Scadenza saldo IMU 16 dicembre 2020: chi paga e chi no

Scadenza saldo IMU 16 dicembre 2020, quali contribuenti devono procedere ai versamenti e quali possono beneficiare dall’esonero previsto dai decreti Ristori?

La cancellazione della seconda rata dell’imposta municipale propria prevista, dai decreti Ristori, si aggiunge alle disposizioni del decreto Agosto.

A dover pagare entro il termine del 16 dicembre sono dunque i contribuenti obbligati che non rientrano tra le esenzioni previste dai provvedimento del Governo, in risposta alle conseguenze economiche del coronavirus.

Devono segnare la data in agenda anche coloro i quali non beneficiano degli altri casi di esonero, ad esempio per le abitazioni principali.

Gli immobili che beneficiano delle agevolazioni delle misure emergenziali e i requisiti da rispettare sono riepilogati di seguito.

Scadenza saldo IMU 16 dicembre 2020: chi paga

La scadenza del 16 dicembre 2020 resta in calendario per tutti i contribuenti che non rientrano in alcun caso di esonero: quelli già previsti ordinariamente, ad esempio sulla prima casa, e quelli invece introdotti dalle misure emergenziali.

I soggetti obbligati sono quelli previsti dalla legge di bilancio 2020 che ha abolito, a partire dal quest’anno, l’imposta Unica comunale e la TASI.

Al versamento dell’imposta municipale sono chiamati coloro che sono in possesso di:

• fabbricati, esclusa la prima casa a patto che non rientri tra le seguenti categorie catastali:
  • abitazioni di tipo signorile;
  • abitazioni in ville;
  • castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
• aree fabbricabili;
• terreni agricoli.

Devono quindi pagare i proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni.

Sono ricompresi anche i titolari di un altro diritto reale, ovvero usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, anche nel caso di residenza o sede legale all’estero.

Devono segnare la data del 16 dicembre in calendario anche i concessionari nel caso di concessione di aree demaniali e i locatari in caso di leasing.

L’elenco dei soggetti che devono provvedere al versamento dell’IMU 2020 è il seguente:

• proprietario dell’immobile;
• titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile;
• genitore assegnatario della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice;
• concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
• locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.

Scadenza saldo IMU 16 dicembre 2020, chi non paga: la cancellazione della seconda rata dei decreti Ristori

Una novità sulla cancellazione del saldo IMU arriva dal testo ufficiale del decreto Ristori quater.

L’articolo 8 del DL del 30 novembre 2020, n. 157, ovvero il decreto Ristori quater, supera il precedente requisito da rispettare: l’esenzione era prevista a condizione che i proprietari fossero anche gestori delle attività esercitate negli stessi, per gli immobili in cui si svolgono tali attività.

Nel nuovo testo in vigore dallo stesso giorno della pubblicazione viene specificato che le disposizioni dei decreti emergenziali:

“si applicano ai soggetti passivi dell’imposta municipale propria, come individuati dal comma 743 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, che siano anche gestori delle attività economiche indicate dalle predette disposizioni.”

In altre parole l’esclusione dal versamento della seconda rata dell’IMU è estesa a tutti i soggetti passivi dell’IMU previsti dalla legge di bilancio 2020, anche quando gli stessi non siano proprietari dell’immobile in questione.

La novità si inserisce nell’insieme delle disposizioni precedenti che fanno rientrare nell’esonero diverse categorie di contribuenti.

Ecco l’elenco degli immobili che rientrano nell’agevolazione prevista dall’articolo 78 del decreto Agosto, per il sostegno al settore del turismo e dello spettacolo:

• stabilimenti balneari marittimi, lacuali, fluviali e termali;
• agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast, residence e campeggi (viene superata la condizione che obbligava i proprietari ad essere anche gestori delle attività esercitate);
• immobili dedicati a eventi fieristici o manifestazioni;
• immobili destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli;
• discoteche, sale da ballo, night-club e simili.

A questo primo esonero si aggiunge quello previsto dal decreto Ristori, ossia per gli immobili in cui si svolgono le attività imprenditoriali che rientrano nella sospensione del dpcm del 24 ottobre 2020, e le relative pertinenze.

Tali immobili sono quelli le cui attività sono riportate nell’Allegato 1 al decreto Ristori e nella tabella riassuntiva.

All’elenco si aggiunge un altra lista di attività per cui si può beneficiare dell’esonero dell’IMU sul relativo immobile, solo se le attività sono situate in zona rossa.

Come specificato dalle FAQ del MEF, basta un solo giorno in una regione in fascia rossa per avere diritto all’agevolazione.

In altre parole è sufficiente che l’immobile sia situato in una regione che è passata anche per un breve periodo di tempo in zona rossa nell’arco temporale compreso tra l’emanazione del D.P.C.M. del 3 novembre 2020 e la data di scadenza del versamento della seconda rata dell’IMU, ovvero il 16 dicembre 2020.

Tali attività sono quelle ricomprese tra i codici ATECO dell’allegato 2 del decreto Ristori bis, riepilogate nella seguente tabella.

Ad eccezione degli stabilimenti balneari marittimi, lacuali, fluviali e termali e degli immobili dedicati a eventi fieristici o manifestazioni, per tutti gli altri edifici e le relative attività deve essere rispettato il nuovo requisito introdotto dal decreto Ristori quater: i soggetti d’imposta devono essere anche gestori delle attività esercitate in tali immobili.