Modello F24 allargato a concessioni governative e tasse scolastiche

Rosy D’Elia - Tassa di concessione governativa

Modello F24 allargato, dal 2020 potrà essere utilizzato per versare anche le imposte sulle concessioni governative e le tasse scolastiche. La novità è contenuta nel testo del Decreto Crescita, approvato in via definitiva il 27 giugno 2019. Come funziona e quali vantaggi prevede.

Modello F24 allargato a concessioni governative e tasse scolastiche

Modello F24 allargato anche alle imposte sulle concessioni governative e alle tasse scolastiche dal 2020. Novità anche per l’addizionale comunale IRPEF. La modifica al versamento unitario è inserita nel Decreto Crescita, che è stato approvato il 27 giugno e, nel suo iter di conversione in legge, ha collezionato una serie di emendamenti in materia di semplificazioni fiscali. Come funziona e quali vantaggi prevede? Lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore evidenzia la portata delle nuove disposizioni.

Lo strumento a disposizione dei contribuenti che devono rispettare le scadenze dei pagamenti si estende su due nuovi fronti: la modifica della legge numero 241 del 1997 era già prevista nel Decreto “Semplificazione fiscale, sostegno delle attività economiche e delle famiglie e contrasto dell’evasione fiscale” e ora è confluita nel pacchetto di misure nato, in principio, per dare nuova linfa vitale all’economia.

Modello F24 allargato anche a concessioni governative e tasse scolastiche

Il modello F24 è lo strumento che tutti i contribuenti, titolari e non titolari di partita Iva, utilizzano per il versamento di tributi, contributi e premi.

Si definisce “unificato” perché offre la possibilità di effettuare con un’unica operazione il pagamento delle somme dovute, compensando il versamento con eventuali crediti.

Con la novità inserita nel Decreto Crescita, l’articolo 4 quater Semplificazioni in materia di versamento unitario, si introduce il modello F24 allargato a due nuove categorie di pagamenti.

Come si legge nel testo, al comma 2 dell’articolo 17 del decreto legislativo numero 241 del 9 luglio 1997, che menziona tutti i casi in cui è possibile utilizzare questo strumento per il versamento delle imposte si aggiungono due nuove voci:

  • h-sexies) alle tasse sulle concessioni governative;
  • h-septies) alle tasse scolastiche.

E inoltre le modifiche riguardano anche l’addizionale IRPEF, al comma 4 si legge:

Il comma 143 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è sostituito dal seguente:
143. Il versamento dell’addizionale comunale all’IRPEF è effettuato dai sostituti
d’imposta cumulativamente per tutti i comuni di riferimento. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono definite le modalità per l’attuazione del presente comma e per la ripartizione giornaliera, da parte dell’Agenzia delle entrate in favore dei comuni, dei versamenti effettuati dai contribuenti e dai sostituti d’imposta a titolo di addizionale comunale all’IRPEF, avendo riguardo anche ai dati contenuti nelle relative dichiarazioni fiscali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Con il medesimo decreto è stabilito il termine a decorrere dal quale sono applicate le modalità di versamento previste dal presente comma.

Come si evince dal testo, l’innovazione sarà in vigore dal prossimo anno:

“Le disposizioni di cui alle lettere h-sexies e h-septies) del comma 2 dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, introdotte dal comma 1 del presente articolo, acquistano efficacia a decorrere dal primo giorno del sesto mese successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e, in ogni caso, non prima del 1° gennaio 2020.”

Modello F24 allargato: come funziona e quali vantaggi prevede

Come evidenziato nella nota di lettura che accompagna l’ultima stesura del testo del Decreto Crescita, i costi della novità ammontano a 1,535 milioni di euro all’anno.

A fronte dei costi, non mancano i vantaggi dell’introduzione di un modello F24 allargato, a sottolinearli è lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, che nell’audizione di martedì 11 giugno presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica si è concentrato sul processo di semplificazione del sistema tributario e del rapporto tra contribuenti e fisco.

Le imposte sulle concessioni governative e le tasse scolastiche sono attualmente versate utilizzando il bollettino di conto corrente postale.

Effettuare i pagamenti con diverse modalità, anche telematiche, e utilizzare in compensazione eventuali crediti fiscali sono i principali vantaggi che derivano dalla novità introdotta.

Inoltre il modello F24 è uno strumento che i contribuenti già conoscono e già utilizzano per il versamento di tributi e contributi, in altre parole è una semplificazione che non ha bisogno di fasi di rodaggio.

“L’utilizzo del modello F24 permetterà, inoltre, di introdurre i dati relativi al pagamento delle tasse scolastiche nella dichiarazione dei redditi precompilata e consentirà di costituire una base dati completa e informatizzata dei dati analitici dei versamenti delle tasse in questione, agevolando notevolmente l’attività di controllo sulla correttezza dei pagamenti da parte degli enti impositori e rendendo disponibili i medesimi dati per altre finalità di interesse pubblico”.

Sottolinea, inoltre, il direttore Antonino Maggiore, e conclude:

“Sempre con riferimento ai versamenti, viene, modificata la procedura di versamento e attribuzione del gettito dell’addizionale comunale all’IRPEF, disponendo che il versamento delle ritenute effettuate dai sostituti sia realizzato, cumulativamente, per tutti i comuni di riferimento. Oggi il versamento è eseguito distintamente per ogni comune in cui risiedono i dipendenti sostituiti e ciò comporta, soprattutto per i sostituti di medie e grandi dimensioni, la necessità di predisporre modelli F24 con una molteplicità di righe”.

Decreto Crescita - Nota di lettura
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.

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