Chi paga le tasse in Italia? IRPEF sulle spalle di pochi, Itinerari Previdenziali: “siamo un Paese di poveri”

IRPEF a carico di pochi: il 44 per cento dei contribuenti paga oltre il 92 per cento dell'imposta, con un gettito complessivo pari a 175,17 miliardi di euro nel 2021. Il restante 56 per cento contribuisce al gettito fiscale per il 7,38 per cento. I dati arrivano da Itinerari Previdenziali, nel Settimo Rapporto sulla Regionalizzazione del Sistema Previdenziale italiano presentato il 7 novembre 2023 al CNEL. Dati e analisi di chi paga in misura maggiore le tasse in Italia

Chi paga le tasse in Italia? IRPEF sulle spalle di pochi, Itinerari Previdenziali: “siamo un Paese di poveri”

Chi paga le tasse in Italia?

Questa una delle domande alle quali risponde il “Rapporto sulla Regionalizzazione del Sistema Previdenziale Italiano” presentato da Itinerari Previdenziali il 7 novembre 2023.

L’IRPEF nel corso del 2021 ha portato a un gettito complessivo pari a 175,17 miliardi di euro, ma emergono evidenti squilibri sul fronte della ripartizione a livello di classi di reddito.

Il 44 per cento dei contribuenti si fa carico del 92 per cento dell’imposta, mentre la restante platea pari al 56 per cento del totale contribuisce per il 7,38 per cento.

L’Italia è “un Paese di poveri”, evidenzia il Rapporto presentato al CNEL, ma emergono discrepanze se si considerano anche beni e consumi pro capite.

Chi paga le tasse in Italia? IRPEF sulle spalle di pochi, Itinerari Previdenziali: siamo un Paese di poveri

Il Settimo Rapporto di Itinierari Previdenziali, “La Regionalizzazione del Sistema Previdenziale italiano. Entrate contributive e fiscali, spesa pubblica per welfare e tassi di copertura dal 1980 al 2021” fornisce l’analisi della dimensione finanziaria delle entrate contributive e fiscali che sostengono il sistema di welfare italiano nelle sue tre assi principali, ossia pensioni, assistenza sociale e sanitaria.

Chi non paga l’IRPEF?

Questa la domanda alla quale risponde lo studio di Itinerari Previdenziali che, evidenziamo, non affronta il tema dell’evasione bensì quella degli squilibri in merito al contributo alle entrate statali per le diverse fasce di reddito.

L’IRPEF è una delle fonti di finanziamento dei servizi pubblici ed è interessante quindi soffermarsi sull’analisi sia del gettito complessivo che del peso delle tasse per singolo contribuente, sulla base delle diverse fasce di reddito.

Lo studio di Itinerari Previdenziali evidenzia un aspetto rilevante: l’IRPEF colpisce in misura maggiore il ceto medio e i titolari di redditi alti e, in particolare, è il 44 per cento dei contribuenti a sopportare quasi per intero il carico fiscale, versando il 92,62 per cento di tutta l’imposta. Il 56 per cento dei contribuenti paga quindi la restante parte, pari al 7,38 del totale dell’imposta incassata nel corso del 2021, pari a 175,167 miliardi di euro.

Andando più nel dettaglio, il Rapporto presentato da Itinerari Previdenziali pone in evidenza come fino a 7.500 euro lordi annui, fascia reddituale nella quale si colloca il 23,75 per cento dei contribuenti, l’IRPEF corrisposta è pari a 23 euro in media a testa, importo che passa a 358 euro nella fascia superiore, fino alla soglia dei 15.000 euro (18,84 per cento del totale).

In questi primi due scaglioni reddituali analizzati si colloca quindi il 42,59 per cento dei contribuenti, che paga solo l’1,73 per cento del totale IRPEF, pari a 3,029 miliardi, quota inferiore a quella necessaria per la sola assistenza sanitaria, costata nel 2021 2.144 euro pro capite.

Chi paga le tasse in Italia: 13,94 per cento dei contribuenti paga il 62,52 per cento di tutta l’IRPEF

Sono 48.212 le persone che nel 2021 hanno dichiarato oltre 300.000 euro di reddito lordo, versando il 6,98 per cento dell’IRPEF complessiva. Nella fascia reddituale precedente, a partire dai 200.000 euro, si collocano invece circa 67.000 contribuenti, lo 0,16 per cento del totale, che contribuiscono alle casse statali per un totale del 3,45 per cento. L’11,82 per cento dell’IRPEF è invece corrisposta da chi percepisce redditi lordi a partire da 100.000 euro.

Guardando a questi tre scaglioni quindi emerge che l’1,39 per cento dei contribuenti, pari a poco meno di 580.000 persone, corrisponde il 22,26 per cento dell’IRPEF.

Se si considerano poi i contribuenti con redditi lordi tra 55 e 100.000 euro si ottiene che il 5,01 per cento paga il 40,69 per cento dell’imposta e, ancora, considerando i titolari di redditi a partire da 35.000 euro emerge che il 13,94 per cento dei contribuenti paga il 62,52 per cento di tutta l’IRPEF, senza usufruire di alcun beneficio pubblico.

I dati riportati evidenziano gli effetti della progressività del sistema fiscale italiano, ma anche alcune distorsioni dovute al sistema di bonus e agevolazioni che escludono buona parte del ceto medio e, evidentemente, i titolari di redditi alti.


Tratto dalla Presentazione del 7 novembre 2023

La Regionalizzazione del Sistema Previdenziale italiano. Entrate contributive e fiscali, spesa pubblica per welfare e tassi di copertura dal 1980 al 2021
Scarica il Settimo Rapporto di Itinerari Previdenziali presentato al CNEL il 7 novembre 2023

L’Italia è davvero un Paese di poveri?

La conclusione alla quale arriva lo studio pubblicato da Itinerari Previdenziali è che “Siamo un Paese di poveri”, considerando che solo 31,366 milioni di cittadini su 59,236 milioni di abitanti hanno presentato nel 2021 una dichiarazione dei redditi positiva e che, conseguentemente,

“il 47 per cento degli italiani non ha redditi e di conseguenza vive a carico di qualcuno, percentuale rilevante nonostante il calo della popolazione ed atipica per un Paese del G7.”

La fotografia complessiva che emerge però fa i conti con altri dati discordanti, come quelli relativi al volume di denaro giocato in Italia nel 2021, pari a 111,18 miliardi di euro e di circa 2.229 euro pro capite, così come quelli relativi a beni immobiliari (prime e seconde case), autoveicoli e motoveicoli posseduti, così come numero di telefoni, abbonamenti mobile e TV, beni per i quali l’Italia si colloca al primo posto in Europa.

Se quindi sul fronte del Fisco l’Italia appare come un Paese povero, così non è sul fronte di spese e ricchezze. Il Rapporto di Itinerari Previdenziali parla quindi di “una società di poveri benestanti”, anche a fronte del versamento pro capite dell’IVA, pari a circa 678 euro al Sud, 2.963 euro al Nord e parimenti al Centro.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network