Smart working e lavoro agile, novità e regole per il lavoro più fluido

Tommaso Gavi - Leggi e prassi

Smart working e lavoro agile al centro dell'11° Forum One LAVORO “Il mercato del lavoro tra opportunità di crescita e crisi da superare”. Nell'appuntamento del 28 settembre un approfondimento sulle novità, le regole e il lavoro ibrido.

Smart working e lavoro agile, novità e regole per il lavoro più fluido

Lo smart working e il lavoro agile sono al centro di uno degli approfondimenti dell’11° Forum One LAVORO “Il mercato del lavoro tra opportunità di crescita e crisi da superare”.

L’appuntamento, che è iniziato alle 9.30 di oggi 28 settembre 2022, è in corso di svolgimento a Modena ma può essere seguito anche in diretta streaming.

Sono tanti i temi al centro dell’iniziativa organizzata da Wolters Kluwer, in collaborazione con Dottrina Per il Lavoro: dagli ammortizzatori sociali alla sicurezza sul lavoro, passando modifica dei contratti individuali di lavoro.

Sul tema della conciliazione vita/lavoro, un focus è stato inoltre dedicato al cosiddetto “lavoro ibrido”.

Smart working e lavoro agile, novità e regole per il lavoro più fluido

Tra i molti temi affrontati nell’11° Forum One LAVORO “Il mercato del lavoro tra opportunità di crescita e crisi da superare” del 28 settembre 2022, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Dottrina Per il Lavoro, c’è quello dello smart working e del lavoro agile.

Il tema è stato affrontato nel corso delle relazioni di Roberto Camera, Funzionario dell’Ispettorato del Lavoro e Curatore del sito DottrinaLavoro.it ed Emiliana M. Dal Bon, Consulente del lavoro, Esperta della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro.

Nel suo intervento, Roberto Camera ha fornito un quadro sulle novità in materia di lavoro agile, richiamando quanto stabilito dalla legge di conversione del Decreto Sostegni bis.

In apertura di intervento è stata richiamata la proroga del lavoro agile fino al 31 dicembre, secondo le regole emergenziali che sono in vigore da marzo 2020 che permettono di non dover stipulare un accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore.

Il relatore ha subito posto l’attenzione su un quesito:

“È effettivamente una semplificazione non fare l’accordo?”

A parere del relatore la risposta è negativa dal momento che tale accordo formalizza diritti e doveri del lavoratore e del datore di lavoro, dando evidenza delle regole da adottare nello svolgimento della modalità lavorativa da remoto.

Tra gli elementi dell’accordo di lavoro ci sono infatti diversi contenuti:

  • come deve avvenire la prestazione lavorativa;
  • quali sono le modalità di interazioni;
  • quali devono essere gli obiettivi delle giornate smart;
  • come deve essere il locale in cui avverrà la prestazione da remoto;
  • qual è l’orario di lavoro e quando devono essere fatte le pause;
  • quali regole sono stabilite in materia di salute e sicurezza;
  • le modalità di disconnessione;
  • i diritti e i doveri delle parti.

L’accordo permette al lavoratore e al datore di lavoro di prendere consapevolezza anche degli obiettivi della prestazione, che possono avere cadenza periodica giornaliera e settimanale.

All’interno della panoramica sulla normativa in vigore, un focus è stato dedicato al lavoro agile per lavoratori fragili e disabili, per i lavoratori con figli e per i lavoratori a rischio Covid, prorogato per i lavoratori dipendenti pubblici e privati fino alla fine dell’anno in corso.

Un ulteriore approfondimento è stato dedicato al decreto legislativo 105 del 2022, che prevede una via preferenziale allo smart working per diverse categorie di lavoratori:

La norma in questione è di tipo strutturale. Tuttavia, un nodo centrale per la sua applicazione è quello della compatibilità di tale modalità lavorativa con l’organizzazione aziendale. In merito non vengono inquadrati i presupposti per l’applicazione della disposizione: non è chiaro quanti giorni a settimana debba essere la prestazione da remoto né la durata.

La mancanza di tali indicazioni potrebbe portare a contenziosi e si attendono chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.

Cos’è il lavoro ibrido e quali regole si applicano?

Il lavoro ibrido è stato invece il tema affrontato nella relazione di Emiliana M. Dal Bon, Consulente del lavoro, Esperta della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro.

La soluzione è stata adottata da diverse aziende per contrastare il fenomeno delle grandi dimissioni o ottimizzare le spese, visto il caro bollette e il caro energia.

La forma di lavoro, come spiegato dalla relatrice, necessita di una progettazione attiva. Nella forma di lavoro ibrido, infatti, i tempi e i luoghi di lavoro sono fluidi e il lavoro deve essere pensato su misura. Va “cucito” attorno all’organizzazione e alle persone.

In base alla flessibilità prevista rispetto a luogo e tempo si possono avere diverse forme di lavoro che passano da due estremi: dal modello completamente in presenza e senza flessibilità di tempo, al modello completamente da remoto con totale flessibilità di tempo.

Tutte le gradazioni intermedie fanno parte del lavoro ibrido.

Emiliana Dal Bon ha più volte posto l’accento, nel corso della sua relazione, sulla necessità di una progettazione.

Tale progettazione deve avere diverse attenzioni:

  • valutare le posizioni lavorative per determinare la necessità della presenza fisica;
  • decidere i programmi di lavoro a distanza;
  • valutare i fattori abilitanti, ovvero gli strumenti di comunicazione e collaborazione;
  • decidere un programma chiaro e preciso sulle attività da svolgere e sulle scadenze;
  • provvedere alla specifica formazione del personale e alla gestione della sicurezza;
  • adottare una comunicazione efficace.

A parere della relatrice, inoltre, sebbene non sia richiesto dalle norme, può essere opportuno adottare una regolamentazione aziendale, tramite un contratto integrativo.

La condivisione di tale accordo, da un lato favorisce il mantenimento di un buon clima aziendale, dall’altro potrebbe permettere di evitare contenziosi legati alla discriminazione nel caso in cui venga imposta un’organizzazione che svantaggia determinate categorie di lavoratori.

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