Una parte delle imposte dovute può essere destinata specificamente a enti di ricerca, associazioni, Comuni grazie al 5 per mille: come funziona la donazione tramite dichiarazione dei redditi 2025?

“Le tasse sono una cosa bellissima”: a distanza di anni l’affermazione dell’ex Ministro dell’Economia Padoa Schioppa fa ancora drizzare le orecchie.
Ma è anche vero che l’obbligo di pagare le imposte qualche volta si può trasformare in un’opportunità: è il caso del 5 per mille, la quota di IRPEF che i cittadini e le cittadine possono scegliere di destinare ad associazioni, enti di ricerca, Comuni.
Questa forma di donazione si può effettuare, anno dopo anno, con la dichiarazione dei redditi e non comporta, in alcun modo, un costo aggiuntivo per i contribuenti. Come funziona e a quali enti si può destinare?
5 per mille 2025: che cos’è e come funziona?
Introdotta in via sperimentale dalla Finanziaria del 2006, che è stata approvata dal Governo Berlusconi III con Tremonti Ministro dell’Economia, la quota IRPEF del 5 per mille in un certo senso rappresenta la versione laica dell’8 per mille, forma di donazione pre esistente ma legata alle confessioni religiose.
Dopo una serie di conferme e perfezionamenti della normativa, è diventata strutturale e ancora oggi tramite la dichiarazione dei redditi è possibile procedere con una forma di donazione ad associazioni, enti di ricerca o culturali.
Una parte delle imposte versate possono, quindi, essere indirizzate ad attività e soggetti specifici senza che questa scelta comporti alcun costo fiscale aggiuntivo per i cittadini e le cittadine.
A loro volta gli enti che ricevono la donazione devono essere iscritti negli appositi elenchi del 5 per mille per beneficiare della quota a loro destinata.
5 per mille 2025, istruzioni sulla scelta tramite la dichiarazione dei redditi
Tramite la dichiarazione dei redditi 2025 i contribuenti possono scegliere di donare una parte delle imposte tramite l’8, il 5 e il 2 per mille: le donazioni hanno scopi diversi e le scelte non sono in alcun modo alternative tra loro.
Più nel dettaglio, tramite il modello 730 o il modello Redditi è possibile effettuare una donazione per diversi scopi:
- sostegno Enti del Terzo Settore iscritti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, comprese le cooperative sociali e le ONLUS ed escluse le imprese costituite in forma di società;
- finanziamento della ricerca scientifica e dell’università;
- finanziamento della ricerca sanitaria;
- finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
- sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza;
- sostegno alle associazioni Sportive Dilettantistiche iscritte al Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche;
- sostegno degli enti gestori delle aree protette.
Tra queste voci la scelta è unica e deve essere espressa tramite la firma di chi presenta la dichiarazione o selezionando l’apposita casella, in caso di precompilata. A eccezione dei Comuni, è possibile indicare anche il codice fiscale dell’ente o dell’associazione specifica a cui destinare i propri fondi.
I cittadini e le cittadine non devono obbligatoriamente scegliere a chi destinare il 5 per mille, ma in questo caso rinunciano all’opportunità di decidere dove indirizzare una parte delle loro imposte, che restano allo Stato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: 5 per mille 2025, come funziona la donazione tramite la dichiarazione dei redditi?