Verso la Manovra 2024 con un anticipo di novità fiscali

Rosy D’Elia - Fisco

Appuntamento lunedì, 16 ottobre, con il Consiglio dei Ministri per mettere i primi punti fermi sulla Manovra 2024. Attesi anche i primi decreti legislativi con le novità fiscali che derivano dalla riforma. Nel frattempo riflettori su alcune lettere di compliance inviate dalle Entrate: una sintesi dei fatti dal 9 al 15 ottobre con uno sguardo agli sviluppi futuri

Verso la Manovra 2024 con un anticipo di novità fiscali

Quella che sta per concludersi è stata una settimana con lo sguardo rivolto al 2024, alla prossima Manovra e all’anticipo di novità fiscali a cui sta lavorando il Governo per dare attuazione alla riforma del sistema tributario.

In diverse occasioni gli esponenti di Governo, in primis il Ministro dell’Economia e delle Finanze, hanno fornito le prime anticipazioni sulle misure in arrivo dal prossimo anno, ma le prime risposte più certe arriveranno lunedì, 16 ottobre, con il Consiglio dei Ministri già in agenda alle 9.30.

Nel frattempo mentre si avviano i lavori per costruire un nuovo rapporto Fisco-contribuenti, quello attuale entra in tilt e l’Agenzia delle Entrate si trova a dover annullare alcune lettere di compliance appena inviate a causa di errori di dati inviati dagli operatori finanziari.

Una panoramica dei principali fatti di Fisco e Lavoro che hanno caratterizzato la settimana dal 9 al 15 ottobre.

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Verso la Manovra lunedì in Consiglio dei Ministri, Meloni: non ci sono risorse da sperperare

Mercoledì 11 ottobre il Parlamento nell’ambito dell’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza ha approvato la risoluzione sullo scostamento di bilancio: si ricorre all’indebitamente prima di tutto per poter confermare il taglio del cuneo fiscale e contributivo così come attualmente previsto fino a fine anno, per un valore di quasi 10 miliardi, anche per tutto il 2024.

La scelta di confermare la decontribuzione in vigore, pari al 6 per cento per le retribuzioni fino a 35.000 euro e al 7 per cento per quelle fino a 25.000 euro, è stata definita dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti un’ ipoteca sulla prossima Manovra, e su quelle future, a beneficio di lavoratori e lavoratrici.

In altre parole si tratta di una misura necessaria: dopo le novità introdotte per quest’anno con il Decreto Lavoro pensare di fare dei passi indietro eliminando gli aumenti in busta paga dal 2024 sarebbe impossibile. E dalla conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo, come annunciato più volte, partono i lavori che porteranno alla definizione della prossima Manovra.

Nel Documento Programmatico di Bilancio non ci sarà spazio per molto altro, d’altronde:

“Con la legge di bilancio che arriva lunedì ci concentriamo sulla lotta all’inflazione per dare una risposta, cerchiamo di fare le cose serie e importanti: non ci sono risorse da sperperare in cose che non hanno alcun senso ma da concentrare nelle cose importanti che sono imprese, lavoro, redditi e famiglie.

Ha dichiarato sabato 14 ottobre, la premier Giorgia Meloni aprendo la manifestazione di Coldiretti a Circo Massimo, a Roma.

Si parla di una Manovra di circa 22-23 miliardi. E oltre alla decontribuzione, il Governo ha già una sua lista di priorità.

In cima ci sono l’avvio delle procedure di rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione, partendo dalla sanità, e gli aiuti alle famiglie con più di due figli e alle donne lavoratrici per favorire la natalità: arriveranno misure innovative, ha anticipato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla NADEF del 10 ottobre.

Poi però ci sarà da trovare posto anche al pacchetto Lavoro e pensioni, la Ministra Calderone ha parlato di una conferma della detassazione dei premi di produttività e novità dovranno arrivare anche sulla soglia di esenzione dei fringe benefit che senza interventi tornerebbe al valore ordinario, 258,23 euro.

Sul fronte delle imprese, invece, il Ministro Urso ha anticipato un rifinanziamento della Nuova Sabatini.

I lavori sono ancora all’inizio, il DpB dovrà essere inviato a Bruxelles per ottenere il parere dalla commissione UE: si punta a inserire l’essenziale, con le risorse che ci sono d’altro canto non si può andare molto oltre.

