Cedolare secca, alla cassa per il secondo acconto 2025. Calcolo previsionale per pagare meno

Anna Maria D’Andrea - Cedolare secca sugli affitti

Appuntamento il 30 novembre 2025 per il secondo acconto della cedolare secca. Il metodo previsionale consente di derogare dal calcolo storico, pagando meno di quanto dovuto in presenza di specifiche condizioni. Le regole per non sbagliare e non incorrere nel rischio di applicazione di sanzioni

Cedolare secca, alla cassa per il secondo acconto 2025. Calcolo previsionale per pagare meno

La cedolare secca incontra il consueto appuntamento con il secondo acconto.

Il 30 novembre 2025 è la scadenza per pagare la seconda o unica quota di acconto emersa dalla dichiarazione dei redditi. L’appuntamento, cadendo di domenica, è automaticamente differito a lunedì 1° dicembre.

Saranno chiamati al versamento del secondo acconto dell’imposta tutti coloro che hanno scelto il regime facoltativo sulle locazioni, sostitutivo dell’IRPEF e delle relative addizionali. Per il pagamento, deve essere utilizzato il modello F24.

Al pari di tutte le imposte, il calcolo dell’acconto può avvenire con metodo storico o previsionale. Quest’ultimo consente di ridurre il valore dovuto, quando ricorrono specifiche situazioni come ad esempio la risoluzione anticipata del contratto o la riduzione del canone d’affitto. Attenzione però a “sottostimare” il peso del Fisco sul reddito percepito.

Cedolare secca, scadenza il 1° dicembre per il secondo acconto della dichiarazione dei redditi 2025

C’è tempo fino al 1° dicembre per effettuare il pagamento del secondo o unico acconto della cedolare secca, l’imposta sostitutiva dell’IRPEF relativa ai redditi da locazione.

La scadenza interessa le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.

Per quanto riguarda il pagamento, l’acconto della cedolare secca è pari al 100 per cento dell’imposta dovuta per l’anno precedente. L’imposta sostitutiva si calcola applicando un’aliquota del 21 per cento sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un’aliquota del 10 per cento.

Nel caso di reddito derivante da locazioni brevi (ovvero di durata non superiore a 30 giorni) l’aliquota sale al 26 per cento a partire dalla seconda abitazione. Sull’unico immobile locato per brevi periodi resta applicabile invece l’aliquota più bassa, pari al 21 per cento.

L’imposta può essere applicata alle locazioni brevi solo se nell’anno si destinano a questa finalità al massimo quattro appartamenti. Oltre tale soglia, l’attività si considera svolta in forma imprenditoriale e presuppone l’obbligo di apertura della partita IVA.

Sono queste le regole base da conoscere in vista della scadenza del secondo acconto dovuto annualmente entro il 30 novembre, differito di un giorno nel 2025. Un termine extra che non stravolge il calendario e, soprattutto, l’uscita di cassa importante che interesserà tutti i contribuenti.

Cedolare secca, chi paga l’acconto ed entro quali scadenze

A dettare le regole per il pagamento dell’acconto della cedolare secca è il totale dell’imposta dovuta. Si paga solo in caso di importo superiore a 51,65 euro nell’anno precedente, in una o due rate:

  • in un’unica soluzione, entro il 30 novembre (1° dicembre 2025), se l’importo è inferiore a 257,52 euro;
  • in due rate, se l’importo è superiore a 257,52 euro.

Nel caso in cui si debbano pagare due rate la prima è pari al 40 per cento dell’acconto complessivo dovuto e doveva essere pagata entro il 30 giugno; mentre la seconda è pari al restante 60 per cento e deve essere versata entro il 30 novembre (per quest’anno 1° dicembre).

Le rate di acconto sono uguali (pari quindi al 50 per cento) per i contribuenti che contestualmente esercitano attività per le quali sono approvati gli ISA.

Inoltre, si ricorda che l’acconto non si paga nel primo anno in cui il contribuente sceglie il regime della cedolare secca, in quanto manca la base imponibile di riferimento, (che appunto consiste nell’imposta sostitutiva dovuta per il periodo precedente).

Cedolare secca, calcolo previsionale in deroga al metodo storico per ridurre l’importo dell’acconto

L’importo dell’imposta può essere calcolato attraverso due modalità:

  • il metodo storico;
  • il metodo previsionale.

Il primo è il metodo sopra descritto, secondo il quale l’imposta si calcola sulla base dell’importo dovuto per l’anno precedente.

Il modello previsionale, invece, prevede un calcolo dell’imposta basato sui redditi che il contribuente ipotizza di ottenere, considerando anche le deduzioni, le detrazioni e i crediti d’imposta. Quest’opzione può rivelarsi efficace se per l’anno in corso si presume di avere un reddito minore rispetto a quello dell’anno precedente.

Un esempio? La risoluzione anticipata del contratto d’affitto o ancora la riduzione del canone di locazione, fattori che incidono quindi sull’importo dell’imposta dovuta.

Tuttavia, nel caso in cui gli acconti versati risultino di un importo inferiore rispetto a quello dovuto, i contribuenti dovranno pagare le sanzioni per omesso versamento.

Questo il rischio principale del metodo previsionale: in caso di errori di calcolo o di sottostima dell’impatto della situazione della locazione, si applicherà una sanzione pari al 25 per cento dell’imposta non versata.

Cedolare secca 2025: istruzioni per la compilazione del modello F24

Il versamento del secondo acconto della cedolare secca deve essere effettuato tramite modello F24 inserendo il codice tributo 1841. In presenza di un sostituto d’imposta, l’importo dovuto sarà addebitato direttamente in busta paga.

Vale la pena ricordare che sul secondo acconto non sono previste forme di rateazione: si paga in un’unica soluzione.

Per completezza, riportiamo la tabella di tutti i codici tributo per il pagamento dell’imposta:

Codice tributoDescrizione
1840 Cedolare secca locazioni – Acconto prima rata
1841 Cedolare secca locazioni – Acconto seconda rata o unica soluzione
1842 Cedolare secca locazioni – Saldo

Nel campo relativo all’anno di riferimento, bisognerà indicare l’anno d’imposta per cui si effettua il versamento, in questo caso il 2025.

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