La rottamazione quater non ferma le cartelle: 20 milioni di invii dopo la scadenza. La denuncia dell’ANC

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazioni e adempimenti

La rottamazione quater non ferma l'invio delle cartelle da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. A segnalarlo ai microfoni di Informazione Fiscale il Presidente dell'ANC, Marco Cuchel, nell'intervista del 2 agosto 2023. Oltre 20 milioni le cartelle inviate dopo la scadenza del 30 giugno

La rottamazione quater non ferma le cartelle: 20 milioni di invii dopo la scadenza. La denuncia dell'ANC

La rottamazione quater non ferma l’invio di cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Immediatamente dopo la scadenza del 30 giugno, termine per l’adesione alla definizione agevolata, sono state trasmesse ai contribuenti oltre 20 milioni di cartelle e, tra queste, alcune sono relative anche a carichi per i quali è stata presentata domanda di rottamazione.

A denunciarlo è Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti, intervistato da Informazione Fiscale il 2 agosto 2023.

La rottamazione quater non ferma le cartelle: 20 milioni di invii dopo la scadenza. La denuncia dell’ANC

Milioni di cartelle esattoriali sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione subito dopo la scadenza dello scorso 30 giugno relativa alla presentazione della domanda per la rottamazione quater.

Una situazione che il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti definisce “destabilizzante”, perché:

“se si sta cercando di far regolarizzare i contribuenti psicologicamente diventa difficile dover subito affrontare un’altra tornata di cartelle esattoriali. Magari lasciamogli il tempo di respirare, metabolizzare le rate che devono pagare e poi mandiamo l’altra tranche.”

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Sono ben 20 milioni gli invii effettuati dall’AdER, secondo quanto evidenziato dal Presidente Cuchel, relativi però non solo a pretese legittime ma anche a cartelle per le quali è stata regolarmente presentata una domanda di adesione alla rottamazione, in alcuni casi già con l’avvio di pignoramenti e iscrizioni ipotecarie.

“Il danno è enorme”, in quanto con l’avvio della macchina operativa che coinvolge anche le banche i contribuenti interessati dall’invio di cartelle sbagliate, pur avendo presentato domanda di accesso alla rottamazione quater, si vedono bloccare i conti correnti.

La posizione del Presidente Marco Cuchel è chiara e decisa:

“Con questa leggerezza mandare oltre 20 milioni di cartelle esattoriali senza un minimo di analisi preventiva la dice lunga su come lavora la Pubblica Amministrazione.”

Il suggerimento ai contribuenti è quindi di segnalare immediatamente l’errore tramite PEC, denunciando eventuali responsabilità del funzionario che non procede con la cancellazione nell’immediato dell’ipoteca o del pignoramento al contribuente:

“È giunta l’ora che la Pubblica Amministrazione qualora sbagli debba pagare.”

Le problematiche relative alle cartelle esattoriali si affiancano a quelle segnalate dall’ANC relative alle certificazioni uniche.

Negli scorsi giorni molti commercialisti hanno denunciato la presenza nei cassetti fiscali di molti contribuenti di documenti relativi ad altri soggetti. Una questione che “mette a nudo le debolezze e le criticità del sistema”.

Sogei, partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate, ha confermato il problema con un comunicato stampa, parlando di un momentaneo disservizio per 21 minuti e soltanto per 49 contribuenti.

Indicazioni che minimizzano il problema, nonostante le evidenti ripercussioni sia sul fronte operativo, per i contribuenti e gli operatori alle prese con la predisposizione e l’invio della dichiarazione dei redditi, che sul fronte della privacy.

Dalla rottamazione delle cartelle alla riforma fiscale, necessario un nuovo rapporto Fisco-contribuenti

Le problematiche relative alle cartelle esattoriali e alle certificazioni uniche sono solo due esempi di criticità che investono il complicato rapporto tra Fisco e contribuenti.

Ed è anche su questo che si propone di intervenire la riforma fiscale, con diverse novità previste nel cantiere della legge delega ormai in dirittura d’arrivo.

La riforma fiscale dovrebbe intervenire su un sistema che il Presidente Cuchel definisce “non più sostenibile, farraginoso, schizofrenico, e che crea soltanto danni rispetto ad una possibile crescita economica.”

Parlare però della costruzione di un Fisco amico è difficile, nonostante i numerosi provvedimenti previsti che appaiono però come misure tampone, quali la rateizzazione del secondo acconto delle imposte e l’eliminazione di adempimenti ormai superflui e ridondanti, come le Lipe, a fronte di un sistema ormai sempre più digitalizzato.

Per l’ANC al centro della riforma fiscale, al fine di una nuova presa di coscienza da parte dei cittadini nel vedere un Fisco più umano, dovrebbe esserci anche l’obiettivo di determinare la responsabilità della Pubblica Amministrazione.

Non può essere sempre e solo il contribuente a dover pagare, evidenzia il Presidente Cuchel.

Sul fronte operativo, l’ANC si schiera tra i contrari rispetto all’implementazione delle dichiarazioni precompilate nell’ambito della compliance fiscale, ritenendo invece necessario mettere a disposizione dei cittadini e dei propri consulenti tutti i dati in possesso della Pubblica Amministrazione.

“I precompilati non servono a nessuno”, conclude Marco Cuchel, e anzi “complicano la vita e basta”.

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