Busta paga: come cambia dal 2026 tra taglio IRPEF e nuove flat tax

Rosy D’Elia - Imposte

Tra taglio IRPEF e flat tax per alcune voci specifiche, dal 2026 cambia anche la busta paga: una panoramica delle novità in arrivo con la Manovra per garantire piccoli aumenti

Busta paga: come cambia dal 2026 tra taglio IRPEF e nuove flat tax

Il pilastro della Manovra 2026 è l’attesissimo taglio IRPEF ma la riduzione della seconda aliquota non è l’unica novità che modifica i calcoli della busta paga a partire dal prossimo anno.

Sono diverse le flat tax per i dipendenti potenziate o messe in campo con La legge di Bilancio 2026 che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2025. L’obiettivo è quello di garantire piccoli aumenti per specifiche platee di lavoratrici e lavoratori, selezionate in base al reddito ma non solo.

Busta paga, cambia il calcolo dell’IRPEF dal 2026

Con un costo di circa 3 miliardi, il taglio IRPEF che prevede una riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33 per cento interessa in totale oltre 13 milioni di cittadini e cittadine.

Una parte importante è rappresentata dai dipendenti che superano la fascia di reddito dei 28.000 euro e quindi hanno retribuzioni annue superiori ai 30.000 euro.

Aliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001 euro

La novità si tradurrà in piccoli aumenti in busta paga che vanno in media dai 23 euro all’anno per gli operai fino ai 408 euro per i dirigenti, stando alle simulazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

In ogni caso il beneficio massimo previsto è pari a 440 euro, poco più di un euro al giorno.

Di seguito un estratto delle simulazioni della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro pubblicata su ItaliaOggi Sette.

RALImponibile fiscaleNetto 2025Netto 2026Aumento
30.000,00 € 27.243,00 € 23.956,00 € 23.956,00 € 0,00 €
31.000,00 € 28.151,10 € 24.555,00 € 24.558,00 € 3,00 €
32.000,00 € 29.059,20 € 25.067,00 € 25.088,00 € 21,00 €
33.000,00 € 29.967,30 € 25.578,00 € 25.617,00 € 39,00 €
34.000,00 € 30.875,40 € 26.089,00 € 26.147,00 € 58,00 €
35.000,00 € 31.783,50 € 26.601,00 € 26.676,00 € 75,00 €
36.000,00 € 32.691,60 € 27.026,00 € 27.120,00 € 94,00 €
37.000,00 € 33.599,70 € 27.424,00 € 27.536,00 € 112,00 €
38.000,00 € 34.507,80 € 27.822,00 € 27.952,00 € 130,00 €
39.000,00 € 35.415,90 € 28.220,00 € 28.368,00 € 148,00 €
40.000,00 € 36.324,00 € 28.617,00 € 28.784,00 € 167,00 €
41.000,00 € 37.232,10 € 29.015,00 € 29.200,00 € 185,00 €
42.000,00 € 38.140,20 € 29.413,00 € 29.616,00 € 203,00 €
43.000,00 € 39.048,30 € 29.811,00 € 30.032,00 € 221,00 €
44.000,00 € 39.956,40 € 30.209,00 € 30.448,00 € 239,00 €
45.000,00 € 40.864,50 € 30.715,00 € 30.972,00 € 257,00 €
46.000,00 € 41.772,60 € 31.226,00 € 31.502,00 € 276,00 €
47.000,00 € 42.680,70 € 31.738,00 € 32.032,00 € 294,00 €
48.000,00 € 43.588,80 € 32.249,00 € 32.561,00 € 312,00 €
49.000,00 € 44.496,90 € 32.761,00 € 33.091,00 € 330,00 €
50.000,00 € 45.405,00 € 33.272,00 € 33.620,00 € 348,00 €
51.000,00 € 46.313,10 € 33.784,00 € 34.150,00 € 366,00 €
52.000,00 € 47.221,20 € 34.295,00 € 34.679,00 € 384,00 €
53.000,00 € 48.129,30 € 34.806,00 € 35.209,00 € 403,00 €
54.000,00 € 49.037,40 € 35.318,00 € 35.739,00 € 421,00 €
55.000,00 € 49.945,50 € 35.829,00 € 36.268,00 € 439,00 €
Da 56.000,00 € Da 50.853,60 € 36.347,00 € 36.787,00 € 440,00 €

Aumenti in busta paga anche per le retribuzioni più alte con le novità sull’IRPEF

La novità tocca lo scaglione di reddito che va dai 28.001 ai 50.000 euro ma, visto il meccanismo di calcolo dell’IRPEF, i benefici vengono garantiti anche a chi supera questa soglia.

E infatti, per circoscrivere i guadagni che derivano dalla nuova IRPEF la Manovra 2026 nel suo impianto attuale ha introdotto un meccanismo di sterilizzazione per chi supera la soglia dei 200.000 euro: chi ha redditi oltre questo limite si vede ridurre alcune detrazioni fiscali di 440 euro, la cifra massima che deriva dal taglio IRPEF.

