Reddito di cittadinanza: più di un milione le famiglie beneficiarie, cosa succederà dal 2023

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

A novembre 2022 le famiglie che beneficiano del reddito di cittadinanza sono più di un milione. Lo evidenziano i dati dell'osservatorio INPS pubblicato il 20 dicembre. La Legge di Bilancio 2023 introduce diverse novità ma il sussidio sarà mantenuto invariato per alcune specifiche categorie

Reddito di cittadinanza: più di un milione le famiglie beneficiarie, cosa succederà dal 2023

L’INPS ha pubblicato i dati dell’osservatorio su pensione e reddito di cittadinanza relativi a novembre 2022.

Nel mese appena trascorso più di un milione di famiglie ha potuto beneficiare del sostegno economico, per un totale di circa 2,4 milioni di persone coinvolte e un importo medio mensile di 552 euro.

La cifra erogata varia molto a seconda del numero dei componenti del nucleo, va da un minimo di 453 euro per una sola persona a un massimo di 738 euro per le famiglie con cinque componenti.

Per molte delle persone coinvolte dalla misura già dal prossimo anno ci saranno diverse novità, introdotte dalla Legge di Bilancio 2023.

Reddito di cittadinanza: più di un milione le famiglie beneficiarie, cosa succederà ora

Sono più di un milione le famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza, per un importo medio di 552 euro mensili.

Questo il dato principale dell’osservatorio dell’INPS su pensione e reddito di cittadinanza, aggiornato al mese di novembre e pubblicato il 20 dicembre 2022.

Lo scorso mese, la misura ha coinvolto 2,4 milioni di persone. I nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza sono stati 1,03 milioni, mentre quelli che hanno percepito la pensione di cittadinanza sono stati circa 122.000.

L’importo ricevuto varia considerevolmente a seconda del numero dei componenti della famiglia. Si va da un minimo di 453 euro per un nucleo composto da una sola persona ad un massimo di 738 euro per le famiglie con cinque membri.

La maggior parte dei beneficiari, 1,72 milioni di persone, si trova nelle Regioni del Sud e nelle Isole, seguono poi Nord e Centro Italia.

Nel corso del 2022 il reddito di cittadinanza è stato revocato a 57.000 nuclei, mentre il beneficio è decaduto per circa 250.000 famiglie.

La stretta sui controlli è uno delle questioni più critiche su cui si sta lavorando, come evidenziato dai dati dell’INPS comunicati qualche giorno fa, nei primi 10 mesi dell’anno sono state intercettate e respinte 240.000 domande fraudolente per il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: nel 2023 sarà mantenuto invariato per i fragili, dal 2024 un nuovo strumento di sostegno

I dati sui percettori del reddito di cittadinanza nel mese di novembre confermano l’elevato numero dei beneficiari della misura di sostegno alla povertà.

Le novità che saranno introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, però, modificheranno profondamente la struttura della misura in vigore finora, la quale sarà definitivamente abolita dal 2024.

Quale sarà allora il prossimo futuro per i nuclei che attualmente beneficiano della misura? Proviamo a fare chiarezza.

Stando a quanto previsto dal disegno della Manovra 2023, che ricordiamo deve essere approvata in tempi brevi, entro la fine dell’anno, il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto per un massimo di 7 mensilità, anziché per le 18 e rinnovabili.

Inizialmente il limite era stato fissato ad 8 mensilità ma un emendamento al testo lo ha ulteriormente ridotto.

La novità, però, riguarda unicamente i soggetti occupabili, cioè le persone tra i 18 e i 59 anni che sono in grado di lavorare. Questi dovranno partecipare obbligatoriamente a percorsi di formazione o riqualificazione professionale per 6 mesi. Inoltre, per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro è previsto un esonero contributivo di 8.000 euro per i datori di lavoro che li assumono a tempo indeterminato.

Alcune specifiche categorie di persone, come ad esempio gli anziani e i disabili, continueranno anche nel 2023 a ricevere il sussidio senza cambiamenti. Tra queste anche i nuclei familiari con minori, anche nel caso in cui i genitori risultino in condizioni di occupabilità.

Non ci saranno cambiamenti, dunque, per i nuclei familiari con minori, anziani e disabili a carico.

Nel 2024, come sottolineato anche dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone, il reddito di cittadinanza lascerà il posto ad un nuovo strumento di sostegno alla povertà che possa promuovere allo stesso tempo anche l’inclusione lavorativa.

INPS - Osservatorio sul Reddito e Pensione di cittadinanza
Osservatorio sul Reddito e Pensione di cittadinanza

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network