Decreto Rilancio: FNC, CNDCEC e INT sui contributi a fondo perduto

Alessio Mauro - Commercialisti ed esperti contabili

Il decreto Rilancio è al centro del documento di analisi diffuso da FNC e CNDCEC con il comunicato stampa del 23 maggio 2020. Anche l'INT sottolinea alcuni aspetti nel comunicato del giorno precedente: nell'incontro operativo dell'Agenzia delle Entrate il presidente Alemanno mette in evidenza l'esclusione dei professionisti dai contributi a fondo perduto e la necessità di semplificazione.

Decreto Rilancio: FNC, CNDCEC e INT sui contributi a fondo perduto

Il decreto Rilancio è al centro del documento di analisi diffuso da FNC e CNDCEC con il comunicato stampa del 23 maggio 2020.

La Fondazione e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili passano in rassegna i principali temi delle misure economiche del Governo: decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio.

Anche l’Istituto Nazionale Tributaristi, il giorno precedente, aveva sottolineato alcuni aspetti dell’ultima manovra, in occasione dell’incontro operativo con l’Agenzia delle Entrate nella persona del Direttore Ernesto Maria Ruffini, del Dottor Paolo Savini ed altri referenti.

Tra le questioni relative alla nuova misura c’è quella dei contributi a fondo perduto, sui quali si è aperta un’accesa discussione che continuerà anche durante l’iter di conversione del decreto Rilancio.

Decreto Rilancio: il documento di analisi di FNC e CNDCEC e INT

Il decreto Rilancio è al centro del documento di analisi di FNC e CNDCEC diffuso con il comunicato stampa del 23 maggio 2020.

FNC e CNDCEC - Documento diffuso con il comunicato stampa del 23 maggio 2020
Le misure sul lavoro contenute nei decreti sull’emergenza da Covid-19 (D.L. «Cura Italia» n. 18/2020 convertito, D.L. “Liquidità” n. 23/2020 e D.L. “Rilancio” n. 34/2020)

L’approfondimento della Fondazione e del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili continua sulla linea tracciata dalle precedenti pubblicazioni: fornire ai professionisti gli strumenti utili per rimanere aggiornati sui principali interventi delle misure del Governo.

I decreti Cura Italia e Liquidità, già analizzati in precedenza, vengono nuovamente approfonditi, dando conto delle novità della legge di conversione del primo e degli aspetti peculiari del secondo.

Al centro del nuovo strumento messo a disposizione dei professionisti c’è anche il punto sul nuovo decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 maggio 2020.

Il documento passa in rassegna il pacchetto di misure a sostegno del lavoro e di contrasto all’emergenza occupazionale messo in campo dal Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus.

Nello specifico vengono affrontati i seguenti temi:

  • il decreto-legge Cura Italia convertito, il decreto-legge Liquidità e il decreto-legge Rilancio;
  • l’estensione delle misure speciali in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale;
  • le norme speciali in materia di riduzione dell’orario di lavoro e di sostegno ai lavoratori;
  • le disposizioni in materia di sospensione e proroga dei termini di presentazione delle domande di trattamenti previdenziali e assistenziali;
  • altre misure urgenti in materia di lavoro e politiche sociali del decreto Rilancio;
  • schemi riepilogativi dei principali interventi per il sostegno al lavoro.

Decreto Rilancio: le osservazioni INT durante la video conferenza dell’Agenzia delle Entrate

Il decreto Rilancio è stato al centro anche della video conferenza organizzata dall’Agenzia delle Entrate venerdì scorso.

L’incontro online ha visto la partecipazione delle rappresentanze di industria, commercio, artigianato e professioni ed ha avuto come tema principale quello dei contributi a fondo perduto.

Ha partecipato anche l’Istituto Nazionale Tributaristi, rappresentato dal presidente Riccardo Alemanno e da Salvatore Cuomo, componente della Commissione fiscalità dell’INT.

