Cumulo pensione con redditi da lavoro autonomo

Alessio Mauro - Pensioni

Circolare Inps numero 4018 di oggi 29 ottobre 2018 in materia di cumulo della pensione con i redditi di lavoro autonomo.

Cumulo pensione con redditi da lavoro autonomo

L’Inps ha diramato oggi la circolare numero 4018 con oggetto il “cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo. Dichiarazione reddituale”.

In particolare, l’articolo 10 del D.Lgs 503/1992, nell’introdurre il divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo, dispone, al comma 4, che, ai fini dell’applicazione del divieto, i titolari di pensione sono tenuti a produrre all’Ente erogatore della pensione la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo riferiti all’anno precedente, entro lo stesso termine previsto per la dichiarazione ai fini dell’IRPEF per il medesimo anno.

In applicazione della suddetta disposizione i titolari di pensione con decorrenza compresa entro l’anno 2017, soggetti al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo, per detto anno sono tenuti a dichiarare entro il 31 ottobre 2018, data di scadenza della dichiarazione dei redditi dell’anno 2017, i redditi da lavoro autonomo conseguiti nell’anno 2017.

L’emissione della circolare Inps numero 4018 di oggi 29 ottobre 2018 serve proprio ai fini dell’individuazione dei pensionati tenuti alla comunicazione dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nell’anno 2017.

Cumulo pensione e dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo
File .pdf con la circolare Inps numero 4018 del 29 ottobre 2018

Pensionati esclusi dall’obbligo di dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel periodo d’imposta 2017

Sono da considerarsi soggetti esclusi dall’obbligo di dichiarazione, in quanto non soggetti al divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo, i seguenti soggetti:

  • i titolari di pensione e assegno di invalidità avente decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1994;
  • i titolari di pensione di vecchiaia. Si ricorda che per effetto dell’articolo 72 della legge 388/2000, dal 1° gennaio 2001 le pensioni di vecchiaia a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima e delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo, indipendentemente dall’anzianità contributiva utilizzata per il riconoscimento e la liquidazione della prestazione;
  • i titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo, in quanto dal 1° gennaio 2009 tale pensione è totalmente cumulabile con i redditi da lavoro, per effetto dell’articolo 19 del D.L. 112/2008, convertito dalla legge 133/2008;
  • i titolari di pensione di anzianità e di trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima, in quanto dal 1° gennaio 2009 tali prestazioni sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro (vedi circolare Inps numero 108 del 9 dicembre 2008, par. 2);
  • i titolari di pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni (cfr. circolare n. 20 del 26 gennaio 2001). Si precisa che ai fini dei 40 anni è utile anche la contribuzione relativa a periodi successivi alla decorrenza della pensione, purché già utilizzata per la liquidazione di supplementi (cfr. circolare n. 22 dell’8 febbraio 1999 e messaggio n. 4233 del 23 luglio 1999).

Assegno di invalidità e cumulo della pensione con i redditi di lavoro autonomo e di impresa
Con riferimento agli assegni di invalidità si ricorda che le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 42, della legge n. 335/1995, secondo cui all’assegno di invalidità, nei casi di cumulo con i redditi da lavoro dipendente, autonomo o di impresa, si applicano le riduzioni di cui alla tabella G allegata alla predetta legge, continuano ad operare anche nei casi in cui l’assegno di invalidità sia stato liquidato con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni (cfr. circolari n. 234, par. 2, del 25 agosto 1995 e n. 20, par. 3, del 26 gennaio 2001).

Pensionati soggetti all’obbligo di dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nell’anno 2017

I pensionati che non si trovano nelle condizioni di cui al paragrafo 2 della circolare Inps 4018 del 29 ottobre 2018 - soggetti esclusi - sono tenuti ad effettuare la comunicazione dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nell’anno 2017 entro il 31 ottobre 2018, tenuto conto del termine ultimo per la presentazione della dichiarazione ai fini dell’IRPEF.

Si ritiene comunque opportuno richiamare le seguenti situazioni particolari.

