rientro (e per non perdere i vantaggi sopra esposti).
Per quel che riguarda la rottamazione quinquies, attualmente è previsto che la decadenza scatterà in caso di mancato o tardivo pagamento:
- dell’unica rata scelta dal debitore per effettuare il pagamento;
- di due rate, anche non consecutive, di quelle nelle quali il debitore ha scelto di dilazionare il pagamento;
- dell’ultima rata di quelle nelle quali il debitore ha scelto di dilazionare il pagamento.
Per chi decade riparte la macchina ordinaria della riscossione e, ancor più di rilievo, per i carichi già oggetto di rateazione non sarà possibile richiedere nuove forme di dilazione ordinaria.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quinquies, i vantaggi dell’adesione