Il futuro del cuneo fiscale? È ora di un taglio per i datori di lavoro. La direzione intrapresa del Governo è quella giusta, secondo il Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro Rosario De Luca, ma per il futuro è necessario tagliare il costo del lavoro per le aziende
Cuneo fiscale: è giusto alleggerire il peso che grava su lavoratori e lavoratrici, ma è ora di prevedere un taglio anche per le aziende, riducendo le somme dovute dai datori di lavoro.
È questo il prossimo passo da compiere, secondo il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Rosario De Luca, intervistato da Informazione Fiscale a margine dell’evento “Le riforme economiche del futuro. Governo e professioni a confronto” che si è svolto a Roma presso il Palazzo dei Gruppi Parlamentari il 21 giugno e ha visto la partecipazione della Ministra del Lavoro Marina Calderone, del Viceministro dell’Economia Maurizio Leo e del Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Elbano De Nuccio
R. De Luca, CdL: il futuro del cuneo fiscale è un taglio per le aziende
Le novità che arrivano dai lavori sulla riforma fiscale hanno acceso i riflettori sugli importi che arrivano in busta paga in via straordinaria, dalla tredicesima ai premi di produttività, ma resta da trovare una soluzione sull’ordinario: il cuneo fiscale e contributivo, ovvero la totalità di imposte e contributi dovuta sia dal datore di lavoro che dalla lavoratrice o dal lavoratore sulla retribuzione.
La sua percentuale, che in Italia è al 45,9 per cento, determina il costo del lavoro per l’impresa e l’importo che effettivamente viene riconosciuto in busta paga. E anche nelle ultime raccomandazioni l’UE ha sottolineato la necessità di intervenire con misure di lungo periodo.
Sul breve periodo d’altronde il Governo in carica, sulla scia del precedente, è intervenuto fin dai primi mesi. Con la Legge di Bilancio è stata confermata la decontribuzione del 2 per cento per le retribuzioni fino a 35.000 euro e del 3 per cento per quelle fino a 25.000 euro, misura potenziata dal Decreto Lavoro per la seconda parte dell’anno.
Da luglio a dicembre, esclusa la tredicesima, si applicherà un esonero contributivo pari al 6 e al 7 per cento per un beneficio complessivo che può arrivare fino a 100 euro circa.
“Dall’ultima legge di bilancio c’è una inversione di tendenza che non si vedeva da anni”. La misura “serve per recuperare immediatamente potere d’acquisto perso con la crisi sanitaria e poi bellica. Ma di sicuro non basta”, dice Rosario De Luca, ai microfoni di Informazione Fiscale durante l’evento “Le riforme economiche del futuro. Governo e professioni a confronto”.
Resta, infatti, l’esigenza di agire sul lungo periodo. Quali saranno le direzioni? “Le potenzialità del Governo non rientrano tra le mie conoscenze e competenze” sottolinea il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro che, però, non ha dubbi su quali dovrebbero essere le prossime mosse.
Serve riconfermare quanto già previsto, ma “anche intervenire sul fronte aziendale, per i datori di lavoro il costo del lavoro è molto aumentato”.
La stessa premier Giorgia Meloni nel discorso programmatico fatto a ottobre 2022 aveva annunciato la volontà di intervenire su entrambi i fronti del cuneo fiscale.
“Imprese e lavoratori chiedono da tempo come priorità non rinviabile la riduzione del cuneo fiscale e contributivo. L’eccessivo carico fiscale sul lavoro è uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. L’obiettivo che ci diamo è intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi”.
Il taglio da luglio a dicembre arriva al 7 per cento ma si presenta come una misura temporanea, necessaria per tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici. Sul prossimo anno non ci sono certezze né per i datori di lavoro né per i dipendenti.
Taglio del cuneo fiscale per le aziende e detassazione premi di produttività: la giusta direzione secondo Rosario De Luca
E per ora le novità in arrivo con la riforma fiscale, che richiederà ancora molti mesi per l’attuazione, toccano solo le somme “straordinarie”.
“La prua è messa nella giusta direzione. Gli interventi sono mirati a creare valore per tutte le voci di retribuzione legate a un aumento di produzione, per tutte le somme erogate quando è stato già prodotto qualcosa in più per l’azienda”.
Sottolinea Rosario De Luca.
E ai più critici che potrebbero definire queste misure come poco rilevanti, selettive e per certi versi foriere di un messaggio contrario a nuovi modelli finalizzati a una migliore conciliazione vita lavoro, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro risponde: “Non dobbiamo fare una battaglia di retroguardia. Non dobbiamo lavorare meno, ma lavorare meglio. Serve un cambio di paradigma: dalle ore ai risultati”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: R. De Luca, CdL: cuneo fiscale? Ora serve un taglio per le aziende