Addio all’ANPAL dal 1° marzo 2024, tutte le funzioni passano al Ministero del Lavoro

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Pubblicato il DPCM con la riorganizzazione del Ministero del Lavoro. Tra i provvedimenti anche la soppressione dell'ANPAL, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Dal 1° marzo funzioni, risorse e personale passano al Ministero

Addio all'ANPAL dal 1° marzo 2024, tutte le funzioni passano al Ministero del Lavoro

Ultimi giorni per l’ANPAL così come lo abbiamo conosciuto finora.

Dal 1° marzo l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro sarà soppressa e tutte le funzioni dell’Agenzia, comprese le risorse umane, strumentali e finanziarie, passeranno al Ministero del Lavoro.

Il personale ANPAL del comparto ricerca, sarà invece trasferito all’INAPP, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche.

A prevedere l’intervento è stato il Decreto PA bis dello scorso agosto, le cui disposizioni sono state attuate dal DPCM n. 230 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 febbraio 2024.

Addio all’ANPAL dal 1° marzo 2024, tutte le funzioni passano al Ministero del Lavoro

Sta per diventare realtà la fine dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Dal 1° marzo, infatti, l’ANPAL sarà soppressa e tutte le risorse, il personale e le funzioni passeranno al Ministero del Lavoro.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM n. 230/2023 il 15 febbraio scorso si attuano le disposizioni previste dal decreto PA bis, il DL n. 75 del 2023 con “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della pubblica amministrazione, di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica 2025

Il DPCM definisce i dettagli del passaggio e l’Agenzia, dunque, sarà soppressa a partire dalla data di entrata in vigore del provvedimento, cioè il 1° marzo 2024.

Si tratta dell’Agenzia, istituita nel 2015 dal Jobs Act, che promuove il diritto al lavoro, alla formazione e alla crescita professionale delle persone che si occupa in particolare di Garanzia Giovani, del Fondo Nuove Competenze, del Programma GOL e della gestione degli incentivi all’assunzione.

A partire da marzo, quindi, tutte le funzioni dell’ANPAL, comprese le risorse umane, strumentali e finanziarie, passeranno al Ministero del Lavoro, il quale subentrerà anche nella titolarità di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, dell’Agenzia.

L’unica eccezione riguarda il personale ANPAL del comparto ricerca, che sarà invece trasferito all’INAPP, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche.

Da tale data, inoltre, ANPAL Servizi diventa Sviluppo Lavoro Italia S.p.A., soggetto in house del Ministero.

Addio all’ANPAL: nel passaggio al Ministero assicurata la continuità dell’azione amministrativa

Come si legge all’articolo 36 del DPCM, per assicurare la continuità dell’azione amministrativa fino alla data di conclusione del processo di riorganizzazione, ogni dirigente mantiene l’incarico dirigenziale attualmente in essere fino all’attribuzione dei nuovi incarichi.

Per le richieste di informazione e di supporto tecnico l’Agenzia con il comunicato del 16 febbraio fa sapere che resterà operativo il NUL, il Numero unico del lavoro, contattabile sia tramite telefono al numero verde 800.00.00.39 che online tramite il modulo di contatto.

Le funzioni dell’ANPAL passano dunque al Ministero e più precisamente al Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Questo svolge le funzioni e i compiti di coordinamento, direzione e controllo nelle diverse aree individuate al comma 1 dell’articolo 24 del DPCM, tra cui:

  • indirizzo, promozione e coordinamento delle politiche del lavoro e della formazione;
  • indirizzo, promozione e programmazione delle politiche per l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani;
  • promozione, coordinamento e gestione dei programmi cofinanziati dal Fondo sociale europeo;
  • incentivi all’occupazione, gestione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione e degli altri interventi e fondi previsti dalla legislazione vigente a sostegno dell’occupazione;
  • ammortizzatori sociali e altre misure di sostegno al reddito;
  • applicazione e monitoraggio sull’attuazione della legislazione attinente alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • pari opportunità di genere nel mondo del lavoro.

Per tutti i dettagli si rimanda al testo integrale del DPCM n. 230/2023.

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