IVA e riforma fiscale: come cambierà l’imposta sul valore aggiunto?

Tommaso Gavi - IVA

Quali modifiche arriveranno in tema di IVA con la riforma fiscale e come cambierà l'imposta? Sono previsti interventi sulle aliquote, sulle detrazioni e sui rimborsi, così come una razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA e semplificazioni per gli enti del Terzo settore. Le novità in arrivo con la legge delega

IVA e riforma fiscale: come cambierà l'imposta sul valore aggiunto?

Manca poco all’arrivo della legge delega sulla riforma fiscale in Consiglio dei Ministri.

Il testo sarà il punto di partenza per un cambiamento sostanziale del sistema fiscale e tributario ed interesserà diversi aspetti, tra i quali quello delle imposte.

Modifiche sono previste in tema di IRPEF, IRES e tributi locali, così come per l’IVA. Come cambierà l’imposta sul valore aggiunto?

Gli interventi allo studio sono diversi. Dalla rimodulazione delle aliquote all’introduzione di un’aliquota zero.

A livello generale si intendono ridefinire i presupposti dell’imposta per armonizzarli con la normativa europea.

Specifici interventi sono anche previsti sulla disciplina della detrazione e del pro-rata, così come sui rimborsi e sul regime del gruppo IVA.

Tra gli obiettivi generali c’è anche quello riuscire ad arrivare ad un Testo Unico, in grado di fornire maggior chiarezza sulle regole e sulla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto.

IVA e riforma fiscale: come cambierà l’imposta sul valore aggiunto?

Tra le novità previste dalla riforma fiscale molte riguarderanno anche l’IVA. Sono infatti diverse le modifiche previste nel testo in bozza della legge delega, che arriverà a giorni in Consiglio dei Ministri.

Gli interventi sull’imposta sul valore aggiunto sono stati descritti in più occasioni anche dal Viceministro all’Economia Maurizio Leo.

In occasione dei 50 anni dell’IVA, nel corso dell’evento organizzato dai commercialisti lo scorso 24 febbraio, Leo aveva sottolineato che:

“l’IVA è un tributo che deve necessariamente allinearsi a quelle che sono le regole unionali”.

L’armonizzazione con la disciplina comunitaria è uno degli obiettivi delle modifiche che saranno realizzate al termine dell’iter della riforma fiscale, i cui tempi di adozione dovrebbero essere superiori ai 2 anni.

Tra gli interventi di razionalizzazione c’è quello previsto sulle aliquote, attualmente al 4, 5, 10 e 22 per cento. Il numero potrebbe essere ridotto prevedendo un’omogeneità di trattamento per tipologie di beni simili.

Sarà inoltre introdotta, qualora approvata la misura contenuta nel testo in bozza, un’aliquota zero.

Tale aliquota darà il diritto alla detrazione, un altro degli aspetti che sarà oggetto di modifica.

Nel testo in bozza si prevede un intervento revisione della disciplina della detrazione con i seguenti obiettivi:

  • consentire ai soggetti passivi di rendere la detrazione maggiormente aderente all’effettivo utilizzo dei beni e dei servizi impiegati per le operazioni soggette all’imposta, permettendo l’applicazione del pro-rata di detraibilità ai soli beni e servizi utilizzati da un soggetto passivo per operazioni che danno diritto alla detrazione e per le operazioni che non danno tale diritto;
  • armonizzare i criteri di detraibilità dell’imposta relativa ai fabbricati a quelli della normativa dell’Unione europea;
  • prevedere il diritto alla detrazione al più tardi con la dichiarazione relativa all’anno in cui la fattura è ricevuta, nel caso di beni e servizi acquistati per i quali l’esigibilità si verifica nell’anno precedente a quello di ricezione della fattura.

Recependo la direttiva europea del 5 aprile 2022, n. 2022/453/UE, si prevede di adottare l’estensione dell’aliquota ridotta all’importazione di opere d’arte anche nel caso di cessioni di oggetti d’arte e di antiquariato o da collezione.

Riforma fiscale: la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA e degli enti del Terzo settore

Oltre alla rimodulazione delle aliquote, con l’introduzione dell’aliquota zero, sono previste anche altre misure che riguardano specifici ambiti.

Uno è quello della razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA.

In merito si prevede una semplificazione per l’accesso e il funzionamento del regime, nell’ottica di prevedere misure che rendano più facile l’applicazione della disciplina prevista.

Misure di razionalizzazione per la disciplina IVA sono in cantiere anche per gli enti del Terzo settore.

In questo caso l’obiettivo è ancora una volta quello della semplificazione degli adempimenti relativi alle attività di interesse generale.

In linea generale, oltre all’aspetto della semplificazione, si interverrà in linea generale con una ridefinizione dei presupposti dell’imposta e si intende cercare di raggiungere una maggiore chiarezza nel quadro normativo.

A tal fine potrebbe essere previsto un Testo Unico che racchiuda l’intera normativa relativa all’imposta sul valore aggiunto, così da razionalizzare il quadro normativo di riferimento e facilitare l’applicazione delle disposizioni in questione.

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