Ecobonus e sismabonus, sconto diretto sulle spese: le novità del DL Crescita

Ecobonus e sismabonus, possibilità di richiedere lo sconto diretto nella fattura delle spese sostenute: la novità è contenuta nella legge di conversione del Decreto Crescita. All'impresa il recupero in 5 anni della detrazione anticipata.

Ecobonus e sismabonus, sconto diretto sulle spese: le novità del DL Crescita

Ecobonus e sismabonus come sconto diretto in fattura delle spese sostenute: è ufficiale la novità che riguarda le due detrazioni per chi effettua lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico.

È la legge di conversione del Decreto Crescita, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 29 giugno 2019 ed ufficialmente in vigore, a dare il via alle importanti novità sulle detrazioni fiscali per chi effettua lavori in casa.

Sia in relazione ai lavori ammessi all’ecobonus che per quelli di cui al sismabonus, il contribuente potrà chiedere, in luogo del riconoscimento della detrazione decennale, l’applicazione di uno sconto direttamente in fattura.

L’agevolazione sarà anticipata dal fornitore e l’impresa potrà recuperare l’importo in compensazione, in cinque anni.

Nel dettaglio, è l’articolo 10 del decreto a stabilire che il contribuente potrà chiedere al fornitore di scontare sull’importo del corrispettivo dovuto la percentuale di detrazione riconosciuta per i lavori di risparmio energetico o riduzione del rischio sismico.

Una novità importante che consentirà alle famiglie di beneficiare immediatamente delle agevolazioni previste dall’ecobonus e dal sismabonus.

Lo sconto applicato in alternativa alla fruizione della detrazione fiscale Irpef potrà andare dal 50% minimo e fino all’85% del corrispettivo dovuto all’impresa fornitrice. L’impresa, dal canto suo, recupererà l’importo anticipato in compensazione e a rate dalla durata di cinque anni.

Ecobonus e sismabonus, sconto diretto sulle spese: le novità del DL Crescita

La novità prevista dall’articolo 10 del della legge di conversione del Decreto Crescita è una delle più rilevanti che modifica, in ottica di semplificazione, il meccanismo per la fruizione delle agevolazioni fiscali sui lavori in casa.

Per i lavori di efficienza energetica ammessi all’ecobonus, il soggetto avente diritto alle detrazioni potrà presto scegliere di ricevere - in luogo della detrazione Irpef spalmata in 10 anni - un contributo diretto pari allo stesso importo della detrazione riconosciuta.

L’importo sarà anticipato dal fornitore, che applicherà uno sconto sul corrispettivo dovuto per i lavori effettuati o per il bene acquistato.

La stessa novità è prevista anche per i lavori di adozione di misure antisismiche ammessi al sismabonus, agevolazione che consiste in una detrazione fino all’85% sulla spesa sostenuta.

Lasciando all’Agenzia delle Entrate il compito di attuare la misura, il Decreto Crescita stabilisce inoltre che il fornitore che applicherà lo sconto, potrà recuperare l’importo anticipato come credito d’imposta da utilizzare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità.

L’obiettivo è incentivare la realizzazione di interventi volti al risparmio energetico e alla prevenzione del rischio sismico, superando le criticità operative riscontrate in merito al funzionamento dello strumento della detrazione fiscale.

Tuttavia è innegabile che per le piccole imprese sarà difficile far funzionare lo strumento, che prevede la necessità di anticipare una quota importante della spesa per la quale è riconosciuta la detrazione fiscale.

Il rischio è che si crei un meccanismo di concorrenza sleale che agevola le grandi società che già ad oggi si occupano degli interventi di risparmio energetico.

Sismabonus anche per le zone a rischio sismico 2 e 3: detrazione estesa con il Decreto Crescita

Un’ulteriore modifica normativa riguarda nello specifico il sismabonus. L’articolo 8 del testo della legge di conversione del decreto stabilisce che sarà possibile fruire delle agevolazioni previste dall’articolo 16, comma 1-septies del DL n. 63/2013 anche nei comuni ricadenti in zone a rischio sismico 2 e 3.

Si tratta delle detrazioni pari al 75% (passaggio ad una classe di rischio sismico inferiore) o all’85% (passaggio a due classi di rischio inferiori) riconosciute sul prezzo d’acquisto di immobili venduti da imprese che abbiano effettuato lavori di demolizione o ricostruzione di edifici esistenti, anche con variazione volumetrica. L’agevolazione spetta fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa.

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