Prima della Manovra, un pacchetto di novità fiscali

Si gioca a tetris con le risorse e i provvedimenti da adottare e la revisione dell’IRPEF su cui il Governo nelle ultime settimane ha effettuato le sue valutazioni, considerando anche la complementarietà con il taglio del cuneo fiscale e contributivo, si sposta nei primi decreti legislativi di attuazione della riforma del sistema tributario.

In questo panorama eccezionale, i testi che danno seguito alla legge delega approvata lo scorso agosto diventano in qualche modo collegati alla Manovra.

Un primo assaggio di novità, infatti, sarà contenuta nei due decreti legislativi che arriveranno in Consiglio dei Ministri, lunedì 16 ottobre, insieme al Documento Programmatico di Bilancio:

  • il primo sarà dedicato alla fiscalità internazionale, prevedendo tra l’altro l’introduzione della global minimum tax che rientra nell’ambito della riforma fiscale globale concordata tra quasi 140 paesi;
  • il secondo sarà dedicato alla revisione di IRPEF e IRES:
    • nel primo caso si passerà a un sistema di calcolo basato su tre aliquote accorpando il primo e il secondo scaglione di reddito con una prima fascia che arriva a 28.000 euro ed è soggetta ad un’aliquota del 23 per cento;
    • nel secondo caso si introdurrà un meccanismo di agevolazione legato alle assunzioni da parte delle imprese, con maggiori benefici per chi favorisce l’occupazione di donne, giovani ed ex percettori del reddito di cittadinanza, per citare gli esempi riportati dallo stesso Viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo.

Anche su questo versante, però, per conoscere nel dettaglio il pacchetto di novità fiscali in arrivo si dovrà attendere lunedì mattina: secondo le indiscrezioni emerse, con le risorse a disposizione il nuovo assetto dell’IRPEF può essere attualmente garantito solo per il 2024.

In ogni caso, ha anticipato il padre della riforma durante un evento sulle imposte sui redditi organizzato dal quotidiano Il Sole 24 Ore il 14 ottobre, l’obiettivo è quello di portare un decreto legislativo di attuazione della riforma ad ogni Consiglio dei Ministri che verrà: i prossimi passi riguarderanno lo statuto dei diritti del contribuente, gli adempimenti ma anche il concordato preventivo e la cooperative compliance.

Il futuro del Fisco, con uno sguardo sulle modifiche più imminenti e su quelle di lungo periodo, sarà anche al centro del prossimo Convegno Nazionale dei Commercialisti che si terrà a Torino dal 18 al 20 ottobre e che la redazione di Informazione Fiscale seguirà in diretta.

Lettere di compliance con errori: un monito importante per il Fisco del futuro

E mentre si costruiscono nuove basi per il rapporto tra cittadini e cittadine e Fisco, quello attuale mostra i suoi limiti.

Negli ultimi giorni si sono accesi i riflettori su alcune lettere di compliance inviate dall’Agenzia delle Entrate per segnalare un disallineamento dei dati emersi da scontrini elettronici e fatture e pagamenti con POS.

Le comunicazioni arrivate alle partite IVA, in molti casi, hanno generato dubbi e preoccupazione per le cifre riportate: le risposte, poi, sono arrivate dalla stessa Amministrazione finanziaria che l’11 ottobre, con un comunicato stampa, ha ammesso la presenza di dati sbagliati nelle lettere inviate sottolineando la responsabilità degli operatori finanziari e annunciando l’invio di nuove comunicazioni di annullamento.

“Da alcune segnalazioni giunte da contribuenti e intermediari è emerso che degli operatori finanziari, obbligati per legge alla trasmissione dei dati relativi ai pagamenti elettronici (Pos), hanno commesso degli errori sulle informazioni inviate.

L’Agenzia delle Entrate è venuta a conoscenza di questa circostanza - non riferibile al proprio operato e, trattandosi di informazioni trasmesse in forma giornaliera e aggregata, non rilevabile neppure dalle attività di verifica della qualità delle banche dati - solo dopo l’invio delle lettere di compliance relative al confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi”.

Sicuramente i destinatari delle comunicazioni hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, ma per il Fisco del futuro resta un monito importante: ogni flusso di dati deve essere sempre verificabile, affidabile, certo.

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