  • l’articolo 10, comma 2, del D.Lgs n. 503 del 1992 stabilisce che le disposizioni in materia di incumulabilità con i redditi da lavoro non si applicano nei confronti dei titolari di pensione di invalidità dalla cui attività, dipendente o autonoma, derivi un reddito complessivo annuo non superiore all’importo del trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti relativo al corrispondente anno.

Pertanto, i titolari di pensione di invalidità e di assegno di invalidità che, non trovandosi nelle condizioni di cui al paragrafo 2, sarebbero in linea di principio soggetti al divieto parziale di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo, non sono in concreto assoggettati a tale divieto qualora nell’anno 2017 abbiano conseguito un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 6.524,57 euro.

  • l’articolo 10, comma 5, del D.Lgs n. 503 del 1992 stabilisce che i trattamenti pensionistici sono totalmente cumulabili con i redditi derivanti da attività svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili promosse da enti locali ed altre istituzioni pubbliche e private. Pertanto gli anzidetti redditi non assumono alcun rilievo ai fini dell’applicazione del divieto di cumulo con la pensione.

Inoltre, il comma 4-bis, aggiunto all’articolo 11 della legge 21 novembre 1991, n. 374, dall’articolo 15 della legge 6 dicembre 1994, n. 673, stabilisce che le indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace sono cumulabili con i trattamenti pensionistici e di quiescenza comunque denominati.

Le indennità e i gettoni di presenza di cui all’articolo 82, commi 1 e 2, del TUEL percepiti dagli amministratori locali non costituiscono reddito da lavoro ai fini del cumulo con la pensione (cfr. messaggio n. 340 del 26 settembre 2003, lettera B).

Del pari, tutte le indennità comunque connesse a cariche pubbliche elettive (e, quindi, ad esempio, le indennità per i residenti e i membri dei consigli regionali, quelle dei parlamentari nazionali ed europei) non costituiscono redditi da lavoro ai fini del cumulo con la pensione (cfr. circolare n. 58 del 10 marzo 1998, par. 2.1 e n. 197 del 23 dicembre 2003, par. 1).

Sono altresì cumulabili con il trattamento pensionistico le indennità di cui all’articolo 8 della legge 22 luglio 1997, n. 276, e successive modificazioni ed integrazioni, percepite dai giudici onorari aggregati per l’esercizio delle loro funzioni (cfr. circolare n. 67 del 24 marzo 2000).

A norma dell’articolo 86 della legge 21 novembre 2000, n. 342, i pensionati che svolgono la funzione di giudice tributario sono esclusi dal divieto di cumulo per le indennità percepite per l’esercizio di tale funzione (cfr. circolare n. 20 del 26 gennaio 2001).

Cumulo pensione con reddito di lavoro autonomo: cosa occorre dichiarare?

I redditi da lavoro autonomo devono essere dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute erariali.

Il reddito d’impresa deve essere dichiarato al netto anche delle eventuali perdite deducibili imputabili all’anno di riferimento del reddito.

Come presentare la dichiarazione dei redditi per il pensionato che deve presentare il Red semplificato

Il contribuente pensionato, una volta autenticatosi con PIN dispositivo sul sito www.inps.it, può accedere all’elenco “Tutti i servizi” e selezionare la voce “Dichiarazione Reddituale – Red Semplificato” (per la dichiarazione RED).

Nel successivo pannello occorre scegliere la Campagna di riferimento: 2018 (dichiarazione redditi per l’anno 2017).

I contribuenti muniti di PIN dispositivo potranno rendere la dichiarazione reddituale anche attraverso il Contact Center Multicanale, raggiungibile al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) e al numero 06 164 164 (da rete mobile con costi variabili in base al piano tariffario del proprio gestore telefonico). Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 20 ed il sabato dalle ore 8 alle ore 14 (ora italiana).

Il Contact Center Multicanale fornisce inoltre assistenza agli utenti che intendano compilare la dichiarazione in autonomia attraverso il servizio disponibile sul portale istituzionale www.inps.it.

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