Assegno di inclusione: in arrivo la stretta sui rinnovi

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Stop al mese di sospensione dopo il rinnovo dell'assegno di inclusione, ma l’importo sarà dimezzato. Le possibili novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2026

Assegno di inclusione: in arrivo la stretta sui rinnovi

Rinnovo dell’ADI senza mese di stop dal 2026 ma con assegno dimezzato.

Questa la novità che nelle ultime ore sta prendendo forma nel disegno di Legge di Bilancio 2026. A prevederla uno degli emendamenti riformulati dal Governo e presentati in Senato.

Attualmente tra la scadenza dei primi 18 mesi di fruizione dell’assegno e la prima mensilità dopo il rinnovo è previsto un mese di stop, nel 2025 compensato con l’erogazione di un contributo straordinario.

La formulazione originaria della proposta nel DdL Bilancio prevedeva di eliminare tale sospensione. La versione riformulata dell’emendamento conferma l’eliminazione ma per la prima mensilità di rinnovo l’importo sarà ridotto del 50 per cento.

Assegno di inclusione: in arrivo la stretta sui rinnovi

L’assegno di inclusione (ADI) è la prestazione economica che viene riconosciuto ai nuclei familiari con almeno un minore, una persona disabile, con più di 60 anni oppure in condizioni di svantaggio.

L’ADI è riconosciuto alle famiglie che lo richiedono per 18 mensilità continuative. Terminato il periodo di fruizione, è possibile fare domanda per il rinnovo è ricevere l’assegno per un altro anno ma come previsto dalla normativa, tra il termine dei 18 mesi di fruizione e il primo pagamento dopo il rinnovo deve passare un mese. Il che significa che per le famiglie è previsto un mese di sospensione nei pagamenti.

Nel 2025, per evitare interruzione nei pagamenti è stata prevista l’erogazione di un contributo extra da massimo 500 euro, pagato con la prima mensilità dopo il rinnovo.

Con la Legge di Bilancio 2026 si prevede il superamento del mese di stop tra la scadenza per la fruizione dell’ADI e la prima mensilità dopo la richiesta di rinnovo, ma nelle ultime ore si sta facendo largo l’ipotesi di una nuova stretta.

Uno degli emendamenti omnibus al DdL di bilancio con cui il Governo propone riformulazioni di emendamenti parlamentari, infatti, prevede sì il rinnovo senza sospensioni ma con assegno ridotto per la prima mensilità.

In sostanza, si riduce del 50 per cento l’importo della prima mensilità di rinnovo dell’assegno di inclusione rispetto al beneficio mensile spettante. Dal mese successivo, poi, l’importo torna ad essere erogato in misura piena. Una stretta che, secondo i tecnici, dovrebbe portare ad un risparmio di circa 100 milioni per le casse dello Stato.

Per ora si tratta di una proposta che dovrà superare l’esame parlamentare, ma il fatto che provenga dalla maggioranza di Governo la rende una possibilità non così remota. Ad ogni modo, si dovrà attendere la conclusione dell’iter parlamentare per l’ufficialità di questa e delle altre novità previste dalla legge di Bilancio 2026.

ADI: come fare domanda di rinnovo

Non cambiano le modalità per inviare la domanda di rinnovo: gli interessati devono utilizzare lo stesso modello di domanda già usato per la prima domanda. Si dovrà quindi accedere all’apposita sezione sul sito INPS previo accesso con SPID, CIE o CNS. In alternativa ci si può rivolgere a patronati e CAF.

A presentare la richiesta può essere la stessa persona che ha inviato la precedente domanda così come un altro componente maggiorenne del nucleo familiare, a condizione che si tratti di una persona che fa parte del nucleo originario.

Nel caso in cui i dati di contatto siano differenti rispetto a quelli associati alla precedente domanda, dovranno essere aggiornati sia nella domanda che nell’apposita sezione del SIISL.

Per i nuclei familiari che non hanno subito variazioni nell’arco di questi 18 mesi sono previste alcune semplificazioni. In particolare, non è necessario iscriversi nuovamente al SIISL e sottoscrivere un nuovo PAD (Patto di attivazione digitale).

Al contrario, nel caso ci siano stati cambiamenti nel nucleo familiare, dopo la presentazione della domanda dovrà essere seguita la procedura ordinaria di iscrizione al SIISL e di sottoscrizione del PAD.

Resta, inoltre, l’obbligo di presentazione presso i Servizi Sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network