Taglio IRPEF 2026, Leo: lavori in corso per ridurre le aliquote a 13,6 milioni di contribuenti

Rosy D’Elia - Irpef

Il Governo si sta concentrando sulla riduzione delle aliquote IRPEF 2026 per 13,6 milioni di contribuenti: nuove conferme sul taglio per il ceto medio dal viceministro Maurizio Leo

Taglio IRPEF 2026, Leo: lavori in corso per ridurre le aliquote a 13,6 milioni di contribuenti

Per il 2026 si lavora a un taglio della seconda aliquota IRPEF dal 35 al 33 per cento e a una estensione del secondo scaglione fino a 60.000 euro: su questo obiettivo il Governo sta concentrando i suoi sforzi in queste settimane.

A confermarlo ancora una volta è il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo ai microfoni del quotidiano Il Sole 24 Ore per lo speciale Telefisco 2025 in onda oggi, 18 settembre.

“Bisogna trovare le risorse”, sottolinea con la cautela di sempre. Ma più si avvicina l’apertura del cantiere delle Manovra 2026 e più le dichiarazioni di intenti assumono contorni concreti.

IRPEF 2026, Leo: il Governo cerca risorse per il taglio al ceto medio

Il taglio IRPEF al ceto medio, ormai, sembra fuori discussione. Quello che è ancora in bilico è la profondità da dare all’intervento.

Come ha sottolineato anche il viceministro, cruciali per le scelte saranno i dati Istat sui conti economici nazionali, le basi su cui si costruirà il Documento di Programmazione di Finanza Pubblica che da quest’anno sostituisce la Nota di Aggiornamento al DEF di fine settembre.

Ridurre l’IRPEF a 13,6 milioni di contribuenti: sono queste le intenzioni del Governo, di cui Leo si fa portavoce.

Ma sono le risorse a disposizione a stabilire come affinare il taglio.

“Ci si vuole muovere soprattutto nella fascia da 28.000 a 50.000 euro e quindi portare aliquota dal 35 per cento al 33 per cento ed eventualmente allargarci a 60.000 euro”

Ha detto il viceministro parlando anche dell’ipotesi di un “un meccanismo di rivalutazione e rivisitazione delle detrazioni in relazione alla composizione del nucleo familiare”.

Il mix della riduzione della seconda aliquota e del secondo scaglione, secondo le stime, ha un costo di circa 4 miliardi di euro.

IRPEF 2026, Leo: si parte dal taglio della seconda aliquota

Appesa al filo dei fondi disponibili, sembra essere proprio l’estensione della fascia reddituale che risponde alla seconda aliquota.

È una “misura avvertita, di cui c’è esigenza”, dice Leo. Ma non solo: è anche un passo avanti che il Governo non può più rimandare.

È una promessa ribadita più volte in quest’anno e rimandata dalla scorsa Legge di Bilancio a causa dell’insuccesso del concordato preventivo biennale, che doveva essere il bacino di risorse per rivedere aliquote e scaglioni.

È difficile, quindi, immaginare oggi una Manovra 2026 senza interventi sull’IRPEF per il ceto medio e la base di partenza è la riduzione della seconda aliquota di due punti percentuali, una novità che in ogni caso ha un costo di 2,5 miliardi di euro.

Toccare l’imposta sul reddito delle persone fisiche ha un prezzo alto. E, come ha sottolineato il Ministro Giorgetti nei giorni scorsi, la lista di priorità per il 2026 deve necessariamente fare i conti anche con le spese per la difesa imposte dallo scenario internazionale.

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