Legge 104 e invalidità, permessi extra dal 1° gennaio 2026

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Sarà in vigore dal 1° gennaio 2026 la nuova tutela per i lavoratori con invalidità in materia di permessi, che si incrocia con i benefici della Legge 104. Nuove regole anche sul congedo di due anni

Legge 104 e invalidità, permessi extra dal 1° gennaio 2026

Legge 104 e invalidità, verso il via alle nuove tutele. Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore la norma che estende le ore di permesso retribuito, affiancandosi ai tre giorni già ad oggi previsti.

Si tratta delle disposizioni contenute nella Legge n. 106/2025 e, in particolare, per i lavoratori del settore pubblico o privato affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche saranno riconosciute 10 ore di permesso extra, regolarmente retribuite, per lo svogimento di visite ed esami.

Un diritto garantito anche ai genitori di figli minorenni con gravi patologie, e che si lega alle novità in materia di congedo straordinario e smart working già operative dall’estate di quest’anno.

Chi potrà beneficiare dei permessi aggiuntivi, quali le condizioni per richiederli e come funziona il congedo di due anni? Tutte le risposte, partendo dall’analisi della normativa di riferimento.

Legge 104 e invalidità, permessi extra dal 1° gennaio 2026

Le nuove misure di tutela previste per i lavoratori dipendenti con grave patologie sono contenute nella Legge n. 106/2025, che dopo un lungo iter parlamentare è entrata in vigore dal 9 agosto di quest’anno, con decorrenza in parte immediata e in parte differita al 1° gennaio del prossimo anno.

In particolare, scatteranno dal 2026 i nuovi permessi di lavoro per visite, esami strumentali e cure mediche.

A poterli richiedere saranno i lavoratori dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati, con malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce, ovvero da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74 per cento.

Non si tratta quindi necessariamente di persone già destinatarie dei benefici della Legge 104, ma di invalidi al 74 per cento o più, anche se è bene evidenziarlo che spesso le procedure per l’accertamento e l’invalidità seguono un iter comune. Proprio per questo la novità si associa ai permessi già ad oggi previsti dalla Legge 104, ma con alcune specifiche da considerare.

Permessi di 10 ore, chi può richiederli dal 1° gennaio 2026

In prima battuta, il diritto ai permessi spetterà esclusivamente al lavoratore dipendente (e non anche ai familiari caregiver), e condizione per richiederli sarà l’ottenimento di una specifica prescrizione medica per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche nonché cure mediche frequenti.

Solo i genitori potranno fruirne indirettamente, per le visite effettuate da figli minorenni affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche, sempre nel rispetto del grado di invalidità pari o superiore al 74 per cento.

Per le ore di permesso richieste sarà garantito il pagamento di un’indennità a copertura della retribuzionei, al pari di quanto previsto in caso di malattia. A pagarla sarà il datore di lavoro, che potrà recuperarla tramite conguaglio sui contributi INPS dovuti.

Congedo straordinario di due anni, anche per le partite IVA

Ai permessi di 10 ore annui si affianca il congedo fino a ventiquattro mesi, già in vigore, rivolto sempre ai lavoratori con malattie oncologiche, invalidanti e rate, con invalidità paro o superiore al 74 per cento.

Il congedo può essere fruito in modalità continuativa, e quindi per i due anni concessi in tutto, o frazionato. Il periodo non sarà però retribuito e non è ammesso lo svolgimento di altra attività lavorativa, ma sarà garantita la conservazione del posto di lavoro.

Dal punto di vista previdenziale, il periodo di congedo non è computato nell’anzianità di servizio né ai fini della maturazione dei requisiti per la pensione, ma il dipendente può comunque procedere versando volontariamente i contributi.

Terminato il periodo di congedo inoltre il dipendente potrà accedere in via prioritaria allo smart working, ovviamente se la tipologia di prestazione lavorativa svolta lo consente.

Anche i titolari di partita IVA potranno astenersi senza conseguenze dalla prestazione lavorativa svolta in via continuativa verso il committente, per un periodo non superiore a 300 giorni per ciascun anno.

Dall’INPS si attendono le istruzioni operative

Delinata la cornice normativa delle nuove tutele legate ai lavoratori che già beneficiano della Legge 104, e più in generale di chi è affetto da invalidità pari o superiore al 74 per cento, si specifica che dal punto di vista operativo si attendono specifiche istruzioni da parte dell’INPS.

Per l’attuazione della Legge n. 106/2025 l’Istituto sarà chiamato a sviluppare e adeguare le procedure telematiche di richiesta sul proprio portale, potendo contare su uno stanziamento di 500.000 euro per il 2026 e di 20.000 euro a decorrere dal 2027.

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