Pari opportunità: servizio online per il rapporto del personale anche per le aziende con più di 50 dipendenti

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Pari opportunità, operative le novità sul rapporto del personale maschile e femminile: attivo dall'11 febbraio il servizio online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali anche per le aziende con più di 50 dipendenti. Le prime indicazioni sul modulo da utilizzare.

Pari opportunità: servizio online per il rapporto del personale anche per le aziende con più di 50 dipendenti

Pari opportunità: operativa l’estensione del rapporto del personale maschile e femminile alle imprese con più di 50 dipendenti. La novità si lega all’applicazione dei principi di inclusione lavorativa nei contratti pubblici finanziati in tutto o in parte con le risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nel Piano Complementare.

Dall’11 febbraio 2022 le aziende, accedendo tramite SPID, potranno utilizzare il servizio online disponibile sul portale istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si creano, quindi, i presupposti per mettere in pratica due misure approvate nel 2021, tra loro complementari:

  • la Legge n. 275 del 2021, che ha modificato il Codice delle pari opportunità, ha esteso l’obbligo anche alle aziende con più di 50 dipendenti, prima riservato solo a quelle con più di 100 dipendenti;
  • l’articolo 47 del DL n. 77/2021 ha previsto la presentazione del documento per la partecipazione ai bandi PNRR.

Entrambe vanno nella direzione indicata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che punta a un aumento dell’occupazione femminile pari al 4 per cento.

Pari opportunità: servizio online per il rapporto del personale anche per le aziende con più di 50 dipendenti

A regolare il rapporto sulla situazione del personale è l’articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, così come rivisto dalla Legge n. 275 entrata in vigore il 3 dicembre 2021.

Nel testo si legge:

“Le aziende pubbliche e private che occupano oltre cinquanta dipendenti sono tenute a redigere un rapporto ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta”.

L’obbligo precedentemente era previsto solo per le aziende con più di 100 dipendenti. Con le novità introdotte, quindi, la platea di datori di lavoro interessati si è estesa e anche coloro che occupano fino a 50 dipendenti possono scegliere volontariamente di redigere il rapporto.

Per farlo, come indicato dalla norma, è necessario utilizzare il modello messo a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e seguire le istruzioni dettagliate nel decreto ministeriale ad hoc.

Dal momento che il provvedimento non è ancora arrivato ma la necessità di procedere alla redazione dei rapporti, anche per l’attuazione di quanto stabilito all’articolo 47 del Decreto-legge n. 77/2021 sull’applicazione di principi di pari opportunità e inclusione lavorativa nei contratti pubblici del PNRR e del PNC, il Ministero mette a disposizione da oggi, 11 febbraio, l’applicativo per la redazione del Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile anche alle aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti.

Pari opportunità: istruzioni sul rapporto del personale anche per le aziende con più di 50 dipendenti

La spinta a rendere operative le novità introdotte del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna arriva, quindi, dal Decreto-legge n. 77/2021.

L’articolo 47 del testo che definisce alcuni punti fermi della Governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stabilisce, infatti, che le aziende con più di 50 dipendenti tenute alla redazione del rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile devono presentarne una copia nel momento in cui trasmettono la domanda di partecipazione o l’offerta in gare pubbliche a valere su risorse del PNRR e del PNC, pena l’esclusione.

Il Ministero del Lavoro è stato chiamato a definire nel dettaglio i seguenti punti:

  • le istruzioni per la redazione del rapporto, che deve contenere in ogni caso le seguenti informazioni:
    • numero di lavoratori e lavoratrici;
    • numero delle dipendenti eventualmente in stato di gravidanza;
    • numero degli assunti e delle assunte nel corso dell’anno;
    • differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso;
    • inquadramento contrattuale e la funzione svolta da lavoratori e lavoratrici; anche con riferimento alla distribuzione fra i lavoratori dei contratti a tempo pieno e a tempo parziale;
    • nonché l’importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie del salario, delle indennità, anche collegate al risultato, dei bonus e di ogni altro beneficio in natura ovvero di qualsiasi altra erogazione che siano stati eventualmente riconosciuti a ciascun lavoratore;
  • l’obbligo di inserire nel rapporto indicazioni sulle selezioni e sulle procedure per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale, su strumenti e misure per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, su eventuali politiche aziendali a garanzia di un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso e sui criteri adottati per le progressioni di carriera;
  • modalità di accesso al rapporto da parte dei dipendenti e delle rappresentanze sindacali dell’azienda interessata, nel rispetto della tutela dei dati personali.

Il testo inserito nel Codice delle pari opportunità tra uomo e donna indicava come scadenza per l’adozione del decreto ministeriale 60 giorni dall’entrata in vigore e quindi il 1° febbraio, ma il provvedimento non è ancora arrivato.

E nella notizia pubblicata il 10 febbraio sul portale istituzionale si legge:

“Pertanto, dall’11 febbraio 2022, nelle more che sia adottato il nuovo Decreto ministeriale per l’aggiornamento delle modalità di presentazione del rapporto biennale (ai sensi del nuovo articolo 46 del D.lgs. n. 198/2006), anche le aziende che occupano oltre 50 dipendenti potranno accedere all’applicativo reso disponibile dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’indirizzo https://servizi.lavoro.gov.it, mediante le proprie credenziali SPID”.

Le aziende in precedenza non tenute all’elaborazione del rapporto biennale dovranno compilare le sezioni presenti sul sito in riferimento alla situazione del personale maschile e femminile al 31 dicembre 2019.

Arriveranno in ogni caso delle istruzioni di dettaglio con le linee guida per la compilazione del modulo per coloro che dovranno rispettare l’obbligo.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network