Primo ok per la riforma fiscale 2023, verso la flat tax passando per la nuova IRPEF: quando arrivano le novità?

Rosy D’Elia - Fisco

Nella giornata del 12 luglio arriva da parte della Camera il primo via libera alla legge delega per la riforma fiscale 2023: si punta all'approvazione entro la pausa estiva, servirà in ogni caso un altro passaggio con i deputati. Dall'introduzione di nuove aliquote IRPEF, per avanzare verso una flat tax ad ampio raggio, alla revisione di IRES e IVA fino al graduale superamento dell'IRAP: la strada per le novità è ancora lunga

Primo ok per la riforma fiscale 2023, verso la flat tax passando per la nuova IRPEF: quando arrivano le novità?

Nella giornata del 12 luglio 2023 la legge delega per la riforma fiscale ha ottenuto il suo primo via libera: Il pacchetto di novità della riforma fiscale è ricco: solo per citare alcuni punti del capitolo tributi, si va verso l’introduzione di nuove aliquote IRPEF, una flat tax incrementale anche per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, ma anche la revisione di IVA e IRES e il superamento dell’IRAP.

La Camera dei Deputati ha approvato il testo rivisto, integrato e arricchito, rispetto a quello trasmesso dal Governo, solo fino all’articolo 13. Della seconda parte si occuperà, ora, il Senato.

Di conseguenza per l’approvazione definitiva, attesa entro la pausa estiva del Parlamento, servirà la terza lettura da parte della Camera.

La prima tappa, quindi, è stata raggiunta, ma il percorso verso il via libera ufficiale è ancora lungo e ancor più lungo è quello che porta all’applicazione concreta di quanto concordato in Parlamento.

Riforma fiscale 2023, quando arrivano le novità? Dalle nuove aliquote IRPEF alla flat tax l’operatività è lontana

L’approvazione della legge delega in Consiglio dei Ministri lo scorso 16 marzo ha rappresentato la posa della prima pietra aprendo ufficialmente i lavori per la costruzione della riforma fiscale.

Nel futuro del Fisco ci sono nuove aliquote IRPEF, più basse, e una riduzione degli scaglioni da 4 a 3 e un’accelerata sulla flat tax, partendo dalla tassazione piatta anche per i dipendenti ma solo su tredicesime, retribuzioni straordinarie e premi di produttività. È questa una delle precisazioni inserite nel testo dallo stesso Governo durante la prima discussione parlamentare.

La semplificazione della gestione e del calcolo dell’IRPEF è uno degli obiettivi fondamentali della riforma.

Ma il progetto di revisione tocca anche l’IVA e l’IRES e ha come obiettivo il graduale superamento dell’IRAP, solo per fare degli esempi sul fronte dei tributi.

Nelle intenzioni del Governo, poi, per usare le stesse parole usate più volte dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, dovrà “cambiare verso” anche l’accertamento e una nuova dimensione è prevista anche per lo Statuto dei diritti del Contribuente che dovrà diventare legge generale tributaria.

Le novità sono state messe nero su bianco dal Governo ma prima di diventare concrete dovranno affrontare ancora una serie di passaggi e potranno cambiare ancora.

Ci sono ancora diverse fasi da seguire nell’iter di revisione del sistema fiscale e il testo dovrà affrontare confronti e discussioni, che non si concludono con il primo via libera della Camera.

Riforma fiscale 2023, quando arrivano le novità? Necessaria la discussione parlamentare e 24 mesi di lavori

Al termine di un processo di modifiche, tramite la presentazione degli emendamenti, e dibattiti, il Parlamento conferisce ufficialmente al Governo il compito di provvedere ad emanare decreti legislativi con forza di legge: con una legge ad hoc, secondo principi e criteri predeterminati e per un tempo stabilito.

Nelle primissime intenzioni del Governo, questo passaggio si sarebbe dovuto concretizzare a maggio 2023: l’obiettivo, però, appariva fin dal principio troppo ambizioso, guardando al recente passato, al tentativo precedente di revisione del sistema tributario naufragato con la crisi politica della scorsa estate.

Dopo una lunga indagine conoscitiva, il Governo guidato da Mario Draghi ha approvato il disegno di legge di delega per la riforma del sistema fiscale il 5 ottobre 2021 e lo ha trasmesso alla Camera dei deputati il 29 ottobre 2021.

Il testo non è mai arrivato alla meta: dopo 8 mesi, l’esame della legge delega si è concluso alla Camera dei deputati il 22 giugno 2022 per poi fermarsi del tutto.

Tornando al presente, la nuova legge delega è in corso d’esame in Parlamento. Entro l’estate dovrebbe essere raggiunto il primo traguardo ufficiale, come anticipato più volte dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo. Ma dal momento che servirà una terza lettura da parte della Camera, anche questa volta i tempi appaiono stretti.

“In accordo con i due presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, si è detto che i testi dovranno essere approvati prima della pausa estiva. Poi, metteremo mano subito ai decreti legislativi, in modo tale da renderli operativi, almeno quelli di maggior rilevanza, a partire dal 2024”.

Ha promesso alla platea di professionisti e professioniste presenti il 9 maggio 2023 a Villa Erba, Cernobbio, per l’evento “Lo Scenario delle Professioni: oggi e domani”.

Al di là delle previsioni sulla tabella di marcia effettiva, bisogna considerare che il Governo avrà 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega per adottare uno o più decreti legislativi finalizzati a rendere concrete e tangibili le novità, dalle nuove aliquote IRPEF alla flat tax.

Gli stessi schemi di decreti legislativi che l’Esecutivo è chiamato a mettere a punto devono seguire un iter preciso.

Si innesca un botta e risposta tra Governo e Camere sugli schemi di decreti legislativi trasmessi per ricevere i pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari.

Approvati i diversi decreti, restano ancora 24 mesi di tempo per correggere o integrare quanto stabilito in prima battuta dalla riforma fiscale.

Dalle misure necessarie per adeguare il sistema fiscale ai tempi e alla normativa comunitaria alle novità che rispondono alle promesse fatte in campagna elettorale dall’attuale Governo, c’è ancora molta strada da progettare, costruire, percorrere per rendere concreto il progetto di revisione del sistema tributario.

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