Scadenze fiscali: le novità in calendario per versamenti a rate e dichiarazioni dei redditi

Tommaso Gavi - Scadenze fiscali

Molte le novità in arrivo nel calendario delle scadenze fiscali, con il Decreto Semplificazione Adempimenti. Dichiarazione dei redditi al 30 settembre per tutti i contribuenti e saldo e primo acconto delle imposte a rate fino al 16 dicembre. Il termine per i versamenti di partite IVA e non sarà comune

Scadenze fiscali: le novità in calendario per versamenti a rate e dichiarazioni dei redditi

Con l’approvazione del Decreto Semplificazione Adempimenti da parte del Consiglio dei Ministri viene modificato il calendario sia delle scadenze dei versamenti a rate delle imposte sui redditi che di quelle delle dichiarazioni dei redditi.

A partire dal saldo 2023, da versare in un’unica soluzione o a rate con primo pagamento entro la scadenza del 30 giugno 2024, verrà allungato il periodo del piano di rateazione.

Il termine per il pagamento dell’ultima rata sarà infatti previsto entro il 16 dicembre, anziché entro il 30 novembre. Vengono inoltre uniformate le scadenze dei versamenti per partite IVA e non al giorno 16 di ciascun mese.

Il decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale, inoltre, rende uniformi i termini delle dichiarazioni dei redditi: tutti i contribuenti dovranno procedere all’invio entro il 30 settembre 2023.

La scadenza del modello Redditi, anticipata, viene a coincidere con quella del modello 730/2023.

Scadenze fiscali: come cambia il calendario dei versamenti a rate delle imposte sui redditi

Sono diverse le novità inserite nella bozza del decreto legislativo di razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti preliminari.

Oltre alle modifiche ai limiti per l’obbligo di visto di conformità in caso di utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta, il Decreto Semplificazione Adempimenti riscrive il calendario delle scadenze fiscali dei versamenti delle imposte sui redditi a rate.

Nello specifico vengono previsti due interventi:

  • l’allungamento del periodo di rateizzazione del saldo relativo all’anno precedente e dell’eventuale primo acconto;
  • l’allineamento dei termini di versamento delle imposte per partite IVA e non.

Con la prima misura viene spostata in avanti la scadenza di novembre al 16 dicembre, aggiungendo una rata al calendario dei versamenti. Per la scelta della rateizzazione non sarà necessaria che l’opzione sia esercitata dal contribuente in sede di dichiarazione periodica.

Con la seconda, invece, i pagamenti a rate di saldo ed eventuale primo acconto dovranno essere effettuati da tutti i contribuenti entro 16 di ciascun mese.

Nel testo in bozza del decreto legislativo non è previsto uno spostamento in avanti del termine di pagamento per il secondo acconto delle imposte, che rimarrebbe fissato al 30 novembre.

Scadenze fiscali: rateizzazione anche per il secondo acconto

In attesa del testo in Gazzetta Ufficiale si possono avanzare due ipotesi.

Nel caso in cui non fosse spostata in avanti la scadenza del 30 novembre, i contribuenti sarebbero chiamati al pagamento dell’unica rata del secondo acconto prima dell’ultima rata del saldo ed eventuale primo acconto.

Appare logico pensare, invece, che il termine di fine novembre venga spostato in avanti al 16 dicembre, rendendo però di fatto più “pesante” l’appuntamento con il Fisco fissato in tale data.

In questo caso, infatti, coinciderebbero il pagamento:

  • dell’ultima rata di saldo e eventuale prima rata di acconto;
  • l’unica rata del secondo acconto.

Una volta entrate in vigore, le misure dovrebbero essere applicate a partire dal versamento del saldo relativo al periodo d’imposta 2023, quindi a partire dalla scadenza del 30 giugno 2024.

Con il decreto Fiscale 2024 è stata inoltre prevista la rateizzazione del secondo acconto delle imposte da gennaio a maggio 2024.

La prima scadenza è fissata al 16 gennaio e le rate successive dovranno essere pagate entro il 16 di ciascuno dei mesi successivi.

La possibilità è prevista per le persone fisiche con fatturato fino a 170.000 euro.

Per i versamenti in arrivo è infine possibile provvedere al pagamento delle imposte attraverso il ravvedimento operoso frazionato. In questo caso il contribuente può scegliere di pagare le somme non versate a rate, aggiungendo il versamento di interessi e sanzioni ridotte.

Si tratta di una misura di regolarizzazione dei pagamenti, il cui utilizzo non dovrebbe essere previsto per casi ordinari.

Scadenze fiscali: come cambia il calendario dei versamenti a rate delle imposte sui redditi

Oltre all’allungamento del periodo di rateizzazione per il versamento di saldo e di primo acconto delle imposte, a cui si aggiunge anche l’allineamento degli appuntamenti con i versamenti al giorno 16 di ciascun mese, cambierà anche il calendario della dichiarazione dei redditi.

Il decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale, infatti, rende uniforme il termine per tutti i contribuenti al 30 settembre di ciascun anno.

Entro la stessa data, quindi, dovranno essere inviati sia il modello 730, come già previsto dalle regole in vigore, sia il modello Redditi.

Attualmente l’invio con quest’ultimo modello dichiarativo deve essere effettuato telematicamente entro il 30 novembre.

A partire dal prossimo anno tutte le dichiarazioni dovranno essere trasmesse entro la fine di settembre.

L’anticipo del calendario permetterà di anticipare anche le attività di controllo delle dichiarazione e, di conseguenza, la predisposizione degli eventuali rimborsi.

Anche l’ufficializzazione di questa misura è prevista con la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.

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