Casa vacanze al mare o in montagna, l'IMU si paga (se non è abitazione principale), mentre la TARI segue regole diverse caso per caso. L'impatto del Fisco e delle tasse locali

Casa vacanze, al mare o in montagna: il Fisco locale ha un peso importante sul costo da considerare.
Per quel che riguarda l’IMU, se l’immobile utilizzato per le vacanze è diverso dall’abitazione principale, scatta l’obbligo di versamento. Si considera come seconda casa e non conta se si usa per poche settimane o mesi specifici nel corso dell’anno.
Su questo aspetto incidono le regole previste per i coniugi con residenza diversa, per effetto delle aperture della Corte Costituzionale che hanno “raddoppiato” il diritto all’esenzione. Non si tratta però di una scappatoia: è necessario il rispetto dei requisiti di residenza anagrafica e dimora abituale.
Regole parzialmente diverse sono previste sul fronte della TARI, per la quale in caso di inutilizzo è possibile beneficiare dell’esenzione, ma nel rispetto di regole rigide.
Casa al mare o in montagna, IMU senza sconti sull’immobile usato per le vacanze (proprie o di altri)
Secondo Re/Max European Housing Trend Report 2024, il 26 per cento dei cittadini e delle cittadine possiede una seconda casa e il 44 per cento di questi la utilizza come residenza per le vacanze.
Prevalgono le compravendite in zone marittime, e sono in particolare il Sud e le Isole i territori più attrattivi.
Comprare una seconda casa per le proprie vacanze (o per affittare a turisti) impone tuttavia di fare i conti con il Fisco, a partire dall’IMU.
L’imposta comunale non si paga sulla prima casa, l’abitazione principale del contribuente. Se la casa vacanze non è quella in cui si risiede e dimora abitualmente, è necessario pagare indipendentemente dall’uso che ne viene fatto.
Ai fini fiscali, non conta se la casa utilizzata per le vacanze, al mare o in montagna, non è abitata o al contrario se è affittata a turisti. Entro il 16 giugno di ogni anno sarà necessario pagare la prima rata dovuta, appuntamento al quale seguirà quello del 16 dicembre per il versamento della seconda quota.
Questi alcuni dei concetti da considerare per chi è proprietario di una seconda casa utilizzata per le vacanze e a fini turistici.
Al netto delle riduzioni previste, ad esempio, per gli immobili concessi in comodato o affittati con contratto a canone concordato, l’IMU è uno dei costi da considerare sempre: la tassa sulla casa grava sul possesso dell’immobile e non sul suo utilizzo o la sua occupazione, ragion per cui anche in caso di locazione è sempre dovuta dal proprietario.
Spostare la residenza per non pagare l’IMU? Attenzione ai requisiti
Una vicenda recente ha riacceso l’attenzione sulle casistiche in cui l’IMU non è dovuta. Si tratta in particolare dei coniugi con residenza in immobili diversi, per i quali la sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale ha ribaltato la situazione.
In precedenza, i coniugi residenti in immobili diversi beneficiavano dell’esenzione per una sola delle proprietà. Il nucleo familiare era nei fatti considerato come un’unica entità ai fini fiscali.
I giudici costituzionali hanno tuttavia dichiarato illegittima questa norma e ad oggi, i coniugi che vivono in immobili diversi beneficiano della doppia esenzione. Attenzione però: non si tratta di una via per non pagare l’importo dovuto sulla seconda casa.
Ai fini dell’esenzione è fondamentale che l’immobile risulti la prima casa di uno dei due coniugi, e che quindi siano congiuntamente presenti i requisiti di dimora abituale e residenza anagrafica. È pertanto necessario che la casa sia la sede della residenza effettiva del marito o della moglie.
TARI sulla casa vacanze, quando è possibile non pagare (o pagare meno)
Se l’IMU è dovuta quindi sempre sul possesso, a prescindere dal reale utilizzo, la situazione è parzialmente diversa per quel che riguarda la TARI.
La tassa sui rifiuti non è infatti dovuta in caso di immobili non utilizzati. Cosa significa? Le condizioni da rispettare sono molto rigide.
L’immobile deve essere privo di contratti di fornitura di energia, acqua, gas e telefono e deve essere non arredata. In sostanza, la casa deve essere vuota e quindi effettivamente non utilizzabile.
Questa condizione quindi può essere applicata sulle seconde case che non sono effettivamente abitate anche per brevi periodi. Se, invece, si usa la casa anche solo per qualche settimana o qualche mese nell’anno, la TARI sarà sempre dovuta.
C’è da specificare che in alcuni casi gli Enti locali possono prevedere forme di riduzione per le proprietà usate stagionalmente o in modo discontinuo, ma in tal caso è necessario far riferimento alle regole specifiche previste dal Comune di riferimento.
Ipotesi da valutare ma che non stravolgono la situazione. Le case vacanza, che siano o meno utilizzate, impattano sui calcoli del “peso del Fisco” sui conti personali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU e TARI sulla casa vacanze: quando si paga e i (pochi) casi di esenzione