Esonero fattura elettronica: il decreto PNRR e le novità fantasma

Si parla da diversi giorni dell’estensione della fatturazione elettronica e di un possibile residuo esonero per alcuni soggetti minori, ma della novità non c'è ancora alcuna traccia, neanche nelle bozze in circolazione. Il commento.

Esonero fattura elettronica: il decreto PNRR e le novità fantasma

Dal 1° luglio prossimo dovrebbe decadere l’esonero per buona parte dei soggetti attualmente esclusi dall’obbligo di emettere fattura elettronica, almeno questa sembra essere la decisione presa dal Governo durante il Consiglio dei Ministri numero 72 del 13 aprile scorso di cui la stampa specializzata scrive da giorni.

Il comunicato stampa ufficiale seguito a tale riunione riporta:

“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, del Ministro per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale Vittorio Colao, del Ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, del Ministro della giustizia Marta Cartabia, del Ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa e del Ministro del turismo Massimo Garavaglia, ha approvato un decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il testo mira all’accelerazione del raggiungimento di specifici obiettivi del PNRR”.

Le notizie che arrivano dai Consigli dei Ministri sul decreto PNRR e l’esonero fantasma

Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza questo è il titolo del documento approvato ed in effetti la prima bozza del decreto in circolazione dal 13 aprile stesso prevede in concreto la modifica della norma originaria sulla fattura elettronica con la cancellazione della parte di testo concernente i soggetti esonerati, i soggetti a fiscalità di vantaggio, i minimi, i forfettari, le ASD, Associazioni Sportive Dilettantistiche.

Poi nulla di scritto è ulteriormente trapelato fino ad Consiglio dei Ministri numero 73 di giovedì 21 aprile.

Nel comunicato stampa successivo a questa seconda riunione si legge:

“ Il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In particolare, il testo è stato integrato con norme che prevedono:

  • Nuove regole per la formazione iniziale e continua e per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria;
  • Percorsi certi per chi vuole insegnare;
  • Definizione più chiara degli obiettivi e delle modalità della formazione dei docenti durante tutto il loro percorso lavorativo;
  • Concorsi annuali per reclutare con costanza il personale, aprendo più rapidamente le porte ai giovani.”

Ad oggi quindi nulla di ufficiale è stato diramato benché si parli da giorni della novità dell’estensione della fattura elettronica che si vuole introdurre da luglio prossimo: né dell’estensione stessa né della soglia di esonero, ulteriormente circoscritta agli operatori minori, si hanno riscontri documentali su testi e/o comunicati ufficiali.

Anche nell’ultima bozza del decreto PNRR, successiva al CdM di giovedì 21 aprile, che chi scrive ha avuto modo di visionare, nulla è scritto su questo punto, nonostante il testo riporti anche le ultime novità sul POS e su altre misure introdotte in seconda battuta.

Il decreto PNRR e le novità fantasma sull’esonero dalla fattura elettronica

Verrà forse introdotto all’ultimo momento prima della cosiddetta bollinatura od anche successivamente con un emendamento governativo presentato durante il passaggio in Parlamento? Questo si vedrà nei prossimi giorni.

Comunque sia eccoci qui, a scrivere e commentare un provvedimento fantasma del quale non se ne conoscono i reali termini con il risultato che ci troveremo a ridosso della decorrenza dell’adempimento con un decreto che durante l’iter di approvazione potrebbe essere modificato, posticipato o cancellato del tutto all’ultimo momento.

Risulta, quindi, compromessa per l’ennesima volta la pacificazione del rapporto tra Fisco e Contribuente e di quello tra Fisco ed operatori professionali i quali si troveranno a dover affiancare i propri clienti mentre si svolge la campagna dichiarativa, mentre il calendario fitto di scadenze ed adempimenti va avanti e, non ultimo e non meno impegnativo, con l’autofatturazione delle operazioni passive con l’estero in partenza dal 1° luglio.

Sono queste le istituzioni che vogliamo?

In questo imbuto estivo, solo per fare qualche esempio, confluiranno anche:

  • le CU errate emesse dalla PA che precluderanno per migliaia di soggetti l’utilizzo della dichiarazione precompilata e che dovranno necessariamente ricorrere ai strumenti ordinari;
  • il ritardo della messa a disposizione della stessa per il caos bonus fiscali, che ridurrà il tempo a disposizione per l’adempimento dichiarativo;
  • la gestione degli effetti sui bilanci aziendali del cambio in corsa sulle rivalutazioni 2020 che sta comportando ulteriori e non pochi problemi per le rettifiche conseguenti.

Dove è il rispetto per il contribuente e per gli il lavoro degli operatori professionali, ma anche quello verso il Parlamento stesso, costretto dal Governo di turno ad un ruolo sostanzialmente notarile?

Forse più che di una Riforma Fiscale o della Giustizia servirebbe una seria analisi di un sistema di Governo che vede di fatto sempre più spesso prendere le decisioni fuori dal luogo deputato.

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