Crisi d’impresa, per l’iscrizione all’albo valgono gli incarichi fino a luglio 2022

Alessio Mauro - Commercialisti ed esperti contabili

Soddisfazione da parte dei commercialisti per l'ampliamento del periodo considerato per lo svolgimento di incarichi che danno accesso all'iscrizione all'albo dei gestori della crisi di impresa. Dopo la circolare del 13 marzo del Ministero della Giustizia sono considerati gli incarichi svolti dal 17 marzo 2015 al 15 luglio 2022

Crisi d'impresa, per l'iscrizione all'albo valgono gli incarichi fino a luglio 2022

Per l’iscrizione all’albo dei gestori della crisi d’impresa saranno presi in considerazione anche gli incarichi svolti fino al mese di luglio 2022.

Il Ministero della Giustizia, con la circolare del 13 marzo scorso, amplia la platea dei soggetti che possono rientrare nel primo popolamento dell’albo, recependo le osservazioni del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

L’iscrizione sarà valutata sulla base degli incarichi svolti dal 17 marzo 2015 al 15 luglio 2022.

Con la nuova interpretazione hanno rilevanza gli incarichi cronologicamente più vicini temporalmente all’istituzione dell’albo.

Crisi d’impresa, per l’iscrizione all’albo valgono gli incarichi fino a luglio 2022

Il CNDCEC esprime grande soddisfazione per l’accoglimento delle richieste dei commercialisti in merito all’iscrizione all’albo dei gestori della crisi d’impresa, con il comunicato stampa del 13 marzo.

Con la circolare dello stesso giorno il Ministero della Giustizia è tornato sui requisiti, dopo il documento di prassi dello scorso 20 gennaio e l’aggiornamento del 24 febbraio delle FAQ, pubblicate sul sito istituzionale.

Il recente documento di prassi recepisce le osservazioni espresse dal Consiglio nazionale dei commercialisti in una nota del 26 gennaio 2023, modificando alcune conclusioni cui il Ministero era precedentemente pervenuto.

Il nodo centrale delle nuove istruzioni è relativo al requisito alternativo alla formazione per il primo popolamento dell’albo.

Gli incarichi giudiziali che permetteranno l’iscrizione non sono più soltanto quelli svolti nel quadriennio precedente alla data del 16 marzo 2019.

Saranno ricompresi anche quelli conferiti in un periodo successivo alla data, fino alla definitiva entrata in vigore del codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.

Verranno quindi considerati tutti gli incarichi giudiziali conferiti dal 17 marzo 2015 al 15 luglio 2022.

Albo dei gestori della crisi d’impresa: le dichiarazioni di de Nuccio

In merito alle nuove indicazioni fornite dal Ministero della Giustizia, il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ha espresso a nome dei commercialisti soddisfazione per l’ampliamento della platea autorizzata all’iscrizione all’albo.

Il presidente de Nuccio ha sottolineato quanto di seguito riportato:

“Grazie ad un costante confronto con il viceministro Francesco Paolo Sisto e con l’intero ufficio legislativo del Ministero della giustizia, le nostre richieste sono state accolte. Dinanzi all’interpretazione letterale fornita dalla prima circolare ministeriale del 20 gennaio 2023, avevamo palesato non poche perplessità, chiedendo che fossero evitate irragionevoli e ingiustificate esclusioni di professionisti che dopo il 16 marzo 2019 sono stati incaricati in almeno due procedure nell’identica veste di curatore, commissario o liquidatore giudiziale.”

Il Ministero della Giustizia è infatti tornato sul punto dell’iscrizione all’albo dei gestori della crisi chiarendo che la validità degli incarichi presi in considerazione dall’art. 356 deve essere valutata sulla base di una interpretazione sistematica, e non meramente letterale della disposizione.

L’interpretazione attribuisce maggiore rilevanza agli incarichi cronologicamente più vicini alla concreta istituzione dell’albo. Non pregiudica, tuttavia, l’accesso a chi soddisfa il requisito alternativo, con due nomine nel quadriennio individuato dalla norma.

Sulla questione de Nuccio ha messo in evidenza quanto riportato:

“Esprimiamo grande soddisfazione per quanto si è potuto fare in ordine a una norma vigente da più di tre anni e in relazione a un Albo ministeriale che inizierà a funzionare a breve si tratta di un risultato raggiunto grazie ad un cambio di paradigma nella interlocuzione tra Consiglio nazionale e Ministero, fondato su un con confronto leale e concomitante nell’interesse del Paese. Ministero che ha mostrato estrema sensibilità su tematiche tanto importanti per i professionisti che intendono specializzarsi nella crisi di impresa, prestando ascolto alle osservazioni e alle proposte che abbiamo avanzato in sinergia anche con i Consigli nazionali degli avvocati e dei consulenti del lavoro.”

Il periodo precedentemente preso in considerazione è stato quasi raddoppiato a livello temporale, permettendo l’accesso a un maggior numero di professionisti, senza svolgere il tirocinio semestrale e il corso di formazione inziale di almeno quaranta ore.

Chi non potrà accedere al primo popolamento avrà l’opportunità di seguire il corso di formazione gratuito disponibile dal 6 marzo.

Tale corso è organizzato in convenzione con l’università Lumsa e in collaborazione con la Fondazione nazionale dei commercialisti. La durata è di 40 ore e, come sottolineato dallo stesso presidente del CNDCEC:

“si sono già iscritti quasi diecimila colleghi.”

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