Anche un euro di debito incide sul pagamento delle fatture da parte della PA ai professionisti e alle professioniste, ma il blocco generalizzato diventa un taglio del compenso. Le novità inserite nel testo della Legge di Bilancio 2026
Anche per il pagamento delle fatture sotto i 5.000 euro la Pubblica Amministrazione dovrà verificare la presenza di debiti con il Fisco del professionista o della professionista.
Con la Manovra 2026, in via di approvazione, non si introduce un blocco generalizzato, ma si riscrive il meccanismo già previsto. Anche una cartella di un euro incide nei rapporti con la PA.
E lo stop, in base al rapporto tra somme da ricevere e da versare, può anche trasformarsi in un taglio dei compensi.
Pagamento delle fatture dalla PA: novità dal 2026 in caso di debiti del professionista
Nella sua prima versione la Legge di Bilancio imponeva la necessità di dimostrare di essere in regola dal punto di vista fiscale e contributivo per poter ricevere il pagamento di compensi dalla Pubblica Amministrazione.
Nel testo della Manovra approdato in Aula al Senato per il voto, nessuna marcia indietro, nonostante le richieste arrivate dal mondo delle professioni. Ma il passaggio è stato interamente riscritto.
Nella nuova versione si modifica l’articolo 48 bis del Decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973 che già prevede la verifica di eventuali cartelle non pagate da parte del professionista per le fatture di importo superiore a 5.000 euro e il blocco del pagamento in caso di irregolarità.
Con le modifiche in arrivo, dal 15 giugno 2026, i controlli preventivi dovranno riguardare anche i compensi inferiori a 5.000 euro, comprese le somme dovute per il gratuito patrocinio.
E anche un solo euro di debito modificherà le procedure di pagamento:
- la Pubblica Amministrazione verserà gli importi dovuti direttamente alla Riscossione;
- e solo se la fattura avrà una cifra superiore al debito, l’importo residuo sarà corrisposto al professionista.
| Pagamento dalle fatture alla PA | Verifica della situazione del professionista |
|---|---|
| Fino a 5.000 euro | In presenza di cartelle, versamento degli importi dovuti alla Riscossione e pagamento dell’eventuale importo residuo al professionista |
| Oltre i 5.000 euro | Blocco del pagamento in presenza di cartelle |
Pagamento delle fatture dalla PA: novità dal 2026 in caso di debiti del professionista
Nella Legge di Bilancio 2026 resta, quindi, il freno al pagamento delle fatture da parte della PA in caso di cartelle per il professionista.
“Avevamo chiesto l’abrogazione di tale norma sia perché rivolta a bloccare i pagamenti unicamente nei confronti dei professionisti sia per la mancanza di una soglia minima dei pagamenti e dei debiti fiscali e contributivi scaduti, oltre la quale far scattare il blocco. L’emendamento, se da un lato sblocca il pagamento dei compensi per la quota eccedente l’importo dei debiti scaduti, dall’altro conferma, purtroppo, la sperequazione nei confronti dei professionisti”.
Con queste parole, il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio ha commentato la riformulazione della norma che tra, le altre novità, prevede anche uno slittamento dell’entrata in vigore.
La nuova verifica non scatterà da gennaio, ma da metà giugno 2026: una tabella di marcia che lascia aperto uno spiraglio sulla possibilità di nuove modifiche.
“Il differimento a metà giugno dell’efficacia delle nuove regole potrà essere utile per ripensare all’introduzione di soglie minime che semplificherebbero le procedure a carico della pubblica amministrazione, evitando l’aggravio burocratico delle verifiche per pagamenti di importi minimali e non significativi”, ha sottolineato de Nuccio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fatture alla PA, blocco o taglio del pagamento in presenza di debiti: novità dal 2026