Verso il taglio IRPEF 2026: in cantiere piccoli guadagni per la platea dei “grandi contribuenti”

Rosy D’Elia - Imposte

Si va verso una seconda aliquota al 33 per cento per l'IRPEF 2026: ma il perimetro del taglio si restringe. Stando alle simulazioni, in campo piccoli guadagni per la platea dei “grandi contribuenti”

Verso il taglio IRPEF 2026: in cantiere piccoli guadagni per la platea dei “grandi contribuenti”

Nelle ultime dichiarazioni pubbliche del viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo l’estensione del secondo scaglione IRPEF fino a 60.000 euro non compare più.

Resta in campo per la Manovra 2026 la possibilità di una riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33 per cento, che pure è ancora da verificare in base alle risorse, come ha sottolineato il padre della riforma fiscale in videomessaggio durante l’evento, organizzato il 30 settembre dal Centro Studi Itinerari previdenziali e CIDA, per presentare le analisi delle dichiarazioni dei redditi.

L’obiettivo è quello di agevolare il ceto medio. Ma la strada per raggiungerlo si prospetta stretta, ancora una volta.

Verso il taglio IRPEF 2026 per il ceto medio tra dati, anticipazioni e simulazioni

“L’80 per cento del gettito dell’IRPEF grava sul ceto medio, un dato che ci deve far riflettere”, ha evidenziato il vicepremier Antonio Tajani durante la presentazione della dodicesima indagine sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare.

Anche dall’osservazione di queste cifre nasce l’esigenza di intervenire ancora sul calcolo dell’imposta:

“È un chiaro disequilibrio se pensiamo che è sul ceto medio che gravano i costi di pensione, sanità, assistenza e istruzione, se vogliamo avere più risorse per infrastrutture, sanità, ricerca, serve un sistema fiscale più equilibrato.”

Ma Tajani fa riferimento a un dato più ampio, che non si può ricondurre alla fascia di reddito che beneficerà delle novità in cantiere: stando alle anticipazioni, i guadagni fiscali saranno circoscritti.

Come evidenziato dall’Osservatorio sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare, il 76,87 per cento di tutta l’imposta sul reddito delle persone fisiche è pagata da una platea ristretta di “grandi contribuenti”, il 27,41 per cento di contribuenti che dichiarano oltre i 29.000 euro.

D’altronde l’IRPEF si basa su un criterio progressivo, che pure però potrebbe essere declinato meglio: è questo il messaggio che arriva dai dati.

Ed è chiaro che non tutti e tutte coloro che fanno parte della platea dei grandi contribuenti rientrano nel perimetro del ceto medio. E, di conseguenza, l’ipotesi che le novità in arrivo riguardino chi ha maggiore ricchezza si fa sempre più remota.

Verso il taglio IRPEF 2026 per il ceto medio: chi ci guadagna con l’aliquota del 33 per cento?

Stando alle prime indiscrezioni, i benefici per il ceto medio con un meccanismo di neutralizzazione si fermeranno a 50.000 euro di reddito. E la spesa importante, pari ad ameno 2,5 miliardi di euro, porterà piccoli guadagni a chi non supera questa soglia.

Secondo le simulazioni della Fondazione Studi Commercialisti realizzate lo scorso anno, quando già si parlava di un taglio IRPEF, la novità porterà a un risparmio che può arrivare a un massimo di circa 37 euro al mese per professionisti e pensionati e di circa 52 euro per lavoratrici e lavoratori dipendenti con retribuzione lorda di 40.000 euro.

Nell’assetto della nuova IRPEF nessun guadagno fiscale è in arrivo per coloro che superano la soglia dei 50.000 euro. Le intenzioni dichiarate solo due settimane fa dal viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, che guardava a uno sconto IRPEF per 13,6 milioni di contribuenti, si scontrano con una realtà che lascia ancora una volta poco margine di Manovra.

Lavoratrici e lavoratori dipendenti
Retribuzione lorda Reddito imponibile Ipotesi Riduzione Aliquota 2° scaglione al 33 per cento
30.000 27.243 -101 euro
35.000 31.784 -107 euro
40.000 36.324 627 euro
43.000 39.048 340 euro
45.000 40.865 257 euro
50.000 45.405 348 euro
55.000 49.946 439 euro
Lavoratori autonomi e pensionati
Reddito imponibile Riduzione Aliquota 2° scaglione al 33 per cento
30.000 40 euro
35.000 140 euro
40.000 240 euro
45.000 340 euro
50.000 440 euro

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