Reddito di cittadinanza: nel 2023 il beneficio sarà revocato al primo rifiuto di un’offerta di lavoro

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il diritto alla fruizione del reddito di cittadinanza decade al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. Con la Legge di Bilancio 2023, pubblicata sula Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre, viene eliminato anche il requisito di congruità della proposta

Reddito di cittadinanza: nel 2023 il beneficio sarà revocato al primo rifiuto di un'offerta di lavoro

Con la la pubblicazione della Legge di Bilancio 2023 sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2022, viene confermato il provvedimento che elimina la parola congrua in relazione all’offerta di lavoro presentata al beneficiario del reddito di cittadinanza.

I percettori del sussidio economico dovranno necessariamente accettare la prima offerta di lavoro presentata per non perdere il diritto alla fruizione del beneficio.

L’eliminazione del requisito di congruità significa che si dovrà accogliere la prima proposta a prescindere, quindi, dall’esperienza lavorativa, dalla posizione sul territorio nazionale e dai relativi tempi di trasferimento.

Un’altra novità in tema di reddito di cittadinanza, presente nella Legge di Bilancio 2023, consiste nell’obbligo di istruzione. I percettori del sussidio tra i 18 e i 29 anni, che non hanno completato la scuola dell’obbligo, infatti, potranno continuare a riceverlo a condizione di iscriversi a percorsi di istruzione.

Questa si affianca all’altra misura per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro, cioè il vincolo di formazione professionale di 6 mesi per tutti i percettori occupabili.

Reddito di cittadinanza: nel 2023 il beneficio sarà revocato al primo rifiuto di un’offerta di lavoro

La Legge di Bilancio 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre. Confermato anche uno degli emendamenti al testo che riguarda le offerte di lavoro presentate ai beneficiari del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, viene eliminata dalla norma la parolacongrua”, in relazione alla proposta lavorativa, che dovrà essere necessariamente accettata per non perdere il diritto alla prestazione.

La normativa in vigore finora, infatti, prevedeva che l’offerta di lavoro presentata ai beneficiari del reddito di cittadinanza dovesse essere congrua, cioè idonea, sulla base di diversi fattori. Nello specifico:

  • il luogo di lavoro deve trovarsi entro 80 km o 100 minuti di viaggio con mezzi di trasporto pubblici; la seconda può riguardare tutto il territorio nazionale;
  • la retribuzione non deve essere inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi;
  • l’impiego deve essere a tempo pieno o con un orario di lavoro non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno previsto nei contratti collettivi;
  • il contratto deve essere a tempo indeterminato, determinato o di somministrazione.

L’offerta, inoltre, deve essere coerente con le esperienze e le competenze maturate.

L’eliminazione del requisito di congruità costringerà il beneficiario della prestazione a dover accettare la prima offerta di lavoro presentata per non perdere il diritto alla prestazione, anche se non in linea con le proprie competenze e a prescindere dalla posizione sul territorio nazionale.

Il primo rifiuto di un’offerta, infatti, fa scattare la decadenza.

Reddito di cittadinanza: arriva l’obbligo di istruzione per i giovani percettori

La Legge di Bilancio 2023 prevede anche un’ulteriore novità che interessa i giovani beneficiari del reddito di cittadinanza.

A partire dal 1° gennaio 2023, infatti, i percettori del sussidio che rientrano nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 29 anni avranno come requisito di accesso alla prestazione quello dell’adempimento dell’obbligo di istruzione.

L’erogazione del reddito di cittadinanza, infatti, sarà subordinata anche all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione degli adulti di primo livello per tutti coloro che non hanno conseguito il diploma di maturità.

Sarà poi il Ministero dell’Istruzione e del Merito a individuare i provvedimenti per facilitare l’iscrizione dei giovani ai vari programmi.

Questa misura si aggiunge all’obbligo di formazione o riqualificazione professionale di sei mesi previsto per i percettori considerati occupabili.

L’obiettivo è quello di facilitare il più possibile il reinserimento nel mondo del lavoro. Si ricorda che per questa categoria di beneficiari, il reddito di cittadinanza nel 2023 sarà erogato per un massimo di 7 mensilità, come stabilito dalla Manovra 2023.

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