Lavoro e assunzioni 2020, i dati del bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal mostrano una riduzione del 30% dei contratti di lavoro rispetto al 2019. Aumenta il peso delle richieste specializzati e laureati. Cresce la richiesta di competenze digitali.

Lavoro e assunzioni 2020, il bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal, relativo allo scorso anno traccia, i trend del mercato del lavoro e dei profili maggiormente richiesti lo scorso anno.
Nella fotografia aggiornata allo scorso mese di dicembre emergono gli effetti collegati all’emergenza coronavirus, che ha frenato i programmi di assunzione: rispetto al 2019 il 2020 segna una riduzione del 30%, ovvero circa 1,4 milioni di contratti di lavoro in meno.
Le flessioni maggiori si riscontrano nei settori più colpiti dalla pandemia: la filiera della ristorazione e dell’accoglienza e il made in Italy.
Sale tuttavia ancora del 30% la difficoltà a reperire i profili richiesti a causa della mancanza di preparazione adeguata dei candidati.
Un trend parallelo riguarda la ricerca di competenze digitali, visto l’investimento nella trasformazione digitale del 40% delle aziende.
La panoramica dell’anno 2020.
Lavoro e assunzioni 2020, le richieste: laureati, operai specializzati e competenze digitali
Il nuovo bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal, diffuso il 5 gennaio 2020, fotografa il trend del mercato del lavoro e delle assunzioni del 2020.
- Unioncamere - Bollettino excelsior relativo all’anno 2020
- Excelsior informa. I programmi occupazionali delle imprese, rilevati dal sistema delle Camere di Commercio.
I dati aggiornati allo scorso mese di dicembre mostrano una riduzione dell’offerta del 30%, che si traduce in circa 1 milione e 400 mila contratti di lavoro in meno rispetto al 2019.
Pesano le conseguenze collegate con il coronavirus che colpiscono particolarmente la filiera della ristorazione e dell’accoglienza (con un calo del 40,7%) e il made in Italy, in alcuni comparti quali quello della moda (con una riduzione del 37,9%).
Flessioni più contenute ma comunque significative si registrano anche in altri settori:
- costruzioni: 15,9%;
- sanità e servizi sociali privati: 17,1%;
- filiera agro-alimentare: 19,7%.
I dati fanno riflettere se si aggiunge che è cresciuta la difficoltà di reperimento dei profili ricercati, che è passata dal 26% del 2019 al 30% del 2020.
In altre parole, oltre alla contrazione dell’offerta, la mancanza di candidati o della preparazione richiesta rendono più difficile l’incontro con la domanda.
A questo si aggiunge un altro trend particolarmente significativo: la richiesta di competenze digitali.
La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione al punto che il 40% delle aziende ha investito in tale ambito.
Nel difficile scenario c’è quindi una nota positiva per i profili specializzati nell’ambito digitale.
Gli investimenti delle aziende nei seguenti ambiti sono cresciuti come segue:
- digital marketing, aumento del 16% rispetto al periodo precedente al coronavirus;
- smartworking, 17%;
- acquisizione di reti ad alta velocità, sistemi cloud e big data analytics: 10%.
Le competenze digitali sono state richieste nel 60% delle offerte di lavoro.
Lavoro e assunzioni 2020, le richieste: profili specializzati e laureati
La maggior parte dell’offerta di lavoro riguarda profili di figure specializzate, con esperienza e capacità di gestione delle transazioni aziendali.
Nello scenario di crisi, prodotto dal coronavirus, il peso delle professioni intellettuali e scientifiche o con alta specializzazione tecnica è aumentato.
Alcune competenze trasversali sono richieste per quasi tutti i profili ricercati, l’82% richiede competenze green e il 93% competenze digitali.
Cresce la richiesta di operai specializzati impiegati nell’edilizia e in alcuni comparti manifatturieri meno penalizzati dalla crisi: insieme ai conduttori di impianti e macchine arrivano a coprire il 30% degli ingressi programmati.
Per diversi profili professionali del commercio e dei servizi turistici è prevista una quota di assunzioni destinata agli under 30 superiore al 40%, sfruttando le potenzialità dell’e-commerce e del delivery.
Nel 2020 è cresciuta la domanda di specializzazione da parte delle imprese. Il 51,5% delle richieste è relativa a figure con almeno un diploma. Sale al 14,1% la richiesta di laurea, aumentando di circa un punto percentuale rispetto al 2019.
La richiesta di specializzazione post-diploma, conseguita in un percorso di Istruzione tecnica superiore (ITS), arriva quasi al 3% delle entrate programmate, mentre il diploma è il livello di istruzione che viene preferito in più di un terzo dei casi.
La percentuale di offerte di lavoro con richiesta di qualifica o diploma professionale arriva al 25% e supera l’effettiva quota dell’offerta formativa.
Nella ricerca di lavoratori laureati, tuttavia, ci sono profonde differenze relative al tipo di studi.
Le lauree più richieste sono quelle a indirizzo economico, ingegneria e insegnamento e formazione.
Le difficoltà a reperire figure professionali sono invece concentrate principalmente tra i laureati nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics): la percentuale si attesta al 46%, contro il 30% delle altre lauree.
Tra i tecnici specializzati in percorsi ITS, i più richiesti sono quelli dei seguenti ambiti:
- tecnologico;
- mobilità sostenibile;
- tecnologie innovative per i beni e attività culturali;
- meccanica.
I diplomi più richiesti sono invece quelli del seguente elenco:
- indirizzo amministrativo;
- meccatronico;
- socio-sanitario.
La maggiore difficoltà di reperimento, invece, investe i seguenti settori:
- agroalimentare;
- informatica e telecomunicazioni;
- meccatronica.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Lavoro e assunzioni 2020, le richieste: laureati, operai specializzati e competenze digitali