Dalla rottamazione alla CU 2024, scadenze al restyling nel decreto Milleproroghe

Anna Maria D’Andrea - Certificazione Unica

Dalle scadenze della rottamazione quater al termine di invio della Certificazione Unica 2024: diversi i ritocchi al calendario degli adempimenti fiscali in fase di discussione nel corso dei lavori per la conversione in legge del decreto Milleproroghe

Dalla rottamazione alla CU 2024, scadenze al restyling nel decreto Milleproroghe

Rottamazione quater e Certificazione Unica 2024, ipotesi di rinvio della scadenza al 31 marzo 2024 per due degli appuntamenti centrali nello scadenzario dei prossimi mesi.

Nel corso dei lavori per la conversione in legge del decreto Milleproroghe potrebbero arrivare novità anche sul fronte dei termini degli adempimenti fiscali.

Per quel che riguarda la rottamazione quater, l’emendamento che propone di intervenire sul calendario dei pagamenti è ancora in fase di messa a punto ma, in ogni caso, tra le proposte di revisione al testo del decreto legge n. 215 del 30 dicembre 2023 si punta ad una nuova riapertura dei termini per i decaduti dalla definizione agevolata.

Novità già messe nero su bianco, invece, sul fronte della Certificazione Unica 2024, con un emendamento rientrato tra quelli segnalati che chiede di rinviare la scadenza dal 16 al 31 marzo, non solo per l’anno in corso ma a regime.

Rottamazione quater, il decreto Milleproroghe 2024 punta alla riapertura dei termini al 31 marzo

Mentre è ripartito il calendario dei pagamenti della rottamazione per il nuovo anno, torna in campo la possibilità di un rinvio delle scadenze ex post.

Ad anticipare le novità è il Sole24Ore, che parla di lavori in corso da parte della Maggioranza in merito a correttivi nella legge di conversione del decreto Milleproroghe n. 215/2023, al vaglio delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

Si torna a parlare di una riapertura dei termini per i decaduti dalla rottamazione quater in caso di omesso versamento delle rate dovute a fine ottobre e a novembre, dopo la proroga già concessa al 18 dicembre per regolarizzare gli omessi versamenti.

La data all’esame della Ragioneria generale dello Stato, chiamata a vagliare gli spazi di manovra a disposizione sulla base delle coperture necessarie, è quella del 31 marzo 2024, termine entro il quale in caso di modifiche sarebbe possibile versare quanto non pagato entro le scadenze ordinarie.

La proroga tardiva dovrebbe in ogni caso abbracciare anche la prossima scadenza del 28 febbraio 2024, termine per versare la terza rata della rottamazione quater, al fine di evitare “disallineamenti” sul fronte delle date da rispettare.

Per ora tuttavia mancano certezze e per avere dettagli sarà necessario attendere quantomeno il via libera ai correttivi da parte della Camera.

Possibile rinvio della scadenza della CU 2024 al 31 marzo: emendamento al DL Milleproroghe

Il 31 marzo potrebbe diventare una data centrale nel calendario degli adempimenti fiscali dei prossimi mesi.

Oltre all’ipotesi di riapertura dei termini per la rottamazione quater, sempre nel corso dell’esame del decreto Milleproroghe 2024 è stato presentato un emendamento per rinviare la scadenza della Certificazione Unica.

La proposta di modifica, rientrata tra gli emendamenti segnalati e per i quali si prevede quindi una corsia privilegiata, è di spostare il termine per l’invio telematico della CU dal 16 al 31 marzo, parimenti a quello per la consegna al percipiente.

Stando alla formulazione dell’emendamento, ad essere modificate sarebbero le scadenze di cui ai commi 6-quater e 6-quinquies, articolo 4 del DPR n. 322/1998, con novità che non sarebbero limitate all’anno in corso ma che modificherebbero a regime lo scadenzario relativo agli adempimenti per i sostituti d’imposta.

Anche in tal caso si rende necessario attendere il voto delle Commissioni e successivamente il varo della legge di conversione per le dovute conferme. A pesare in tal caso saranno anche i tempi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate entro il 30 aprile, che attingono dalle certificazioni uniche per i dati relativi a redditi e ritenute operate.

Sarà necessario quindi attendere per capire se e come potrebbe essere nuovamente rivisto il già modificato calendario delle scadenze fiscali 2024.

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