Quest’ultimo ha presentato i principali punti affrontati durante l’incontro ed ha suggerito alcune proposte per ottimizzare gli aspetti tecnici ed organizzativi di cui è incaricata l’Agenzia delle Entrate.

Nella stessa occasione il presidente Riccardo Alemanno ha sottolineato quanto segue:

“In primis il ringraziamento al Direttore Ruffini per l’invito a questo tavolo digitale e a tutta la dirigenza dell’ADE, tutto ciò in perfetta sintonia con la nostra volontà collaborativa e di confronto con le istituzioni, voglio poi solo marginalmente evidenziare l’esclusione dei professionisti dal fondo perduto, siano essi iscritti alla gestione separata sia alle casse private, ma di questo è già stato evidenziato al Governo e la discriminazione sarà ribadita al Parlamento suggerendo di rendere alternativo il bonus di maggio di mille euro per i professionisti della L. 4/2013 rispetto al contributo a fondo perduto e non ostativo.”

Il presidente INT sottolinea poi la necessita di operare la più ampia semplificazione possibile:

“Ribadisco che deve essere applicata la massima semplificazione alle procedure e valutato per tempo ogni possibile vincolo legato alla privacy al fine di di permettere agli intermediari fiscali abilitati già in possesso di delega per il cassetto fiscale o la fatturazione elettronica di procedere, previo incarico dell’avente diritto, ai calcoli ed all’invio dell’istanza telematica.”

Riccardo Alemanno ha poi riportato l’attenzione sui vincoli legati al diritto di a ricevere i contributi a fondo perduto:

“Certamente il dover raffrontare il fatturato dell’aprile 2019 e dell’aprile 2020 per determinare le fasce di diritto e l’importo del contributo nonché tutta un serie di esclusioni e di limiti non agevola, inoltre la norma ha necessità di varie precisazioni che sono rimaste nel ‘pensiero del legislatore’ come la mancanza di indicazione di un termine relativo all’apertura della partita IVA per rientrare tra gli aventi diritto.”

Decreto Rilancio, i contributi a fondo perduto: un primo bilancio

Tra i temi più discussi del decreto Rilancio, c’è sicuramente quello dei contributi a fondo perduto.

Un tema che sembra in parte collegato con il bonus 600 euro in quanto in alcuni casi i soggetti che non hanno diritto a tale bonus possono richiedere il contributo a fondo perduto, ad esempio gli artigiani e i commercianti iscritti alla gestione separata INPS per il mese di maggio.

Una prima questione è dunque legata alla poca immediatezza in relazione all’individuazione dei soggetti che hanno diritto a tali contributi.

Difficoltà collegata anche ad i vincoli che possono creare incertezze interpretative ed allungare i tempi per l’erogazione.

Ad evidenziare un clima a tratti poco disteso e per certi versi indice di problemi collegati alla misura, è l’assenza delle rappresentanze del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dei Consulenti del Lavoro all’incontro organizzato dall’Agenzia delle Entrate.

Assenza che si spiega nella protesta per l’esclusione dei professionisti che svolgono l’attività in forma individuale dal contributo a fondo perduto.

Il segnale mostra le difficoltà a definire con certezza i criteri di scelta dei destinatari dell’agevolazione.

Certamente diversi di questi aspetti saranno presi in esame dall’attività parlamentare per la conversione in legge del provvedimento del Governo, ponendo quest’ultimo di fronte a questioni spinose che potrebbero avere riflessi anche sul piano politico.

Resta inoltre la non trascurabile questione dell’attuazione pratica della norma, che di fatto determinerà l’efficacia della stessa, in un periodo in cui le conseguenze economiche legate all’emergenza Coronavirus rendono sempre più evidente che non c’è tempo da perdere.

In conclusione sono molti i fronti aperti nello scenario economico nel quale si mette in gioco il destino di molte aziende e partite IVA.

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