Doppia comunicazione per i beni strumentali Transizione 4.0: le novità nel DL 39/2024

Anna Maria D’Andrea - Incentivi alle imprese

Comunicazione preventiva anche per i beni strumentali del piano Transizione 4.0, seguita dall'aggiornamento dei dati a conclusione dell'investimento. I primi dettagli nel decreto legge n. 39/2024, in vigore dal 30 marzo

Doppia comunicazione per i beni strumentali Transizione 4.0: le novità nel DL 39/2024

Crediti d’imposta per i beni Transizione 4.0 con obbligo di comunicazione preventiva e successiva alla conclusione degli investimenti.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 29 marzo del decreto legge n. 39/2024 fornisce i primi dettagli sul nuovo adempimento comunicativo, che riprende le regole che caratterizzeranno anche gli investimenti 5.0, in attesa del decreto attuativo del MIMIT.

Alle imprese che investono in beni strumentali nuovi rientranti nell’ambito dell’Industria 4.0, così come ai fini dell’accesso al credito d’imposta ricerca e sviluppo, sarà richiesto l’invio di una comunicazione al MIMIT contenente l’importo complessivo degli investimenti in programma, da aggiornare a conclusione degli stessi.

Quest’ultimo adempimento sarà obbligatorio anche per gli investimenti già realizzati dal 1° gennaio 2024 e diventa condizione per la fruizione dei crediti d’imposta già maturati sugli investimenti effettuati nel corso del 2023.

Doppia comunicazione per i beni strumentali Transizione 4.0: novità nel DL 39/2024

Rientreranno nel nuovo obbligo comunicativo la generalità dei beni inclusi nel piano Transizione 4.0, al pari degli investimenti rientranti nel bonus ricerca e sviluppo, comprese le attività di innovazione tecnologica in ottica 4.0 e di transizione ecologica.

Alle imprese sarà richiesto di comunicare preventivamente, secondo il modello che verrà messo a disposizione dal MIMIT, l’importo degli investimenti che si intendono effettuare, così come la ripartizione del credito negli anni e la relative fruizione.

Questo l’obbligo che si applicherà agli investimenti in programma dal 30 marzo, data di entrata in vigore del decreto legge n. 39/2024.

Non solo comunicazione preventiva: a conclusione dell’investimento, i dati trasmessi dovranno essere aggiornati tenuto conto delle spese effettivamente sostenute.

Comunicazione obbligatoria per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024

La comunicazione conclusiva interesserà anche gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024 e fino al 29 marzo, data precedente all’entrata in vigore del nuovo decreto.

L’obbligo si applica in sostanza anche per il passato, con il fine di consentire al MIMIT di monitorare le spese effettuate dalle imprese e conseguentemente i crediti fruibili .

Si ricorda che già in precedenza era prevista una comunicazione in relazione ai beni rientranti nel piano Transizione 4.0.

Il nuovo adempimento va di fatto a prendere il posto della comunicazione già prevista ad oggi solo in via facoltativa, agganciata alla scadenza della dichiarazione dei redditi, ma per il quale l’omesso invio non è stato sottoposto a sanzioni.

Ora il DL n. 39/2024 cambia il quadro delle regole in corso d’opera, prevedendo un monitoraggio costante dei crediti d’imposta Transizione 4.0, da effettuare utilizzando proprio il modello già adottato dal MIMIT per la comunicazione facoltativa, approvato con il decreto del 6 ottobre 2021.

In ogni caso, dal Ministero delle imprese e del Made in Italy si attende un ulteriore decreto per le modifiche necessarie al modello di comunicazione, così come per la definizione di contenuto, modalità e termini di invio del flusso di dati a conclusione dell’investimento.

Compensazione dei crediti relativi agli investimenti conclusi nel 2023 subordinata alla comunicazione MIMIT

I dati raccolti dal Ministero delle imprese e del Made in Italy saranno trasmessi periodicamente al Ministero dell’Economia, ai fini del monitoraggio dei crediti d’imposta fruibili dalle imprese.

In chiusura, l’articolo 6 del decreto legge n. 39/2024 specifica che l’obbligo di comunicazione si applicherà anche sul fronte degli investimenti in beni strumentali relativi all’anno 2023.

La possibilità di utilizzare i crediti d’imposta non ancora fruiti in compensazione sarà subordinata all’invio del modello al MIMIT. In attesa del decreto attuativo quindi, la possibilità di fruire delle somme già maturate resta di fatto bloccata.

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