Nuova tassa sulla casa in arrivo?

Una nuova tassa sulla casa in arrivo dal 2020, con l'ipotesi di unificazione di IMU e TASI. L'imposta patrimoniale più odiata dai contribuenti potrebbe cambiare ancora e dopo la rivoluzione dell'ICI e della IUC, entra in campo la local tax.

Nuova tassa sulla casa in arrivo?

Nuova tassa sulla casa in arrivo, effetto dell’unificazione di IMU e TASI: la Legge di Bilancio 2020 potrebbe rivoluzionare nuovamente quella che viene definita come l’imposta patrimoniale per eccellenza.

Il nuovo Governo non intende accantonare del tutto la nuova IMU ed è stato il nuovo Viceministro al MEF Antonio Misiani a confermare che il 2020 potrebbe cambiare in misura sostanziale quella che è l’attuale tassa sugli immobili. L’obiettivo è semplificare, e superare il panorama variegato di aliquote ed esenzioni locali relative ad IMU e TASI che complicano non di poco i calcoli, con differenze notevoli Comune per Comune.

Una nuova rivoluzione quella sulla tassa unica sulla casa, la IUC - prima ICI, che potrebbe recepire alcune delle raccomandazioni dell’Europa all’Italia.

Al nostro Paese è richiesta ormai da anni non solo una riforma del catasto ma anche l’abolizione dell’esenzione IMU per la prima casa, basata su criteri eccessivamente generici e che, invece, andrebbero calibrati considerando la reale situazione economia del possessore dell’immobile.

Nuova tassa sulla casa in arrivo con l’unificazione di IMU e TASI: le ipotesi allo studio

Non è la prima volta che si parla della nuova tassa sulla casa, ma già il Governo a guida Lega-M5S aveva avviato il progetto di unificazione di IMU e TASI, con il superamento dell’attuale divisione e complicazione della IUC.

Il Governo Conte bis punta a riprendere in mano un dossier che potrebbe finire col rientrare già in Legge di Bilancio 2020 e portare alla semplificazione della tassazione degli immobili e dei terreni.

Si parla di nuova IMU o local tax, definizioni che nella sostanza stanno ad indicare una possibile nuova tassa unica sulla casa. La conseguenza sarebbe l’abolizione (o meglio dire assorbimento) della Tasi nella nuova imposta, un unico calcolo da fare ed un’unica delibera da verificare.

L’obiettivo è semplificare, con una nuova rivoluzione sulla tassa patrimoniale legata al possesso o alla detenzione di immobili e terreni. Una nuova giravolta rispetto all’ICI e alla successiva IUC.

ICI, IUC e nuova IMU: come è cambiata la tassa sulla casa

Il patrimonio immobile dei contribuenti è da sempre sotto l’occhio vigile del legislatore e non è certo l’IMU l’unico esempio di tassa sulla casa introdotta in Italia.

Andando a ritroso nel tempo, risale al 1895 l’introduzione della prima importante imposta sui fabbricati, alla quale è seguita l’imposta locativa e poi, dal 1868 fino al 1974, l’imposta di famiglia, applicata a ciascun focolare, ovvero all’abitazione di ciascun nucleo familiare basata sul parametro dell’agiatezza.

Di tassa patrimoniale vera e propria si è invece parlato sempre in relazione ad eventi bellici o di straordinaria crisi economia: l’esordio avvenne con la Prima Guerra Mondiale, ma a seguire ne furono introdotte altre, tra cui quella sulla proprietà immobiliare del 1936, riedita poi nel 1947.

In tempi più recenti, la tassa sulla casa così come la conosciamo ad oggi è stata istituita nel 1992: era il tempo dell’ICI, l’imposta comunale sugli immobili che, soltanto nel 2008, venne ridimensionata grazie all’esonero sulla prima casa.

Dal 2012, l’ICI venne sostituita dall’IMU che, fino al 2013, si applicava anche sull’abitazione principale.

Con la legge di stabilità 2014 l’IMU è stata identificata come imposta facente parte della IUC, insieme a TASI e TARI, ed a partire dal 2014 è stato reintrodotto l’esonero IMU sulla prima casa.

La IUC è rimasta pressoché invariata negli ultimi anni, salvo alcune modifiche che non hanno tuttavia stravolto l’impianto generale dell’IMU, espressamente definita come un’imposta patrimoniale, e della TASI.

Una tassa sulla casa che si è tuttavia notevolmente complicata negli anni, tanto che si parla di giungla di aliquote e che, annualmente, prima di procedere al calcolo, è necessario addentrarsi nella marea di delibere locali.

La nuova IMU dal 2020, inglobando anche la TASI, mira proprio a superare la frammentarietà dell’imposta, anche secondo il principio che se le tasse sono più semplici da pagare, si riducono i margini di evasione.

Tassa sulla casa, l’ombra dell’addio all’esenzione IMU sull’abitazione principale

Ufficialmente non ne parla nessuno, ma tra i discorsi che animano l’opinione pubblica c’è quello di una possibile abolizione dell’esenzione dell’IMU sulla prima casa.

Non è la prima volta che il tema arriva alla ribalta, anche perché è ormai da tempo immemore che l’Europa chiede all’Italia di modificare i criteri delle agevolazioni patrimoniali.

Ad oggi l’IMU, così come la TASI, non si paga sull’abitazione principale, ad esclusione degli immobili considerati di lusso. L’esenzione è considerata “ai piani alti” come eccessivamente generica, e tale da non considerare la reale situazione economica del suo beneficiario.

Nasce da qui il timore diffuso di una modifica ai criteri di esenzione dalla tassa sulla casa, che potrebbe essere subordinata alla prova dei mezzi (mediante l’ISEE o i redditi dichiarati dal nucleo familiare).

Alla possibile patrimoniale si lega poi la necessità di una riforma del catasto: gli attuali valori catastali degli immobili sono ritenuti ormai superati ed un’eventuale modifica comporterebbe, in molti casi, l’inclusione dell’immobile tra quelli sottoposti al prelievo fiscale.

La possibilità di una stangata fiscale sulla casa si inserisce quindi nel complesso discorso sulla necessità di riequilibrare e rendere più equa la tassazione.

Un tema che tuttavia si scontra con questioni di natura politica: quale Governo rischierebbe di essere ricordato come quello della nuova patrimoniale sulla casa?

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