ISCRO, formazione per le partite IVA: quali corsi a disposizione?

Anna Maria D’Andrea / Tommaso Gavi - Leggi e prassi

Quali sono i corsi di formazione a disposizione delle partite IVA beneficiarie dell’ISCRO. Le regioni e le province autonome sono chiamate a inserirli nei propri portali istituzionali, suddivisi per settore economico professionale. A stabilirlo è il decreto del Ministero del Lavoro del 24 marzo 2022

ISCRO, formazione per le partite IVA: quali corsi a disposizione?

I corsi di formazione disponibili per le partite IVA beneficiarie dell’ISCRO devono essere inseriti nei portali istituzionali di regioni e province autonome.

A stabilirlo è il decreto del Ministero del Lavoro, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ill 20 aprile 2022.

Nel decreto attuativo del 24 marzo 2022 sono stabilite regole, criteri e modalità di definizione dei percorsi di aggiornamento professionale dei lavoratori autonomi che presentano domanda per l’indennità INPS.

La presentazione della domanda di ISCRO equivale alla dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e viene trasmessa all’ANPAL.

I tempi stabiliti dal decreto citato sono i seguenti:

  • entro 30 giorni il soggetto che ha presentato la domanda dovrà contattare il centro per l’impiego per la stipula del patto di servizio;
  • in alternativa il CPI deve convocare il beneficiario entro 90 giorni.

ISCRO, formazione per le partite IVA: quali corsi a disposizione?

il decreto del Ministero del Lavoro e del MEF che definisce le regole per la riqualificazione professionale dei lavoratori autonomi beneficiari dell’ISCRO, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 20 aprile 2022 è stato firmato con oltre un anno di ritardo rispetto al termine previsto.

A distanza di più di un ulteriore anno non è facile stabilire quale sia stata l’efficacia dell’indennità sperimentale di cassa integrazione riconosciuta ai titolari di partita IVA iscritti alla Gestione Separata INPS, che si affianca a specifiche misure di politica attiva del lavoro, le cui regole generali sono dettate dal comma 400, articolo 1, della legge n. 178/2020.

Stando a quanto stabilito dall’articolo 3 del decreto del Ministero del Lavoro:

“Le regioni e le province autonome rendono consultabili sui propri portali istituzionali e per settore economico professionale, i percorsi di aggiornamento professionale effettivamente disponibili, mettendo a disposizione un’area dedicata per consultare il catalogo e iscriversi alle iniziative di interesse.”

Tali percorsi di aggiornamento professionale hanno i seguenti obiettivi:

  • mantenimento e aggiornamento delle conoscenze, abilità e competenze possedute dal beneficiario ai fini dell’adeguamento ai mutamenti della domanda del settore di mercato di riferimento;
  • acquisizione di un livello di conoscenze, abilità e competenze incrementali rispetto a quelle inizialmente possedute, spendibili nel contesto lavorativo di riferimento e in coerenza con il fabbisogno formativo del lavoratore.

Se da un lato viene previsto il riconoscimento di un’indennità economica, dall’altro tali somme sono riconosciute per favorire la riqualificazione delle competenze.

Dopo il primo dei passaggi previsti, l’adozione del decreto, non è tuttavia facile stabilire quale sia l’efficacia degli interventi di regioni e province autonome.

Tali soggetti sono infatti stati incaricati di definire i percorsi di aggiornamento professionale, indicandoli sui propri portali istituzionali.

I percorsi dovrebbero anche essere suddivisi sulla base del settore economico professionale.

Tuttavia è difficile reperire tali informazioni, soprattutto perché i percorsi formativi non sembrano avere come specifica destinazione i soggetti che hanno fatto domanda per l’ISCRO.

In diversi portali sono infatti disponibili le offerte di formazione, senza indicazione sulle specifiche categorie a cui tali offerte sono rivolte.

Ministero del Lavoro e MEF - decreto firmato il 24 marzo 2022
Scarica il testo del decreto contenente i criteri per i percorsi di formazione e aggiornamento professionale dei lavoratori autonomi beneficiari dell’ISCRO

Domanda di ISCRO come la DID, le difficoltà in merito al patto di servizio personalizzato

La domanda per l’ISCRO 2023 potrà essere presentata da chi non ha inviato una precedente istanza nel triennio per cui è prevista l’agevolazione.

Con l’invio dell’istanza si attiva la generalità delle procedure previste in materia di politiche attive per il lavoro, così come accade per la DID, la dichiarazione di immediata disponibilità.

In linea generale viene avviato lo stato di disoccupazione e si permette al soggetto di accedere ai servizi di reinserimento nel mondo del lavoro.

I beneficiari dell’ISCRO vengono infatti inseriti nel sistema informativo unitario delle politiche attive del lavoro, informazioni a disposizione di regioni e province autonome.

Come già anticipato, i tempi dipendono dalla data di presentazione della domanda:

  • entro 30 giorni il soggetto che ha presentato la domanda dovrà contattare il centro per l’impiego per la stipula del patto di servizio;
  • in alternativa il CPI deve convocare il beneficiario entro 90 giorni.

Nella seconda ipotesi la convocazione ha come fine la stipula del patto personalizzato, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 150/2015.

I percorsi di aggiornamento professionale per il reinserimento lavorativo degli autonomi, tuttavia non sono facilmente accessibili, innanzitutto per la difficoltà di reperimento delle informazioni nei portali di regioni e province autonome.

Non sono infatti state predisposte specifiche sezioni destinate, esclusivamente, alla formazione dei beneficiari dell’ISCRO. Sono infatti raggiungibili esclusivamente le offerte per la generalità dei lavoratori e di chi ricerca un’occupazione.

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