La delega fiscale verso una nuova forma con le proposte di modifica

Salvatore Cuomo - Fisco

L'esame parlamentare ha offerto l'occasione per proporre modifiche al disegno di legge delega per la riforma fiscale presentato dal Governo alle Camere. Un commento sui lavori in corso tra emendamenti presentati e proposte ideali

La delega fiscale verso una nuova forma con le proposte di modifica

Sono stati depositati entro la scadenza del 26 maggio gli emendamenti al disegno di legge delega per la riforma fiscale.

Il testo è improntato alla ricerca di un riequilibrio del rapporto fra cittadino e Fisco e detta le linee di indirizzo da percorrere per perseguire l’obiettivo della semplificazione degli adempimenti e una graduale riduzione della tassazione complessiva.

Sono numerose le proposte migliorative presentate dalle diverse parti politiche.

Una panoramica sul progetto di revisione del sistema tributario è anche al centro dell’appuntamento di oggi, mercoledì 31 maggio 2023, alle ore 18 con il commentario fiscale e finanziario organizzato da VideoBackLight e moderato da Marco Italiano che vedrà, tra gli altri, anche la partecipazione di Informazione Fiscale.

Delega fiscale verso una nuova forma con le proposte di modifica

I lavori sulla riforma fiscale sono in corso e arrivano da più fronti le proposte di modifica.
Vale la pena fare un riepilogo delle possibili novità, che non vuole essere esaustivo ma che vuole offrire una idea del lavoro fin qui svolto dai Parlamentari:

  • rateizzazione dell’acconto di novembre all’anno successivo;
  • compensazione debiti e crediti fiscali tra i coniugi;
  • F24 come unico mezzo di pagamento della qualsiasi imposta, contributo o sanzione alla P.A.;
  • F24 IMU precompilato;
  • adozione del principio di cassa per i redditi da locazione;
  • flat tax estesa a società di persone e studi associati per giovani fino ai 35 anni;
  • abolizione dello split payment;
  • abolizione del reverse charge;
  • revisione delle norme sulle società di comodo;
  • detrazione dell’IVA sulle fatture ricevute a cavallo di anno;
  • abolizione del Superbollo;
  • sospensione dei termini in caso di istanza in autotutela;
  • rafforzamento della figura del Garante per il Contribuente;
  • misure di sostegno alla natalità ed alla disabilità;
  • aumento della deducibilità del costo dell’assicurazione contro le calamità naturali.

Quest’ultima proposta arriva probabilmente sull’onda dei recenti disastri ambientali registrati nel nostro paese, ultimo dei quali quello in Emilia Romagna.

Le proposte sono di certo utili ed interessanti, alcune più di altre, ma non è sull’analisi di queste che vale la pena soffermarsi quanto sul fatto che la maggior parte di queste appaiono più adatte ad emendare i decreti delegati che verranno piuttosto che ad incidere sui principi o a delimitare il perimetro che la legge delega dovrà fissare.

Delega fiscale, le modifiche che servono

Sarebbe bello invece leggere, magari anche non condividendone i contenuti, proposte di altro tipo.

Ad esempio sulla revisione del catasto che, volente o nolente, è oggi il cardine della fiscalità immobiliare applicata nel nostro paese e il cui regolamento sull’accertamento della consistenza e la classificazione degli immobili, ancorché revisionato negli anni, si basano su criteri ormai obsoleti. A parte alcune proposte inerenti la tassazione dei redditi da locazione dei privati, non ultima l’estensione della cedolare secca agli immobili non abitativi, non sembrano essere previste altre significative novità.

Un altro fronte interessante potrebbe essere quello del “riposizionamento” del regime forfettario a norma di semplificazione, come peraltro affermato in uno dei suoi primi interventi pubblici dal Viceministro Maurizio Leo, non come mero strumento di risparmio di imposta, abolendo paletti anacronistici quali il limite di reddito per i dipendenti e pensionati, od anche assoggettando a questa imposta sostitutiva il reddito dei soci lavoratori con criteri che il Legislatore vorrà per questi fissare, cosi da eliminare uno dei principali freni alle aggregazioni di piccole imprese e professionisti.

O anche si potrebbero rivedere i criteri da adottare per la riduzione di detrazioni e deduzioni fiscali, alla base delle famose circolari da 400 pagine ed oltre che dovrebbero aiutare alla comprensione delle istruzioni al modello dichiarativo, e la cui moltitudine è peraltro un importante freno alla effettiva diffusione della dichiarazione dei redditi precompilata ancora poco utilizzata e poco spesso in autonomia.

Queste sono solo alcune idee per possibili emendamenti, che potrebbero anche essere nella moltitudine di quelli presentati ma che attualmente non sembrano essere tra quelli più “in vista”.

A parere di chi scrive sarebbe bello vedere queste proposte recepite dal Legislatore al fine di realizzare un sistema fiscale più semplice, che rubi meno tempo alle imprese per adempimenti ridondanti e che faciliti l’approccio dei singoli contribuenti agli adempimenti tributari.

Con l’eliminazione delle norme farraginose e stratificate oggi vigenti, si avrebbe il risultato di ridurre il costo sostenuto dallo Stato per gestire le anch’esse complesse ed onerose agenzie fiscali il cui mantenimento assorbe risorse ai contribuenti per un più alto livello di tassazione a cui sono sottoposti e in parallello riduce le disponibilità dell’erario destinabili ad opere pubbliche, servizi di pubblica utilità e welfare. Insomma ne avremmo tutti da guadagnare.

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