Per bloccare i pagamenti da parte della PA ai professionisti e alle professioniste basta un euro di debito: con la Manovra 2026 si va verso un freno sempre più rigido
Si va verso un perimetro sempre più ampio del blocco dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione in caso di fatture emesse da professionisti e professioniste con debiti fiscali o contributivi.
La novità è prevista dal Disegno di Legge di Bilancio 2026 e, con le ultime modifiche in arrivo sul testo che andrà in Aula la prossima settimana, basterà una cartella anche di un solo euro a far scattare il freno su tutti gli importi, compresi i rimborsi spese, che arrivano dallo Stato, e non solo sui compensi.
La preoccupazione delle Professioni si fa sempre più forte e da Elbano de Nuccio, Presidente dell’Associazione “Professionisti Insieme”, che riunisce avvocati, commercialisti, notai e medici, arriva la richiesta di abolizione della norma “che determinerebbe effetti gravemente pregiudizievoli per il libero esercizio delle professioni, con inevitabili ritardi, incertezze e contenziosi nei rapporti con le amministrazioni pubbliche”.
Blocco dei pagamenti dalla PA e debiti del professionista: verso l’estensione a nuove fatture
La novità, già presente nel primo impianto della Legge di Bilancio, pone come condizione per il pagamento delle fatture dei professionisti anche la presentazione di documenti utili ad attestare il regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi.
E se, in principio, si preannunciava un blocco solo sui compensi relativi a prestazioni rese nei confronti delle amministrazioni pubbliche, l’ipotesi ora è che si estenda anche ad altri soggetti con compensi a carico dello Stato e ai relativi emolumenti, toccando ad esempio anche i rimborsi spese, gli importi erogati agli avvocati per il gratuito patrocinio.
“I professionisti, non essendo prevista alcuna soglia, si troveranno a vedere bloccati i propri pagamenti anche per violazioni connesse ad importi irrisori, a fronte di prestazioni lavorative e impegno professionale spesi in favore della PA, che se ne è comunque avvantaggiata per il perseguimento degli interessi pubblici a cui è preposta”.
Commenta de Nuccio, evidenziando anche l’aspetto discriminatorio rispetto ai funzionari pubblici non appartenenti alle qualifiche dirigenziali che possono mettere a disposizioni della PA le loro competenze e ottenere la retribuzione, a prescindere dalla loro situazione fiscale.
Ma le preoccupazioni riguardano anche la macchina burocratica. La verifica preventiva, necessaria per scongiurare la presenza di eventuali cartelle per la partita IVA che emette fattura, comporta la richiesta agli enti preposti di una certificazione della regolarità della posizione previdenziale, equivalente al DURC, alla Cassa di appartenenza e un attestato di conformità fiscale all’Agenzia delle Entrate. “Un ulteriore aggravio burocratico per le amministrazioni deputate ai controlli che dovranno assicurare l’espletamento della verifica”, sottolinea il presidente di Professionisti Insieme.
Su questa novità, come su tutte le altre, non è ancora detta l’ultima parola e queste sono ore decisive per il testo della Manovra 2026 che, dopo le integrazioni e le modifiche, dovrà arrivare in Aula la prossima settimana per la prima approvazione. Entro il 31 dicembre anche la Camera dovrà esprimersi sul pacchetto di novità.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pagamenti dalla PA: blocco ampio sulle fatture in caso di debiti del professionista