Scadenze fiscali, come cambia il calendario di adempimenti e versamenti dal 1° gennaio 2024

Anna Maria D’Andrea - Scadenze fiscali

Ridefinizione del calendario di adempimenti e versamenti tra le prime novità dell'attuazione della riforma fiscale: come cambieranno le scadenze fiscali dal 1° gennaio 2024

Scadenze fiscali, come cambia il calendario di adempimenti e versamenti dal 1° gennaio 2024

Scadenze fiscali, verso la ridefinizione del calendario di versamenti e adempimenti a partire dal 1° gennaio 2024.

Questa una delle novità della riforma fiscale che il Governo punta ad attuare in tempi rapidi.

L’attuazione della legge delega sulla riforma del Fisco sarà in tre fasi e le prime due saranno attuate già nei prossimi mesi. Si partirà dalle misure che non richiedono copertura, per poi definire il perimetro delle risorse disponibili e degli ulteriori interventi da far partire già dal prossimo anno.

A parlarne è stato il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso dello Speciale Telefisco del 20 settembre 2023.

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Scadenze fiscali, come cambia il calendario di adempimenti e versamenti dal 1° gennaio 2024

Dal rinvio del secondo acconto, con possibilità di rateizzazione, fino allo stop delle scadenze di agosto, la revisione del calendario fiscale è uno dei primi punti al centro dell’attenzione del MEF.

Il 20 settembre è scaduto il tempo a disposizione delle Commissioni di esperti per l’invio delle proposte che faranno da base alla messa a punto dei decreti legislativi per l’attuazione delle novità e, nella stessa data, dal Viceministro del MEF Maurizio Leo è arrivata una prima timeline degli interventi in arrivo.

Tre i tempi per l’attuazione della riforma fiscale e, tra le prime misure che il Governo conta di portare a casa, vi è la ridefinizione del calendario delle scadenze fiscali, che non richiederà coperture. Partirà dal 1° gennaio anche il concordato preventivo biennale per le partite IVA, che consentirà di stabilire in anticipo le imposte dovute nel biennio.

Nel corso dello speciale Telefisco del 20 settembre il Viceministro ha parlato di modifiche al calendario delle dichiarazioni. Cosa potrebbe cambiare?

Una delle ipotesi in campo è di modificare i termini relativi al modello 730 e al modello Redditi, per liberare spazio agli adempimenti autunnali.

La scadenza del modello 730 è attualmente fissata al 30 settembre, mentre c’è tempo fino al 30 novembre per il modello Redditi.

Nel calendario delle scadenze a partire dal 2024 l’ipotesi che circola è che i termini di invio siano rispettivamente anticipati alla fine del mese di maggio e a giugno, allineandoli con quanto previsto in relazione ai versamenti delle relative imposte.

Di conseguenza, ad essere ridisegnate sarebbero anche le scadenze degli adempimenti che da sempre si legano a quelli dichiarativi, come l’invio delle certificazioni uniche o la trasmissione delle spese che confluiscono nella dichiarazione dei redditi precompilata.

Scadenze fiscali 2024, dal secondo acconto a rate alla proroga feriale più lunga

Si lega ai termini che scandiscono la stagione dichiarativa anche il rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi, novità sulla quale è già stato annunciato un avvio sprint.

La volontà del Governo è di intervenire già sulla scadenza in calendario il 30 novembre 2023, termine entro il quale è necessario pagare in un’unica soluzione il secondo acconto di IRPEF, IRES, IRAP e altre imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi.

I termini di pagamento dovrebbero quindi slittare al prossimo anno, e nel calendario delle scadenze fiscali a partire da gennaio bisognerà quindi inserire quelle per il versamento delle rate del secondo acconto, da gennaio a giugno. Su questo punto una delle ipotesi più verosimili è che inizialmente le novità interesseranno solo una platea ben definita di partite IVA, per evitare problemi di cassa per l’anno in corso.

Si attendono interventi celeri anche sull’estensione della proroga feriale delle scadenze fiscali che, se a oggi è prevista dal 1° al 20 agosto, dal prossimo anno potrebbe durare per tutto il mese, con il rinvio quindi di dichiarazioni e adempimenti a partire da settembre.

Questa una delle priorità evidenziate anche dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che nel corso dello speciale Telefisco del 20 settembre ha evidenziato anche la necessità di una moratoria invernale.

A definire le novità sarà ora il Ministero dell’Economia, con i primi decreti attuativi della riforma fiscale attesi quindi già nei prossimi mesi.

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