Anche oltre questa cifra, però, con la nuova aliquota si ottengono dei guadagni in busta paga che non vengono intaccati dal taglio delle detrazioni perché, come ha sottolineato anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, la regola prevede una riduzione di agevolazioni fiscali che per la maggior parte sono state già ridimensionate da altri interventi normativi, come il taglio con il quoziente familiare delle scorso anno o anche il decalage per chi supera i 120.000 euro.

Il risultato è un aumento medio, considerando le buste paga di tutto l’anno, di 379 euro anche per coloro che superano i 200.000 euro.

Tre nuove flat tax per i dipendenti: le novità per i calcoli della busta paga 2026

Nell’ondata di novità che interesseranno le buste paga del 2026 ci sono, poi, anche tre flat tax da considerare: anche se interessano voci specifiche, come straordinari o premi di produttività, la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva al posto dell’IRPEF determinerà dei piccoli guadagni per i dipendenti interessati.

In particolare, il peso del Fisco sarà più leggero nei seguenti casi:

  • aumento che deriva dai rinnovi contrattuali del 2025 e del 2026;
  • premi di produttività;
  • straordinari e maggiorazioni per lavoro notturno, in turni, nei giorni festivi e di riposo.

Dagli straordinari ai turni, le voci della busta paga su cui l’imposta è più leggera

Le misure contenute nella Legge di Bilancio 2026 permettono di applicare, al posto dell’IRPEF e delle addizionali, imposte sostitutive che vanno dal 15 all’1 per cento.
Anche in questo caso, però, la possibilità di beneficiare o meno delle agevolazioni sugli stipendi è legata al reddito.

Più nel dettaglio le maggiorazioni e le indennità per lavoro notturno, festivo, nei giorni di riposo settimanali e le indennità e le altre somme erogate per lavoro a turni sconteranno una tassazione agevolata del 15 per cento:

  • fino al limite di 1.500 euro all’anno;
  • solo nel caso in cui il lavoratore o la lavoratrice non abbia superato il limite dei 40.000 euro di reddito.

Questa novità dovrebbe interessare 2,3 milioni di dipendenti.

Rinnovi contrattuali: flat tax al 5 per cento per gli aumenti nella busta paga del 2026

La tassazione da applicare scende ulteriormente sugli aumenti che derivano dai rinnovi dei contratti nazionali firmati nel 2025 e nel 2026: in questo caso chi ha un reddito fino a 28.000 euro potrà applicare una flat tax del 5 per cento sugli aumenti che ne derivano.

Secondo la relazione tecnica sulla Manovra 2026, sono circa 3,3 milioni gli stipendi che potranno beneficiare di un Fisco più leggero. E, stando ai calcoli dell’UPB, il beneficio medio sarà pari a circa 208 euro.

Flat tax all’1 per cento per i premi di produttività in busta paga

Ancora più bassa è la tassazione prevista per i premi di produttività erogati nel 2026 e nel 2027 che passa dal 5 per cento attuale all’1 per cento e si potrà applicare fino a 5.000 euro, oggi il limite è fissato a 3.000 euro.

La novità, però, è tanto vantaggiosa quanto selettiva: questa flat tax, infatti, è indirizzata a circa 250 mila dipendenti.

La detassazione, infatti, è legata al rispetto di specifiche condizioni:

  • il dipendente non deve aver superato nell’anno precedente un reddito da lavoro di 80.000 euro;
  • i bonus devono essere stati erogati secondo un preciso iter, l’agevolazione non riguarda i rimborsi che le aziende possono scegliere liberamente di riconoscere ai dipendenti e che possono essere esclusi dal reddito:
    • i risultati raggiunti devono essere misurabili e verificabili sulla base di criteri definiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con il decreto interministeriale del 25 marzo 2016;
    • le somme devono essere state erogate in esecuzione di contratti aziendali o territoriali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative, da rappresentanze sindacali aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria regolarmente depositati.

Bonus turismo in busta paga fino al 30 settembre 2026

Regole ad hoc, poi, sono previste per gli stipendi del settore turistico: la Manovra 2026, nell’impianto attuale, conferma fino al 30 settembre 2026 l’erogazione di un trattamento integrativo pari al 15 per cento della retribuzione lorda, per prestazioni di lavoro straordinario effettuate nei giorni festivi o per lavoro notturno.

Questa agevolazione si applica in alternativa alla flat tax del 15 per cento: lavoratrici e lavoratori del settore turistico e termale sono esclusi dall’applicazione dell’imposta sostitutiva.

Anche in questo caso la possibilità di beneficiare del bonus è legata a un limite di reddito che non deve risultare superiore a 40.000 euro nel periodo d’imposta 2025.

Dal taglio IRPEF alle agevolazioni sulle singole voci, le novità che dovranno essere confermate in via definitiva con l’approvazione della Legge di Bilancio 2026 si aggiungono alle regole già previste per le diverse voci della buste paga, come ad esempio le mance o i fringe benefit.

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